JULIETTE BINOCHE
Juliette Binoche è nata
a Parigi nel 1964; è madre di tre figli. Ha avuto una relazione con Leos
Carax, che l’ha diretta in due film francese.
È considerata una delle
migliori attrici del cinema francese contemporaneo.
Già adolescente, la
Binoche ha iniziato la sua attività attoriale, recitando in piccole
produzioni teatrali. Nel 1982 si è iscritta presso la scuola National
Conservatory of Dramatic Arts e si è unita ad una compagnia teatrale
professionista per recitare in Francia, Svizzera e Belgio.
Nel 1984 ha recitato il
primo ruolo cinematografico, lavorando con Jacques Doillon nel film
La vie de famille. L’anno successivo è diretta da Jean-Luc Godard in
Je vous salue, Marie. Nello stesso anno riceve un ruolo da
protagonista nel film di Andrè Techiné, Rendez-vous.
Le sue doti di attrice
l’hanno portata in breve a trovare ampi consensi tra il pubblico e la
critica; grazie ai ruoli interpretati nel film di Andrè Techiné e nel
successivo Rosso Sangue di Leos Carax ha ricevuto due candidature
al premio César.
Nel 1988 ha iniziato a
lavorare con i registi hollywoodiani; ha interpretato il ruolo di Tereza
ne L’insostenibile leggerezza dell’essere di Philip Kaufman. Nel
1992 ha recitato insieme a Jeremy Irons nel film Il danno,
diretto da Louis Malle.
Nel 1993 è stata la
protagonista del film Tre colori – Film Blu, di Krzysztof
Kieslowski; ha recitato anche alcune parti negli altri due film della
trilogia, Film Bianco e Film Rosso. Il successo e la
qualità del film hanno premiato il regista e l’attrice con la Coppa
Volpi al Festival di Venezia per la miglior interpretazione femminile e
il Premio César per la migliore attrice.
Nel 1996 Juliette
Binoche è stata diretta da Anthony Minghella ne Il paziente inglese
(con lo stesso regista ha lavorato in Complicità e sospetto); il
film è stato premiato con nove Oscar e la Binoche ha ricevuto l’Oscar
per la migliore attrice non protagonista. Per lo stesso ruolo, l’attrice
è stata premiata come migliore attrice al Festival di Berlino.
Nel 1998 la Binoche è
tonata a lavorare con André Techinè, con il film Alice e Martin.
Due anni dopo, l’attrice è di nuovo a Hollywood, questa volta con un
altro ruolo da protagonista nel film di Lasse Hallstrom, Chocolat.
Il film ha riscosso notevole successo, e l’attrice è stata candidata
ancora una volta all’Oscar per la migliore attrice e al Golden Globe.
Nel 2000 la Binoche ha
debuttato a Broadway con la commedia musicale Betrayal di Harold
Pinter.
Juliette Binoche ha
inoltre lavorato con John Boorman (In my country), Michael Haneke
(Storie – Racconto incompleto di diversi viaggi) e Abel Ferrara (Mary).
FILMOGRAFIA
-
Liberty belle (di Pascal Kané, 1983)
-
Fort bloqué (film per la TV, di Pierrick Guinard, 1983)
-
Dorothée, danseuse de corde (film per la TV, di Jacques Fansten,
1983)
-
Je vous salue, Marie (di Jean-Luc Godard, 1985)
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Les Nanas (di Annick Lanoë, 1985)
-
La Vie de faille (di Jacques Doillon, 1985)
-
Adieu blaireau (di Bob Decout, 1985)
-
Rendez-vous (di André Téchiné, 1985)
-
Le Meilleur de la vie (di Renaud Victor, 1985)
-
Mon beau-frère a tué ma sœur (di Jacques Rouffio, 1986)
-
Mauvais sang (di Leos Carax, 1986)
-
L'insostenibile leggerezza dell'essere (di Philip Kaufman, 1989)
-
Un tour de manège (di Pierre Pradinas, 1989)
-
Women & Men 2 : In love there are no rules (film
per la Tv, di Walter Bernstein, Mike Figgis e Kristi Zea, 1991)
-
Les Amants du Pont-Neuf (di Leos Carax, 1991)
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Cime Tempestose (Wuthering heights) (di Peter
Kosminsky, 1992)
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Fatale (Il danno) (di Louis Malle, 1992)
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Tre colori: Film Blu (di Krzysztof Kieślowski, 1993)
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Tre colori: Film Bianco (di Krzysztof Kieślowski, 1994)
-
Tre colori: Film Rosso (di Krzysztof Kieślowski, 1994)
-
Le Hussard sur le toit (di Jean-Paul Rappeneau, 1995)
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Un divan à New York (di Chantal Akerman, 1996)
-
Il paziente inglese (The English patient) (di Anthony Minghella,
1996)
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Alice et Martin (di André Téchiné, 1998)
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Les Enfants du siècle (di Diane Kurys, 1999)
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L'amore che non muore (La Veuve de Saint-Pierre) (di Patrice Le
conte, 2000)
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Code inconnu (di Michael Haneke, 2000)
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Chocolat (di Lasse Hallström, 2000)
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Eloge de l'amour (di Jean-Luc Godard, 2001)
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Jet Lag (Décalage horaire) (di Danièle Thompson,
2002)
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In my country (di John Boorman, 2004)
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Niente da nascondere – Caché (di Michael Haneke, 2005)
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Parole d'amore (Bee Season) (di Scott McGehee e David Siegel, 2005)
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Mary (di Abel Ferrara, 2005)
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Paris, je t'aime (di Nobuhiro Suwa, 2005)
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Quelques jours en septembre (di Santiago
Amigorena, 2005)
-
Les Disparus (di Jacques Audiard, 2006)
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Breaking and Entering (di Anthony Minghella,
2006)
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Toyer (di Brian De Palma, 2006)
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