Cinema: Casting, recitazione, attori e attrici, case di produzione, registi rubrica di CORRERENELVERDEONLINE

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Cinema: Casting, recitazione, attori e attrici, case di produzione, registi

Attori ] Alberto Sordi ] [ Aldo Fabrizi ] Al Pacino ] Cary Grant ] Clint Eastwood ] Dustin Hoffman ] Elio Germano ] Fred Astaire ] Giancarlo Giannini ] Humphrey Bogart ] Jack Nicholson ] Jean Gabin ] Jemes Dean ] John Wayne ] Marcello Mastroianni ] Marlon Brando ] Nino Manfredi ] Paul Newman ] Richard Burton ] Robert Deniro ] Robert Redford ] Spencer Tracy ] Totò ] Ugo Tognazzi ] Vittorio De Sica ] Vittorio Gassman ] Will Smith ]

Aldo Fabrizi

Aldo Fabrizi è stato uno sceneggiatore, artista poetico, attore e regista italiano nato a Roma il 1° novembre del 1905 e morto a Roma il 2 aprile del 1990.

La sua infanzia venne quasi da subito distrutta per via della perdita, a causa di un incidente, del padre Giuseppe quando aveva 11 anni ; a causa di questa disgrazia dovette abbandonare gli studi per poter provvedere alla sua famiglia composta dalla madre e da cinque sorelle.

Il denaro ricavato dall'attività del banco di verdura e frutta gestito dalla madre non era sufficiente a sfamare il numeroso nucleo familiare; tra le sue sorelle rimarrà indimenticabile Elena Fabrizi (1915-1993), meglio conosciuta al pubblico come la “Sora Lella”.

Le mille insidie che si presentarono sul cammino di Fabrizi non riuscirono a spodestarlo dal binario del suo spiccato senso artistico; infatti egli nel 1928, per mezzo della Società Poligrafica Romana e forse a sue spese, riuscì a far pubblicare una propria raccolta di poesia in dialetto romano dal titolo “Lucciche ar sole”.

Tale volumetto fu recensito anche sul quotidiano “Il Messaggero” ed egli collaborò alla redazione di Rugantino, giornale dialettale romano.

Iniziò la carriera artistica inizialmente esibendosi con la Filodrammatica Tata Giovanni e successivamente declamando i suoi scritti poetici in vari teatro; tale dicitura era normale consuetudine a quel tempo.

Con la compagna “Reginella”, Aldo Fabrizi a 26 anni (nel 1931) ebbe il suo battesimo del fuoco come macchiettista in piccoli teatri sparsi nelle penisola e a Roma.

Egli animava queste sue performance artistiche con personaggi caricaturali delle classiche figure che a volte popolavano i borghi e la periferia romana come il conducente del tram e il vetturino; egli era conosciuto in ambito teatrale con il nome di “Fabrizio”, comico indiscutibilmente originario della capitale.

Il suo estro riuscì a catturare un vasto pubblico che gli permise di plasmare una propria compagnia teatrale che per breve tempo, precisamente nel 1937, annoverò tra le sue file un inesperto e giovanissimo Alberto Sordi.

Il primo film che vide la comparsa sul grande schermo di Aldo Fabrizi fu “Avanti c'è posto”, pellicola diretta da Mario Bonnard nel 1942.

I suoi cavalli teatrali di battaglia furono riproposti nelle due successive pellicole “Campo de' fiori”, diretto sempre da Mario Bonnard, e “L'ultima carrozzella”, diretto da Mario Mattòli; in queste due opere filmiche egli interpretò personaggi già rodati da lui stesso in teatro come il pescivendolo, il bigliettaio e il vetturino.

Qui conobbe la popolarissima attrice Anna Magnani con cui visse un acesso periodo di incomprensioni.

Le tre pellicole, rievocate precedentemente, incarnavano una Roma dimenticata e lontana, animata da personaggi ormai scomparsi che comunicavano tra loro tramite un dialetto romanesco in disuso e che si muovevano in un ambiente ormai divenuto ancestrale e irriconoscibile nelle sue peculiarità più rappresentative come battute e dialoghi.

“L'ultima carrozzella” ha il pregio di riunire in se diversi attori che impersonavano ottimamente la canzone romanesca e il dialetto capitolino del '900 come Gustavo Cacini , Anita Durante e Romolo Balzani.

Una delle sue figure caricaturali, ovvero il vetturino, fu esercitato realmente da Fabrizi nel 1925 durante l'Anno Santo; il berretto e lo spolverino indossati dall'attore nella pellicola del 1943 erano i veri capi di vestiario utilizzati dall'artista durante la sua esperienza lavorativa da vetturino.

Comunque il personaggio che rievoca alla memoria l'interpretazione più sentita, dal punto di vista recitativo, di Aldo Fabrizi è sicuramente Don Pietro Pellegrini, il sacerdote che si muoveva all'interno della pellicola “Roma città aperta”, affresco neorealista magistralmente trasposto su pellicola da un ispiratissimo Roberto Rossellini; per tale figura religiosa Aldo Fabrizi prese spunto dai sacerdoti romani come don Pietro Pappagallo e don Giuseppe Morosini ambedue fucilati (il primo alle Fosse Ardeatine e il secondo a Forte Bravetta) durante l'invasione della capitale da parte delle milizie naziste, avvenuta nel 1944.

Anche il doppiaggio fu un campo praticato da Fabrizi che diede la voce a Giuseppe Varni, il bidello della scuola femminile presente nella pellicola “Maddalena... zero in condotta” (1940), e a Gino Saltamerenda in “Ladri di biciclette” (1948) entrambi partoriti dalla mente geniale di Vittorio De Sica.

I personaggi interpretati da Fabrizi a volte si presentavano con risvolti drammatici mentre in altre circostanze sprizzavano armonia e comicità da tutti i pori; in questi ultimi panni egli incarnava e trasmetteva il lato più buono presente nell'animo umano.

Tale peculiarità positiva divenne il simbolo raffigurante il suo personaggio soprattutto coadiuvato dal suo aspetto bonario e amichevole.

Tra i suoi successi maggiori vanno ricordate opere filmiche come “Guardie e ladri” del 1951, “I tartassati” del 1959, “Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi” del 1960, “Totò contro i quattro” del 1963 ovviamente tutti con Totò protagonista; egli lavorò anche con Peppino De Filippo nelle pellicole “Signori in carrozza” del 1951, “Accadde al penitenziario” del 1955 e “Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo” del 1956.

Tali collaborazioni consacrarono Fabrizi nell'Olimpo della commedia italiana di tutti i tempi.

Nel 1950 il film “Prima comunione” di Alessandro Blasetti e nel 1974 la pellicola “C'eravamo tanto amati” di Ettore Scola, gli permisero di aggiudicarsi due Nastri d'Argento e nel 1951 con “Guardie e ladri”, di Stefano Vanzina e Mario Monicelli, vinse il premio per la miglior sceneggiatura al Festival di Cannes.

Il cinema muto fece parte della sua carriera grazie alla collaborazione con Georg Wilhelm Pabst, con cui realizzò “La voce del silenzio” del 1952 e il particolarissimo “Cose da pazzi” del 1953 che nel 2005 vide l'immissione sul mercato video in formato DVD.

In questo film egli vestì i panni del suo personaggio più controverso, ovvero un matto convinto di essere un primario ospedaliero.

Nell'arco di nove anni (dal 1948 al 1957) egli realizzò da regista buonissimi film: Emigrantes (1948), girato in Argentina, la trilogia sulle vicende della famiglia Passaguai (ne fu anche produttore con la sua Alfa Film XXXVII), “Hanno rubato un tram” (del 1954 con location a Bologna e arricchito dalla fotografia del grande Mario Bava) e il triste e nostalgico “Il maestro” del 1957; nel 2005 fu realizzata una versione in formato DVD del film “Hanno rubato un tram”.

Anche la vita vissuta sul palcoscenico donò grandi soddisfazioni ad Aldo Fabrizi.

Nella stagione 1962-1963 egli fece incetta di successi presso il Teatro Sistina grazie all'interpretazione del boia papalino Mastro Titta, mattatore nella famosissima commedia musicale “Rugantino” scritta e diretta da Massimo Franciosa e Pasquale Festa Campanile.

Il trionfo di tale commedia oltrepassò i confini geografici della nostra penisola sbarcando a Broadway e facendo registrare il tutto esaurito.

“Yo-Yo Yè-Ye” rappresentò nel 1967 il suo ultimo lavoro teatrale; tale spettacolo fu scritto da Bruno Broccoli e Dino Verde; il personaggio di Mastro Titta in Rugantino riprese vita mediante Fabrizi nell'edizione del 1978.

Nel 1959 ci fu l'esordio dell'artista sul piccolo schermo con lo sceneggiato “La voce nel bicchiere” di Leopoldo Cuoco e Gianni Isidori e diretto da Anton Giulio Majano.

Nel 1971 egli ottenne un grandissimo successo con il varietà del sabato sera “Speciale per noi” diretto da Antonello Falqui, e con Bice Valori, Paolo Panelli e Ave Ninchi.

Molti dei suoi scritti poetici romaneschi avevano come argomentazione principale la pasta, alimento che stuzzicava l'appetito e la fantasia da cuoco in cucina di Fabrizi.

Egli era sposato con Beatrice Rocchi, cantante di varietà meglio conosciuta all'epoca degli anni venti con il nome di “Reginella”; dalla loro unione nacquero due figli gemelli, Wilma e Massimo; Beatrice Rocchi morì nel 1981.

Egli viveva nel quartiere Nomentano a Roma (via Arezzo) nello stesso stabile dell'attrice Ave Ninchi.

Nel 1988 andò in onda G.B. Show che segnò la sua ultima apparizione televisiva poiché morì nella primavera del 1990 all'età di 84 anni.

Con la sua scomparsa il mondo artistico italiano perse uno dei suoi più rappresentativi interpreti.

Egli fu insignito anche della carica di Cavaliere di gran croce dell'ordine al merito della Repubblica Italiana il 27 settembre del 1977 a Roma.

La morte lo colpì dopo aver conseguito, qualche giorno prima, l'ambito David di Donatello alla carriera.

Il destino artistico ricongiunse i due fratelli poco dopo poiché venne a mancare anche Elena Fabrizi in arte “La sora Lella”, mattatrice istrionica di molte pellicole affianco a due mostri sacri della commedia italiana come Carlo Verdone e Alberto Sordi.

Egli è sepolto presso il Cimitero Monumentale del Verano sito nella capitale.

È sepolto al Cimitero Monumentale del Verano di Roma.

FILMOGRAFIA DI Aldo Fabrizi:

  • Avanti c'è posto di Mario Bonnard (anche soggetto e sceneggiatura) (1942)
  • Campo de' fiori di Mario Bonnard (anche soggetto e sceneggiatura) (1943)
  • L'ultima carrozzella di Mario Mattoli (anche soggetto e sceneggiatura) (1943)
  • Circo equestre Za-bum (episodi Dalla finestra e Il postino) di Mario Mattoli (1944)
  • Roma città aperta di Roberto Rossellini (1945)
  • Mio figlio professore di Renato Castellani (anche soggetto e sceneggiatura) (1946)
  • Il vento m'ha cantato una canzone, regia di Camillo Mastrocinque (1947)
  • Vivere in pace di Luigi Zampa (anche soggetto e sceneggiatura) (1947)
  • Il delitto di Giovanni Episcopo di Alberto Lattuada (anche sceneggiatura) (1947)
  • Tombolo, paradiso nero di Giorgio Ferroni (1947)
  • Natale al campo 119 di Pietro Francisci (anche soggetto e sceneggiatura) (1948)
  • Emigrantes, di Aldo Fabrizi (anche soggetto e sceneggiatura) (1948)
  • Antonio di Padova di Pietro Francisci (1949)
  • Vita da cani di Steno e Monicelli (anche soggetto e sceneggiatura) (1950)
  • Prima comunione di Alessandro Blasetti (1950)
  • Francesco, giullare di Dio di Roberto Rossellini (1950)
  • La famiglia Passaguai di Aldo Fabrizi (1951)
  • La famiglia Passaguai fa fortuna di Aldo Fabrizi (1951)
  • Signori, in carrozza! di Luigi Zampa (1951)
  • Fiorenzo il terzo uomo di Stefano Canzio (1951)
  • Tre passi a Nord (Three steps North) di William Lee Wilder (1951)
  • Cameriera bella presenza offresi... di Giorgio Pàstina (1951)
  • Parigi è sempre Parigi di Luciano Emmer (1951)
  • Guardie e ladri di Steno e Monicelli (anche sceneggiatura) (1951)
  • Cinque poveri in automobile di Mario Mattoli (anche soggetto e sceneggiatura) (1952)
  • Altri tempi (episodio Il carrettino dei libri vecchi) di Alessandro Blasetti (1952)
  • Papà diventa mamma di Aldo Fabrizi (anche soggetto e sceneggiatura) (1952)
  • William Tell (The Story of William Tell) di Jack Cardiff (1953)
  • Siamo tutti inquilini di Mario Mattoli (1953)
  • Una di quelle di Aldo Fabrizi (1953)
  • La voce del silenzio di Georg Wilhelm Pabst (1953)
  • L'età dell'amore di Lionello De Felice (1953)
  • Il più comico spettacolo del mondo di Mario Mattoli (non accreditato) (1953)
  • Cento anni d'amore (episodio Garibaldina) di Lionello De Felice (1954)
  • Hanno rubato un tram di Aldo Fabrizi (1954)
  • Questa è la vita, di Aldo Fabrizi (episodio Marsina stretta, anche soggetto e sceneggiatura) (1954)
  • Cose da pazzi di Georg Wilhelm Pabst (1954)
  • Io piaccio di Giorgio Bianchi (1955)
  • I due compari di Carlo Borghesio (anche soggetto e sceneggiatura) (1955)
  • Carosello di varietà di Aldo Quinti e Aldo Bonaldi (1955)
  • Accadde al penitenziario di Giorgio Bianchi (1955)
  • I pappagalli di Bruno Paolinelli (1955)
  • Un po' di cielo di Giorgio Moser (1955)
  • Mi permette, babbo! di Mario Bonnard (1956)
  • Donatella di Mario Monicelli (1956)
  • Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo di Mauro Bolognini (1956)
  • Il maestro (El maestro), di Aldo Fabrizi (anche soggetto e sceneggiatura) (1957)
  • Festa di maggio (Premier mai) di Luis Saslavsky (1958)
  • I prepotenti di Mario Amendola (anche soggetto) (1958)
  • Prepotenti più di prima di Mario Mattoli (anche soggetto e sceneggiatura) (1959)
  • I tartassati di Steno (anche soggetto e sceneggiatura) (1959)
  • Ferdinando I, re di Napoli di Gianni Franciolini (1959)
  • Un militare e mezzo di Steno (anche soggetto e sceneggiatura) (1960)
  • La sposa bella (The angel wore red) di Nunnally Johnson (1960)
  • Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi di Mario Mattoli (1960)
  • Gerarchi si muore di Giorgio Simonelli (1961)
  • Fra' Manisco cerca guai di Armando William Tamburella (1961)
  • Le meraviglie di Aladino di Mario Bava (1961)
  • Twist, lolite e vitelloni di Marino Girolami (1962)
  • I quattro monaci di Carlo Ludovico Bragaglia (1962)
  • Gli italiani e le donne (episodio Chi la fa, l'aspetti) di Marino Girolami (1962)
  • I quattro tassisti (episodio L'uomo in bleu) di Giorgio Bianchi (1963)
  • I quattro moschettieri di Carlo Ludovico Bragaglia (1963)
  • Il giorno più corto di Sergio Corbucci (1963)
  • Das Feuerschiff di Ladislao Vajda (1963)
  • Totò contro i 4 di Steno (1963)
  • Made in Italy di Nanni Loy (1965)
  • Sette monaci d'oro di Marino Girolami (1966)
  • Tre morsi nella mela (Three bites of the apple) di Alvin Ganzer (1967)
  • Cose di Cosa Nostra di Steno (anche soggetto e sceneggiatura) (1971)
  • La Tosca di Luigi Magni (1973)
  • C'eravamo tanto amati di Ettore Scola (1974)
  • I baroni di Giampaolo Lomi (1975)
  • Il ginecologo della mutua di Joe D'Amato (1977)
  • Nerone di Castellacci e Pingitore (1977)
  • Giovanni Senzapensieri di Marco Colli (1986)
  • Di seguito sono riportati i titoli dei film in cui Aldo Fabrizi è stato regista e attore:
  • Emigrantes (anche soggetto e sceneggiatura) (1948)
  • Benvenuto, reverendo! (anche produzione, soggetto e sceneggiatura) (1950)
  • La famiglia Passaguai (anche produzione, soggetto e sceneggiatura) (1951)
  • La famiglia Passaguai fa fortuna (anche produzione, soggetto e sceneggiatura) (1951)
  • Papà diventa mamma (anche produzione, soggetto e sceneggiatura) (1952)
  • Una di quelle (anche produzione, soggetto e sceneggiatura) (1953)
  • Questa è la vita (episodio Marsina stretta, anche soggetto e sceneggiatura) (1954)
  • Hanno rubato un tram (anche soggetto e sceneggiatura) (1954)
  • Il maestro (El maestro), di Aldo Fabrizi (anche soggetto e sceneggiatura) (1957)
  • Di seguito sono riportate le opere poetiche di Aldo Fabrizi:
  • Lucciche ar sole : poesie romanesche. Roma, Società poligrafica romana, 1928.
  • Volemose bene : Hai fatto un affare : 1 atto. Mario Mattoli e Marcello Marchesi (coautori). Roma, Ed. Ariminum, 1944.
  • La pastasciutta : ricette nuove e considerazioni in versi. Milano, Mondadori, 1971.
  • Nonna minestra : ricette e considerazioni in versi. Milano, Mondadori, 1974.
  • Nonno pane : ricette e considerazioni in versi. Milano, Mondadori, 1980.
  • Monologhi e macchiette. Maria Cielo Pessione (a cura di). Roma, Theoria, 1994. ISBN 88-241-0392-8.
  • Ciavéte fatto caso?. Marco Giusti (a cura di). Con videocassetta. Milano, Mondadori, 2002. ISBN 88-04-49221-X.

 

 

 

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