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Otto Von Bismarck

Otto Von Bismarck è un grande personaggio della storia europea, ha avuto una grande carriera politica, arrivando a divenire il cancelliere del II impero tedesco, noto anche come impero Prussiano.

Nasce nel 1815 a Schonhausen, in una famiglia di una antica tradizione di Junker, proprietari terrieri della Sassonia.

Il Bismarck cresce in un ambiente che aveva come tradizione un forte legame con il sovrano del proprio Stato di appartenenza, la Prussia.

Con la rivoluzione del 1848, ed una apertura in senso liberale concessa alla borghesia dal sovrano Federico Guglielmo IV, il Bismarck si  ritrova fuori dalla politica del paese tedesco, ritenuto troppo antiliberale rispetto ai tempi.

Dopo un colpo di Stato e la revisione della costituzione in senso maggiormente tradizionalista, il Bismarck riesce finalmente ad avvicinarsi al governo e viene infatti eletto nel parlamento.

Divenuto rappresentante della Prussia all’interno della dieta di Francoforte, dove venivano rappresentati tutti i “Bundes” (Stati) tedeschi, il futuro cancelliere iniziava a lavorare per la costruzione della grande Prussia, un Paese indipendente dall’impero Austro – Ungarico e che cerca di ampliare la propria egemonia nelle terre del nord della Germania.

Con il cambio della guardia sul trono di Prussia, e l’avvento del fratello di Federico Guglielmo IV, Federico, di idee liberali, per il Bismarck si apre un breve periodo di “esilio” come ambasciatore a San Pietroburgo.

Il nuovo sovrano prussiano si vede costretto a richiamare il neo ambasciatore a causa di gravi problemi interni.

Bismarck riesce così ad ottenere la carica di Cancelliere.

Risistemati i problemi interni, il nuovo cancelliere cerca di realizzare il progetto della Grande Prussia.

Bismarck, per raggiungere il risultato, deve riuscire a smarcarsi dall’Austria, senza però subire le ingerenze da Francia e Russia, interessate a mantenere lo status quo.

L’occasione arriva con la conquista ai danni del regno di Danimarca dei ducati con popolazione di lingua tedesca: infatti queste terre, rimaste senza “padrone” sono prima inglobate dallo Stato baltico, poi richieste dai paesi di tradizione germanica.

Combattuta e vinta la guerra con una confederazione “pan germanica” che comprendeva l’impero austriaco e i vari Bundes, le conquiste sono annesse senza alcuna trattativa al regno di Prussia.

La reazione austriaca fu smorzata con una guerra non evitabile dalle altre grandi potenze europee. La lotta con la vittoria decisiva della Prussia a Sadova nel 1866.

A questo evento storico si collega un alleanza con l’Italia e lo svolgimento della III guerra d’Indipendenza Italiana.

Con la vittoria la Prussia si garantisce l’egemonia sui territori della Germania del Nord, divenendo il Paese guida di una confederazione di Stati.

La nascita di una altra entità così grande nel centro dell’Europa però non poteva lasciare indifferente la Francia.

Il Bismarck, in maniera furbesca inizia a stuzzicare l’avversaria con delle provocazioni, alle quali infine l’imperatore francese Napoleone III non potè rimanere indifferente.

La Guerra Franco Prussiana dura circa un anno dal 1870 al 1871 e termina con la vittoria prussiana e la definitiva conferma del nuovo Stato Germanico.

I grandi risultati ottenuti convincono i vari principi dei Bundes tedeschi ad offrire a Guglielmo I la corona imperiale, facendo risorgere l’antico Impero germanico, che aveva come anima lo Stato Prussiano e il suo cancelliere Bismarck.

Questi riesce ad assicurare per se il titolo di “principe”.

Conseguite le conquiste che voleva, il Bismarck pensa principalmente a difendere il ruolo ottenuto in seno all’Europa.

È in questa prospettiva che si deve leggere l’alleanza con Austria e Italia (Triplice Alleanza).

Il nuovo imperatore, Guglielmo II, mal sopporta la politica difensiva del suo cancelliere, e con la scusa di una crisi di governo, riesce ad ottenere le dimissioni dell’anziano politico nel 1890. Termina un periodo di quasi 30 anni in cui tutta la politica germanica era stata guidata dal Bismarck.

Costretto a ritirarsi a vita privata, muore a Friedrichsruh nel 1898.

Discordanti i pareri degli storici nei confronti dei Cancelliere: c’è chi lo ricorda come principalmente il vero fondatore del moderno Stato Germanico e chi sottolinea soprattutto che la sua tecnica “guerreggiante” di ampliamento dell’Impero, fu da esempio per coloro che guideranno la Germania negli anni successivi che porteranno poi il Paese nel dramma delle due guerre mondiali.