Aldo Fabrizi è stato uno sceneggiatore, artista
poetico, attore e regista italiano nato a Roma il 1° novembre del 1905 e
morto a Roma il 2 aprile del 1990.
La sua infanzia venne quasi da
subito distrutta per via della perdita,
a causa di un incidente, del padre Giuseppe
quando aveva 11 anni ; a causa di questa disgrazia dovette abbandonare
gli studi per poter provvedere alla sua famiglia composta dalla madre e
da cinque sorelle.
Il denaro ricavato dall'attività del banco di verdura
e frutta gestito dalla madre non era sufficiente a sfamare il numeroso
nucleo familiare; tra le sue sorelle rimarrà indimenticabile Elena
Fabrizi (1915-1993), meglio conosciuta al pubblico come la “Sora Lella”.
Le mille insidie che si presentarono sul cammino di
Fabrizi non riuscirono a spodestarlo dal binario del suo spiccato senso
artistico; infatti egli nel 1928, per mezzo della Società Poligrafica
Romana e forse a sue spese, riuscì a far pubblicare una propria raccolta
di poesia in dialetto romano dal titolo “Lucciche ar sole”.
Tale volumetto fu recensito anche sul quotidiano “Il
Messaggero” ed egli collaborò alla redazione di Rugantino, giornale
dialettale romano.
Iniziò la carriera artistica inizialmente esibendosi
con la Filodrammatica Tata Giovanni e successivamente declamando i suoi
scritti poetici in vari teatro; tale dicitura era normale consuetudine a
quel tempo.
Con la compagna “Reginella”, Aldo Fabrizi a 26 anni
(nel 1931) ebbe il suo battesimo del fuoco come macchiettista in piccoli
teatri sparsi nelle penisola e a Roma.
Egli animava queste sue performance artistiche con
personaggi caricaturali delle classiche figure che a volte popolavano i
borghi e la periferia romana come il conducente del tram e il vetturino;
egli era conosciuto in ambito teatrale con il nome di “Fabrizio”, comico
indiscutibilmente originario della capitale.
Il suo estro riuscì a catturare un vasto pubblico che
gli permise di plasmare una propria compagnia teatrale che per breve
tempo, precisamente nel 1937, annoverò tra le sue file un inesperto e
giovanissimo Alberto Sordi.
Il primo film che vide la comparsa sul grande schermo
di Aldo Fabrizi fu “Avanti c'è posto”, pellicola diretta da Mario
Bonnard nel 1942.
I suoi cavalli teatrali di battaglia furono riproposti
nelle due successive pellicole “Campo de' fiori”, diretto sempre da
Mario Bonnard, e “L'ultima carrozzella”, diretto da Mario Mattòli; in
queste due opere filmiche egli interpretò personaggi già rodati da lui
stesso in teatro come il pescivendolo, il bigliettaio e il vetturino.
Qui conobbe la popolarissima attrice
Anna Magnani con
cui visse un acesso periodo di incomprensioni.
Le tre pellicole, rievocate precedentemente,
incarnavano una Roma dimenticata e lontana, animata da personaggi ormai
scomparsi che comunicavano tra loro tramite un dialetto romanesco in
disuso e che si muovevano in un ambiente ormai divenuto ancestrale e
irriconoscibile nelle sue peculiarità più rappresentative come battute e
dialoghi.
“L'ultima carrozzella” ha il pregio di riunire in se
diversi attori che impersonavano ottimamente la canzone romanesca e il
dialetto capitolino del '900 come Gustavo Cacini , Anita Durante e
Romolo Balzani.
Una delle sue figure caricaturali, ovvero il
vetturino, fu esercitato realmente da Fabrizi nel 1925 durante l'Anno
Santo; il berretto e lo spolverino indossati dall'attore nella pellicola
del 1943 erano i veri capi di vestiario utilizzati dall'artista durante
la sua esperienza lavorativa da vetturino.
Comunque il personaggio che rievoca alla memoria
l'interpretazione più sentita, dal punto di vista recitativo, di Aldo
Fabrizi è sicuramente Don Pietro Pellegrini, il sacerdote che si muoveva
all'interno della pellicola “Roma città aperta”, affresco neorealista
magistralmente trasposto su pellicola da un ispiratissimo
Roberto
Rossellini; per tale figura religiosa Aldo Fabrizi prese spunto dai
sacerdoti romani come don Pietro Pappagallo e don Giuseppe Morosini
ambedue fucilati (il primo alle Fosse Ardeatine e il secondo a Forte
Bravetta) durante l'invasione della capitale da parte delle milizie
naziste, avvenuta nel 1944.
Anche il doppiaggio fu un campo praticato da Fabrizi
che diede la voce a Giuseppe Varni, il bidello della scuola femminile
presente nella pellicola “Maddalena... zero in condotta” (1940), e a
Gino Saltamerenda in “Ladri di biciclette” (1948) entrambi partoriti
dalla mente geniale di
Vittorio De Sica.
I personaggi interpretati da Fabrizi a volte si
presentavano con risvolti drammatici mentre in altre circostanze
sprizzavano armonia e comicità da tutti i pori; in questi ultimi panni
egli incarnava e trasmetteva il lato più buono presente nell'animo
umano.
Tale peculiarità positiva divenne il simbolo
raffigurante il suo personaggio soprattutto coadiuvato dal suo aspetto
bonario e amichevole.
Tra i suoi successi maggiori vanno ricordate opere
filmiche come “Guardie e ladri” del 1951, “I tartassati” del 1959,
“Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi” del 1960, “Totò contro i quattro” del
1963 ovviamente tutti con Totò protagonista; egli lavorò anche con
Peppino De Filippo nelle pellicole “Signori in carrozza” del 1951,
“Accadde al penitenziario” del 1955 e “Guardia, guardia scelta,
brigadiere e maresciallo” del 1956.
Tali collaborazioni consacrarono Fabrizi nell'Olimpo
della commedia italiana di tutti i tempi.
Nel 1950 il film “Prima comunione” di Alessandro
Blasetti e nel 1974 la pellicola “C'eravamo tanto amati” di Ettore
Scola, gli permisero di aggiudicarsi due Nastri d'Argento e nel 1951 con
“Guardie e ladri”, di Stefano Vanzina e Mario Monicelli, vinse il premio
per la miglior sceneggiatura al
Festival di Cannes.
Il cinema muto fece parte della sua carriera grazie
alla collaborazione con Georg Wilhelm Pabst, con cui realizzò “La voce
del silenzio” del 1952 e il particolarissimo “Cose da pazzi” del 1953
che nel 2005 vide l'immissione sul mercato video in formato DVD.
In questo film egli vestì i panni del suo personaggio
più controverso, ovvero un matto convinto di essere un primario
ospedaliero.
Nell'arco di nove anni (dal 1948 al 1957) egli
realizzò da regista buonissimi film: Emigrantes (1948), girato in
Argentina, la trilogia sulle vicende della famiglia Passaguai (ne fu
anche produttore con la sua Alfa Film XXXVII), “Hanno rubato un tram”
(del 1954 con location a Bologna e arricchito dalla fotografia del
grande Mario Bava) e il triste e nostalgico “Il maestro” del 1957; nel
2005 fu realizzata una versione in formato DVD del film “Hanno rubato un
tram”.
Anche la vita vissuta sul palcoscenico donò grandi
soddisfazioni ad Aldo Fabrizi.
Nella stagione 1962-1963 egli fece incetta di successi
presso il Teatro Sistina grazie all'interpretazione del boia papalino
Mastro Titta, mattatore nella famosissima commedia musicale “Rugantino”
scritta e diretta da Massimo Franciosa e Pasquale Festa Campanile.
Il trionfo di tale commedia oltrepassò i confini
geografici della nostra penisola sbarcando a Broadway e facendo
registrare il tutto esaurito.
“Yo-Yo Yè-Ye” rappresentò nel 1967 il suo ultimo
lavoro teatrale; tale spettacolo fu scritto da Bruno Broccoli e Dino
Verde; il personaggio di Mastro Titta in Rugantino riprese vita mediante
Fabrizi nell'edizione del 1978.
Nel 1959 ci fu l'esordio dell'artista sul piccolo
schermo con lo sceneggiato “La voce nel bicchiere” di Leopoldo Cuoco e
Gianni Isidori e diretto da Anton Giulio Majano.
Nel 1971 egli ottenne un grandissimo successo con il
varietà del sabato sera “Speciale per noi” diretto da Antonello Falqui,
e con Bice Valori, Paolo Panelli e Ave Ninchi.
Molti dei suoi scritti poetici romaneschi avevano come
argomentazione principale la pasta, alimento che stuzzicava l'appetito e
la fantasia da cuoco in cucina di Fabrizi.
Egli era sposato con Beatrice Rocchi, cantante di
varietà meglio conosciuta all'epoca degli anni venti con il nome di “Reginella”;
dalla loro unione nacquero due figli gemelli, Wilma e Massimo; Beatrice
Rocchi morì nel 1981.
Egli viveva nel quartiere Nomentano a Roma (via
Arezzo) nello stesso stabile dell'attrice Ave Ninchi.
Nel 1988 andò in onda G.B. Show che segnò la sua
ultima apparizione televisiva poiché morì nella primavera del 1990
all'età di 84 anni.
Con la sua scomparsa il mondo artistico italiano perse
uno dei suoi più rappresentativi interpreti.
Egli fu insignito anche della carica
di Cavaliere di gran croce dell'ordine al merito della Repubblica
Italiana il 27 settembre del 1977 a Roma.
La morte lo colpì dopo aver conseguito, qualche giorno
prima, l'ambito David di Donatello alla carriera.
Il destino artistico ricongiunse i due fratelli poco
dopo poiché venne a mancare anche Elena Fabrizi in arte “La sora Lella”,
mattatrice istrionica di molte pellicole affianco a due mostri sacri
della commedia italiana come Carlo Verdone e Alberto Sordi.
Egli è sepolto presso il Cimitero Monumentale del
Verano sito nella capitale.
È sepolto al Cimitero Monumentale del Verano di Roma.
FILMOGRAFIA DI
Aldo Fabrizi:
- Avanti c'è posto di Mario Bonnard
(anche soggetto e sceneggiatura) (1942)
- Campo de' fiori di Mario Bonnard
(anche soggetto e sceneggiatura) (1943)
- L'ultima carrozzella di Mario Mattoli
(anche soggetto e sceneggiatura) (1943)
- Circo equestre Za-bum (episodi Dalla
finestra e Il postino) di Mario Mattoli (1944)
- Roma città aperta di Roberto
Rossellini (1945)
- Mio figlio professore di Renato
Castellani (anche soggetto e sceneggiatura) (1946)
- Il vento m'ha cantato una canzone,
regia di Camillo Mastrocinque (1947)
- Vivere in pace di Luigi Zampa (anche
soggetto e sceneggiatura) (1947)
- Il delitto di Giovanni Episcopo di
Alberto Lattuada (anche sceneggiatura) (1947)
- Tombolo, paradiso nero di Giorgio
Ferroni (1947)
- Natale al campo 119 di Pietro
Francisci (anche soggetto e sceneggiatura) (1948)
- Emigrantes, di Aldo Fabrizi (anche
soggetto e sceneggiatura) (1948)
- Antonio di Padova di Pietro Francisci
(1949)
- Vita da cani di Steno e Monicelli
(anche soggetto e sceneggiatura) (1950)
- Prima comunione di Alessandro
Blasetti (1950)
- Francesco, giullare di Dio di Roberto
Rossellini (1950)
- La famiglia Passaguai di Aldo Fabrizi
(1951)
- La famiglia Passaguai fa fortuna di
Aldo Fabrizi (1951)
- Signori, in carrozza! di Luigi Zampa
(1951)
- Fiorenzo il terzo uomo di Stefano
Canzio (1951)
- Tre passi a Nord (Three steps North)
di William Lee Wilder (1951)
- Cameriera bella presenza offresi...
di Giorgio Pàstina (1951)
- Parigi è sempre Parigi di Luciano
Emmer (1951)
- Guardie e ladri di Steno e Monicelli
(anche sceneggiatura) (1951)
- Cinque poveri in automobile di Mario
Mattoli (anche soggetto e sceneggiatura) (1952)
- Altri tempi (episodio Il carrettino
dei libri vecchi) di Alessandro Blasetti (1952)
- Papà diventa mamma di Aldo Fabrizi
(anche soggetto e sceneggiatura) (1952)
- William Tell (The Story of William
Tell) di Jack Cardiff (1953)
- Siamo tutti inquilini di Mario
Mattoli (1953)
- Una di quelle di Aldo Fabrizi (1953)
- La voce del silenzio di Georg Wilhelm
Pabst (1953)
- L'età dell'amore di Lionello De
Felice (1953)
- Il più comico spettacolo del mondo di
Mario Mattoli (non accreditato) (1953)
- Cento anni d'amore (episodio
Garibaldina) di Lionello De Felice (1954)
- Hanno rubato un tram di Aldo Fabrizi
(1954)
- Questa è la vita, di Aldo Fabrizi
(episodio Marsina stretta, anche soggetto e
sceneggiatura) (1954)
- Cose da pazzi di Georg Wilhelm Pabst
(1954)
- Io piaccio di Giorgio Bianchi (1955)
- I due compari di Carlo Borghesio
(anche soggetto e sceneggiatura) (1955)
- Carosello di varietà di Aldo Quinti e
Aldo Bonaldi (1955)
- Accadde al penitenziario di Giorgio
Bianchi (1955)
- I pappagalli di Bruno Paolinelli
(1955)
- Un po' di cielo di Giorgio Moser
(1955)
- Mi permette, babbo! di Mario Bonnard
(1956)
- Donatella di Mario Monicelli (1956)
- Guardia, guardia scelta, brigadiere e
maresciallo di Mauro Bolognini (1956)
- Il maestro (El maestro), di Aldo
Fabrizi (anche soggetto e sceneggiatura) (1957)
- Festa di maggio (Premier mai) di Luis
Saslavsky (1958)
- I prepotenti di Mario Amendola (anche
soggetto) (1958)
- Prepotenti più di prima di Mario
Mattoli (anche soggetto e sceneggiatura) (1959)
- I tartassati di Steno (anche soggetto
e sceneggiatura) (1959)
- Ferdinando I, re di Napoli di Gianni
Franciolini (1959)
- Un militare e mezzo di Steno (anche
soggetto e sceneggiatura) (1960)
- La sposa bella (The angel wore red)
di Nunnally Johnson (1960)
- Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi di
Mario Mattoli (1960)
- Gerarchi si muore di Giorgio
Simonelli (1961)
- Fra' Manisco cerca guai di Armando
William Tamburella (1961)
- Le meraviglie di Aladino di Mario
Bava (1961)
- Twist, lolite e vitelloni di Marino
Girolami (1962)
- I quattro monaci di Carlo Ludovico
Bragaglia (1962)
- Gli italiani e le donne (episodio Chi
la fa, l'aspetti) di Marino Girolami (1962)
- I quattro tassisti (episodio L'uomo
in bleu) di Giorgio Bianchi (1963)
- I quattro moschettieri di Carlo
Ludovico Bragaglia (1963)
- Il giorno più corto di Sergio
Corbucci (1963)
- Das Feuerschiff di Ladislao Vajda
(1963)
- Totò contro i 4 di Steno (1963)
- Made in Italy di Nanni Loy (1965)
- Sette monaci d'oro di Marino Girolami
(1966)
- Tre morsi nella mela (Three bites of
the apple) di Alvin Ganzer (1967)
- Cose di Cosa Nostra di Steno (anche
soggetto e sceneggiatura) (1971)
- La Tosca di Luigi Magni (1973)
- C'eravamo tanto amati di Ettore Scola
(1974)
- I baroni di Giampaolo Lomi (1975)
- Il ginecologo della mutua di Joe
D'Amato (1977)
- Nerone di Castellacci e Pingitore
(1977)
- Giovanni Senzapensieri di Marco Colli
(1986)
- Di seguito sono riportati i titoli
dei film in cui Aldo Fabrizi è stato regista e attore:
- Emigrantes (anche soggetto e
sceneggiatura) (1948)
- Benvenuto, reverendo! (anche
produzione, soggetto e sceneggiatura) (1950)
- La famiglia Passaguai (anche
produzione, soggetto e sceneggiatura) (1951)
- La famiglia Passaguai fa fortuna
(anche produzione, soggetto e sceneggiatura) (1951)
- Papà diventa mamma (anche produzione,
soggetto e sceneggiatura) (1952)
- Una di quelle (anche produzione,
soggetto e sceneggiatura) (1953)
- Questa è la vita (episodio Marsina
stretta, anche soggetto e sceneggiatura) (1954)
- Hanno rubato un tram (anche soggetto
e sceneggiatura) (1954)
- Il maestro (El maestro), di Aldo
Fabrizi (anche soggetto e sceneggiatura) (1957)
- Di seguito sono riportate le opere
poetiche di Aldo Fabrizi:
- Lucciche ar sole : poesie romanesche.
Roma, Società poligrafica romana, 1928.
- Volemose bene : Hai fatto un affare :
1 atto. Mario Mattoli e Marcello Marchesi (coautori).
Roma, Ed. Ariminum, 1944.
- La pastasciutta : ricette nuove e
considerazioni in versi. Milano, Mondadori, 1971.
- Nonna minestra : ricette e
considerazioni in versi. Milano, Mondadori, 1974.
- Nonno pane : ricette e considerazioni
in versi. Milano, Mondadori, 1980.
- Monologhi e macchiette. Maria Cielo
Pessione (a cura di). Roma, Theoria, 1994. ISBN
88-241-0392-8.
- Ciavéte fatto caso?. Marco Giusti (a
cura di). Con videocassetta. Milano, Mondadori, 2002.
ISBN 88-04-49221-X.