Cinema: Casting, recitazione, attori e attrici, case di produzione, registi rubrica di CORRERENELVERDEONLINE

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Cinema: Casting, recitazione, attori e attrici, case di produzione, registi

Attrici ] Angelina Jolie ] Anita Ekberg ] Anna Magnani ] Audrey Hepburn ] Brigitte Bardot ] Catherin Deneuve ] Claudia Cardinale ] Elisabeth Taylor ] [ Gina Lollobrigida ] Ginger Rogers ] Greta Garbo ] Jane Fonda ] Jodie Foster ] Juliette Binoche ] Katharine Hepburn ] Mariangela Melato ] Marilyn Monroe ] Marlene Dietrich ] Mary Streep ] Monica Vitti ] Olivia de Havilland ] Penelope Cruz ] Sophia Loren ] Vivien Leigh ] Whoopi Goldberg ] Zhang Ziyi ]

Gina Lollobrigida

Luigia Gina Lollobrigida è nata a Subiaco il 4 luglio del 1927 ed è un'attrice italiana di cinema; ed è nipote della supercentenaria Chelidonia Merosi, decana d'Italia, nata l'11 ottobre 1885 e venuta a mancare il 10 dicembre del 1995.

Gli anni cinquanta e sessanta l'hanno incoronata come una delle attrici più affascinanti e carismatiche, a livello internazionale, di quel periodo; la Lollobrigida (chiamata anche affettuosamente “Lollo”) è stata il sogno proibito di molti uomini dell'epoca per via della sua carica sensuale che le ha spianato la strada verso l'olimpo dei sex symbol di tutti i tempi.

Era figlia di un facoltoso produttore di mobili che finì in miseria per colpa dei conflitti di guerra. Fin dalla tenera età egli dimostrò un'indole battagliera, indomita e sicura su quel che voleva nella vita.

La famiglia, all'arrivo degli Alleati a Roma, fece iscrivere la figlia all'Istituto di Belle Arti; il mantenimento agli studi fu un'occasione per Gina per cimentarsi nel disegno, realizzando caricature in vari locali e nei fotoromanzi posando con il nome d'arte di Diana Loris.

Il suo primo ruolo serio fu una parte nella commedia”Santarellina” di Eduardo Scarpetta nel Teatro della Concordia di Monte Castello di Vibio del 1945.

Il 1947 vide il podio di Miss Italia dominato da future attrici del cinema italiano poiché la finale fu vinta da Lucia Bosè (vero nome Lucia Borloni), seconda Gianna Maria Canale e terza Gina Lollobrigida.

Inizialmente la sua carriera artistica non si avviò per pura passione verso il mondo dello spettacolo ma più per una necessaria esigenza lavorativa in funzione del proprio mantenimento; ella impersonò ruoli minori in pellicole del dopoguerra e si cimentò per lo più nei panni di controfigure e comparse.

La sua vita privata si arricchì nel 1949 quando si unì in matrimonio con il medico sloveno Milko Skofic, attivo fra i profughi ospitati momentaneamente presso Cinecittà.

Gina diede alla luce il suo primo figlio nel 1957, Igor Milko Skofic che la renderà nonna (suo nipote si chiamerà Dimitri) nel 1994.

Il miliardario Howard Hughes la invitò ad Hollywood nel 1950 ed ella non si fece scappare l'allettante offerta volando verso una nuova avventura; lo stesso magnate fu un grande talent scout poiché portò al successo dive del calibro di Jane Russell.

Però Gina fece ritorno alla sua vita romana poiché capì che quel mondo, popolato di lustrini e luci troppo accecanti della ribalta, non era in sintonia col suo modo di essere.

Fino al 1959 non poté lavorare negli States per via di un contratto esclusivo che aveva firmato; però ciò non la ostacolo in attività cinematografiche che prevedevano location europee.

I primi successi non tardarono a giungere: “Campane a martello” di Luigi Zampa (1949), “Achtung! Banditi!” di Carlo Lizzani (1951) e l'indimenticabile “Fanfan la Tulipe” di Christian-Jaque (1952), che le riservò un posto nell'olimpo del cinema transalpino; però anche nel nostro paese raccolse i frutti dei suoi sacrifici con la pellicola “Altri tempi” di Alessandro Blasetti, film ad episodi in cui la sua presenza era ben visibile nell'episodio “Il processo di Frine” con Vittorio De Sica.

Fu proprio il talentuoso Vittorio De Sica ad affibbiarle il termine, poi divenuto quotidianamente usato, di “maggiorata” per via delle sue “qualità fisiche” che non passavano inosservate.

La sua interpretazione della Bersagliera nella pellicola “Pane, amore e fantasia” di Luigi Comencini del 1953 affianco di Vittorio De Sica le valse il Nastro d'Argento e un posto nel cuore degli italiani (soprattutto in quelli maschili) per le fattezze che ella incarnava della bellissima ragazza umile e semplice e dall'animo buono.

Nel 1954 egli interpretò il sequel della pellicola di Comencini ovvero “Pane, amore e gelosia” riscuotendo un discreto successo; la realizzazione di un terzo episodio di questa “saga”, previsto per il 1955, vide il suo rifiuto e la sostituzione della protagonista (ovvero la Lollo) con la sua antagonista nel panorama del cinema italiano: Sophia Loren.

Opere filmiche come “La romana” (1954) di Luigi Zampa, “Mare Matto” (1963) di Renato Castellani e “La provinciale” (1953) di Mario Soldati tentarono di porre in secondo piano il suo aspetto fisico e di esaltare invece le sue qualità recitative, soprattutto drammatiche; i 3 tentativi registrarono ottimi risultati poiché rimangono le pellicole che celano le migliori performance della Lollo nazionale.

Le produzioni internazionali giunsero nella seconda metà degli anni cinquanta e negli gli anni sessanta con titoli come “Il tesoro dell'Africa” (Beat the Devil) di John Huston (1954) con Jennifer Jones e Humphrey Bogart, “La donna più bella del mondo” di Robert Z. Leonard (1955), una biografia prodotta dalla stessa Lollobrigida su Lina Cavalieri con Vittorio Gassman.

In questa opera filmica si esibisce, con buoni risultati, come cantante lirica e nel 1956 tale lavoro le valse un David di Donatello.

Altre sue pellicole degne di nota furono “Trapezio” di Carol Reed (1956) insieme a Tony Curtis e Burt Lancaster , “Il gobbo di Notre Dame” (Notre Dame de Paris) di Jean Delannoy (1956), dove il ruolo di una sensualissima e stupenda Esmeralda le calza a pennello, accanto ad Anthony Quinn che interpretava il gobbo Quasimodo, “Sacro e profano” (Never So Few) di John Sturges (1959), insieme a Frank Sinatra, “Salomone e la regina di Saba” (Solomon and Sheba) di King Vidor (1959) con Yul Brynner, che fu scelto per sostituire lo sfortunato Tyrone Power che perse la vita durante le riprese della pellicola, “Torna a settembre” (Come September) di Robert Mulligan (1961) con Rock Hudson, che le valse un Golden Globe, “Venere imperiale” di Jean Delannoy (1962) incentrato sull'esistenza di Paolina Borghese, che le valse un David di Donatello e un Nastro d'Argento, “Strani compagni di letto” (Strange Bedfellows) di Melvin Frank (1964) afianco a Rock Hudson, “Buona Sera, Mrs. Campbell” di Melvin Frank (1968), che le valse un terzo David di Donatello e una nomination ai Golden Globes.

La sua carriera è stata ricca anche di rifiuti, comunicati all'ultimo momento, come “La signora senza camelie” (1953) di Michelangelo Antonioni (la sua parte fu affidata a Lucia Bosè), “Jovanka e le altre” (1959) di Martin Ritt (la sua parte fu affidata a Silvana Mangano) e “Lady L” (1965) di Peter Ustinov (la sua parte fu affidata a Sophia Loren).

Un retroscena curioso affiora nella sua vita artistica; ella avrebbe dovuto interpretare la fidanzata di Marcello Mastroianni nella famosissima pellicola “La dolce vita” ma a quei tempi il marito, Milko Skofic, le nascose il copione.

La Lollobrigida amava curare da se la sua immagine; ciò era testimoniato dai disegni fatti da lei degli eleganti abiti indossati nei suoi lavori e dal trucco di scena che amava scegliere e applicare da sola.

Per ben due decenni ella ha simboleggiato con onore il canone della bellezza italiana anche fuori dai confini della nostra penisola; inoltre è una delle pochissime attrici italiane ad aver mantenuto inalterata la propria popolarità a livello mondiale e ciò è dimostrato dalle 6.000, e più, copertine che le varie riviste di tutto il mondo le hanno dedicato.

Dopo quasi 5 anni di separazione dal marito Milko Skofic, che aveva una relazione con Sumiva Moreno (soprano del Nicaragua), ella divorziò dallo stesso nel 1971.

Dopo “Pane, amore e fantasia” del 1953, Luigi Comencini la diresse nella serie televisiva del 1972 “Le avventure di Pinocchio” in cui dava sfoggio della sua bellezza e delle sue capacità interpretative incarnando un'indimenticabile Fata Turchina.

Agli inizi degli anni settanta diminuì i suoi lavori cinematografici sia per il piccolo che per il grande schermo, sostituendoli con la sua passione verso la fotografia, realizzando libri di reportage; altra sua ispirazione fu la scultura che la spinse ad essere presente in molte mostre famose in tutto il mondo.

Anche i fans dei serial americani hanno avuto la possibilità di ammirare la Lollo nazionale grazie alla sua partecipazione nel 1984 al famosissimo “Falcon Crest”; all'età di sessant'anni si muove a ritmo di tarantella e si guadagna una nomination ai Golden Globes (è la terza candidatura).

Nel 1988 interpreta la madre della protagonista, impersonata da Francesca Dellera, nel remake televisivo de “La romana” per la regia di Giuseppe Patroni Griffi; con la stessa Dellera la Lollobrigida ebbe un acceso e animato dibattito.

Riceve il David di Donatello alla carriera nel 1996 e nel 2006 ottiene un riconoscimento speciale per il cinquantenario del trofeo, che si era aggiudicata come prima vincitrice in assoluto nel 1956.

Anche la politica entra a far parte delle sue corde, candidandosi nel 1999 in una lista di centro-sinistra al Parlamento Europeo; però il suo tentativo si dimostrò un flop.

Seconde nozze di prospettano in vista per la settantanovenne artista romana che nel 2006 alla rivista spagnola Hola dichiara di voler sposare il quarantacinquenne imprenditore spagnolo Javier Rigau; la relazione andava avanti da circa vent'anni senza essere stata mai ufficializzata.

Però come avrebbe citato Alessandro Manzoni nella sua opera più famosa, “I promessi sposi”, “Questo matrimonio non s'ha da fare” ed infatti le future nozze tra la Lollo e Rigau non si concretizzarono per colpa dell'azione ostile operata dalla stampa nei confronti di tale evento.

Il quotidiano spagnolo “El Mundo”, il 26 marzo 2011, fa trapelare la notizia che i due si siano sposati in gran segreto a Barcellona nel novembre del 2010; però il “pettegolezzo” rimane privo di fondamento poiché sul registro civile della località catalana non risultano elementi concreti per avvalorare tale fuga di notizia.

Dopo circa 14 anni di latitanza dal mondo del cinema, nel 2011, grazie alla demenziale pellicola “Box Office 3D” di e con Ezio Greggio ella ripropone il suo viso e la sua presenza al cospetto del pubblico.

Sempre nel 2011 lei e la sua rivale sullo schermo, Sophia Loren, prendono parte al documentario “Schuberth – L'atelier della dolce vita” (2011) di Antonello Sarno.

L'attrice durante i suoi anni in cui si trovava sulla cresta dell'onda del successo, con la sua presenza fisica e scenica divenne un vero e proprio simbolo di bellezza ed eleganza.

Ad esempio nelle ferrovie della Germania (DB) la locomotiva “V 160.003” si aggiudicò l'appellativo affettuoso di Lollo; questo perché il mezzo presentava sulle due testate, delle sporgenze che “vagamente” riportavano alla mente le curve dalla Lollobrigida.

Anche un'insalata “riccia” prese il nome di Lollo in suo onore. Il vocabolo "lollobrigidien", in Francia, è di uso comune e viene utilizzato per riferirsi ad un'altura o strada non dritta ma provvista di curve.

Addirittura il suo sbarco in America fu scandito dalla rivista "Time" così: "Gina Lollobrigida: le sette sillabe più famose d'Europa”.

Non solo le riviste, gli oggetti e i modi di dire idiomatici “parlavano” di lei ma anche gli stessi suoi colleghi attori non potevano non spendere parole di elogio nei suoi confronti; ad esempio la frase "In quanto a sex appeal, Gina fa sembrare Marilyn Monroe Shirley Temple" fu espressa dal fascinoso e talentuoso Humphrey Bogart.

Anche Coco Chanel proferì un suo pensiero sull'artista: "Gina è nata per indossare i miei tailleurs. È meglio delle mie mannequins".

 

Premi e riconoscimenti ottenuti da Gina Lollobrigida:

David di Donatello:

1956: migliore attrice protagonista (La donna più bella del mondo)

1963: migliore attrice protagonista (Venere imperiale)

1969: migliore attrice protagonista (Buona Sera, Mrs. Campbell)

1986: Medaglia d'oro del Comune di Roma

1996: David alla carriera

2006: David del Cinquantenario

Golden Globe:

Vinti:

  • 1961: Henrietta Award per Torna a settembre

Nomination:

  • 1969: miglior attrice in un film commedia per Buona Sera, Mrs. Campbell
  • 1985: miglior attrice non protagonista in una serie per Falcon Crest

Nastro d'Argento:

  • 1963: miglior attrice protagonista per Venere imperiale
  • 1953: miglior attrice protagonista per Pane, amore e fantasia

Il 16 ottobre 1999 Gina Lollobrigida è stata nominata Ambasciatrice di buona volontà dell’Organizzazione per l'Alimentazione e l'Agricoltura delle Nazioni Unite (FAO).

 

Pellicole interpretate dalla Lollobrigida:

  • Lucia di Lammermoor, regia di Piero Ballerini (1946) (non accreditata)
  • Aquila nera, regia di Riccardo Freda (1946)
  • L'elisir d'amore, regia di Mario Costa (1946)
  • Il segreto di don Giovanni, regia di Camillo Mastrocinque (1947)
  • Pagliacci, regia di Mario Costa (1947)
  • Il delitto di Giovanni Episcopo, regia di Alberto Lattuada (1947)
  • Vendetta nel sole (A Man About the House), regia di Leslie Arliss (1947)
  • Follie per l'opera, regia di Mario Costa (1948)
  • La sposa non può attendere, regia di Gianni Franciolini (1949)
  • Cuori senza frontiere, regia di Luigi Zampa (1949)
  • Campane a martello, regia di Luigi Zampa (1949)
  • Vita da cani, regia di Mario Monicelli e Steno (1950)
  • Miss Italia, regia di Duilio Coletti (1950)
  • Alina, regia di Giorgio Pàstina (1950)
  • Passaporto per l'oriente (A Tale of Five Cities) (1951)
  • Enrico Caruso, leggenda di una voce, regia di Giacomo Gentilomo (1951)
  • La città si difende, regia di Pietro Germi (1951)
  • Amor non ho... però... però, regia di Giorgio Bianchi (1951)
  • Achtung! Banditi!, regia di Carlo Lizzani (1951)
  • Moglie per una notte, regia di Mario Camerini (1952)
  • Altri tempi, episodio Il processo di Frine, regia di Alessandro Blasetti (1952)
  • Fanfan la Tulipe, regia di Christian-Jaque (1952)
  • Le belle della notte (Les Belles de nuit), regia di René Clair (1952)
  • La provinciale, regia di Mario Soldati (1953)
  • Pane, amore e fantasia, regia di Luigi Comencini (1953)
  • Il maestro di Don Giovanni, regia di Milton Krims (1953)
  • Le infedeli, regia di Mario Monicelli e Steno (1953)
  • La romana, regia di Luigi Zampa (1954)
  • Pane, amore e gelosia, regia di Luigi Comencini (1954)
  • Il tesoro dell'Africa (Beat the Devil), regia di John Huston (1954)
  • Il grande gioco (Le Grand jeu), regia di Robert Siodmak (1954)
  • La donna più bella del mondo, regia di Robert Z. Leonard (1955)
  • Trapezio (Trapeze), regia di Carol Reed (1956)
  • Il gobbo di Notre Dame (Notre Dame de Paris), regia di Jean Delannoy (1956)
  • La legge, regia di Jules Dassin (1958)
  • Anna di Brooklyn, regia di Vittorio De Sica e Carlo Lastricati (1958)
  • Sacro e profano (Never So Few), regia di John Sturges (1959)
  • Salomone e la regina di Saba (Solomon and Sheba), regia di King Vidor (1959)
  • Va nuda per il mondo (Go Naked in the World), regia di Ranald MacDougall (1961)
  • Torna a settembre (Come September), regia di Robert Mulligan (1961)
  • La bellezza di Ippolita, regia di Giancarlo Zagni (1962)
  • Venere imperiale, regia di Jean Delannoy (1963)
  • Mare matto, regia di Renato Castellani (1963)
  • Strani compagni di letto (Strange Bedfellows), regia di Melvin Frank (1964)
  • La donna di paglia (Woman of Straw), regia di Basil Dearden (1964)
  • Io, io, io... e gli altri, regia di Alessandro Blasetti (1965)
  • Le bambole (ep. Monsignor Cupido), regia di Mauro Bolognini (1965)
  • L'amante italiana (Les Sultans), regia di Jean Delannoy (1966)
  • Le piacevoli notti, regia di Armando Crispino e Luciano Lucignani (1966)
  • Cervantes, regia di Vincent Sherman (1966)
  • Hotel Paradiso, regia di Peter Glenville (1966)
  • La morte ha fatto l'uovo, regia di Giulio Questi (1967)
  • Stuntman, regia di Marcello Baldi (1968)
  • Buona Sera, Mrs. Campbell, regia di Melvin Frank (1968)
  • Mash, la guerra privata del sergente O'Farrell (The Private Navy of Sgt. O'Farrell), regia di Frank Tashlin (1968)
  • Un bellissimo novembre, regia di Mauro Bolognini (1969)
  • Stasera: Gina Lollobrigida RAI TV (1969)
  • E continuavano a fregarsi il milione di dollari (Bad Man's River), regia di Eugenio Martín (1971)
  • Peccato mortale, regia di Rovira Beleta (1972)
  • Le avventure di Pinocchio, regia di Luigi Comencini (1972) sceneggiato TV
  • Un ospite gradito... per mia moglie, regia di Jerzy Skolimowski (1973)
  • Falcon Crest (1984) Serie TV
  • Deceptions (1985) Film TV
  • La romana, regia di Giuseppe Patroni Griffi (1988) Film TV
  • Les cent et une nuits de Simon Cinéma, regia di Agnès Varda (1995)
  • Una donna in fuga (1996) Film TV
  • XXL, regia di Ariel Zeitoun (1997)
  • Box Office 3D - Il film dei film, regia di Ezio Greggio (2011), nel cameo finale

 

Film e documentari su Gina Lollobrigida
  • Le dee dell'amore (The Love Goddesses) documentario di Saul J. Turell - filmati di repertorio (1965)
  • Gina Lollobrigida. Un simbolo italiano nel mondo, regia di Gina Lollobrigida (documentario del 2008)
  • Schuberth - L'atelier della dolce vita, regia di Antonello Sarno (2011) Documentario

 

Doppiaggio:

Gina Lollobrigida amava effettuare il proprio doppiaggio per conto proprio, cimentandosi in ruoli sia in lingua francese che in italiano.

Però in alcune prime sue pellicole egli non recitò con la sua voce; infatti riportiamo qui svariate doppiatrici dell'attrice:

Dhia Cristiani in Enrico Caruso, leggenda di una voce, Miss Italia, Anselmo ha fretta

Adriana Parrella in Fanfan la Tulipe, Le belle di notte, Vita da cani

Rosetta Calavetta in Follie per l'opera, Achtung! Banditi!

Lydia Simoneschi in Cuori senza frontiere, La città si difende

Andreina Pagnani in Campane a martello

Clara Bindi in Altri tempi

Gina in “ Enrico Caruso”, doppia nel canto il piccolo Maurizio Di Nardo, il quale veste i panni di Caruso da piccolo.

“Il tesoro dell'Africa” inizialmente vedeva la Lollo doppiarsi in lingua madre ma poi la pellicola subì un ridoppiaggio successivamente.

 

Discografia:

  • 1955 - ‘A frangesa/Ideale/La spagnola/Pourquois ne pas m’aimer?/Vissi d'arte (Fono Film Ricordi, R-0003, EP 7")
  • 1969 - Roma, Roma, Roma/Fra te e me confidenzialmente (Carosello, CI 20233, 7")
  • 1971 - Nel mio orto/Prendimi tu (RCA Italiana, PM 3623, 7")

 

Onorificenze:

  • Accademico d'Onore dell'Accademia delle Arti del Disegno - Firenze
  • Grand'Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana — Roma, 27 aprile 1987. Di iniziativa del Presidente della Repubblica.
  • Ufficiale dell'Ordre des Arts et des Lettres — Parigi, 1985.

 

 

 

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