JACK NICHOLSON
John Joseph Nicholson (New Jersey, USA, 1937)
è uno dei più acclamati attori hollywoodiani. Interprete unico e
geniale, grazie alla sua incredibile forza espressiva, allo sguardo
beffardo ed al ghigno folle, ha saputo costruire interpretazioni che
entrano a pieno titolo nella storia della settima arte.
Inizia a muovere i primi passi nella
recitazione già durante gli anni dell’adolescenza e si fa notare per
uno spiccato talento comico.
A Los Angeles Nicholson studia recitazione con
il grande Martin Landau, interprete raffinato formatosi all’Actor’s
Studio di Strasberg.
Nel 1960 veste i panni di un paziente sadico
ne La piccola bottega degli orrori, di Roger Corman. Tre anni
più tardi affianca il leggendario Boris Karloff nella pellicola
La vergine di cera, sempre diretto da Corman (nel cast anche la
giovane consorte di Nicholson, Sandra Knight).
Nel corso degli anni Sessanta, mentre la
carriera artistica di Nicholson si avvia alla candidatura agli Oscar
come Miglior attore non protagonista per il ruolo dell’avvocato in
Easy Rider (1969), la vita familiare subisce duri colpi. Nel
giro di pochi anni muoiono la sorella June e la madre Ethel May.
Diversi anni più tardi, l’attore scopre che la cara sorella era in
realtà sua madre, mentre Ethel May era la nonna.
Nel 1974 Nicholson è diretto da Roman Polanski
nel noir Chinatown (Golden Globe come Miglior attore e 11
candidature agli Oscar, tra cui quella di Nicholson come Miglior
attore).
Dopo aver lavorato insieme all’italiano
Michelangelo Antonioni in Professione: reporter, Nicholson
riceve il suo primo Oscar come Miglior attore protagonista per la
toccante interpretazione di Randle Patrick in Qualcuno volò sul
nido del cuculo, efficace pellicola di Milos Forman
sull’emarginazione e la violenza delle cliniche psichiatriche.
Il ghigno diabolico e lo sguardo folle di
Nicholson colpiscono violentemente gli spettatori quando, nel 1980,
Stanley Kubrick dirige l’attore nel capolavoro The Shining
(nella versione italiana, la voce di Nicholson è affidata al grande
Giancarlo Giannini).
L’incredibile talento di Nicholson viene
esaltato negli anni successivi dai maggiori registi dell’industria
cinematografica americana, da Elia Kazan in Gli ultimi fuochi
(1980) a James L. Brooks in Voglia di tenerezza (secondo
Oscar per Nicholson come Migliore attore non protagonista), da Tim
Burton in Batman (1989) a Rob Rainer in Codice d’onore
(1992).
Nel 1997 ottiene la terza statuetta come
Miglior attore protagonista grazie all’interpretazione del
misantropo Melvin Udall in Qualcosa è cambiato, diretto da
James L. Brooks.
Nel 2007 Nicholson viene dichiarato Miglior
cattivo agli MTV Movie Awards per il ruolo di Frank Costello nel
film The Departed, di Martin Scorsese.
Nel corso della sua lunghissima carriera, Jack
Nicholson è stato anche sceneggiatore, regista e produttore. Ha
collezionato ben tre Oscar, sette Golden Globes, dodici nomine agli
Academy Awards, sedici ai Golden Globes, un David di Donatello come
Miglior attore straniero ed il Premio alla carriera dell’American
Film Institute.
FILMOGRAFIA PARZIALE DI JACK NICHOLSON
-
The Cry Baby Killer, di
Jus Addiss (1958)
-
The Little Shop of Horrors (La piccola
bottega degli orrori), di Roger Corman (1960)
-
Studs Lonigan (Vivi con rabbia), di Irving
Lerner (1960)
-
The Raven (I maghi del terrore), di Roger
Corman (1963)
-
The Terror (La vergine di cera), di Roger
Corman, (l’attore collabora anche alla regia) (1963)
-
Ride in the Whirlwind
(Le colline blu), di Monte Hellman (1965)
-
Hells Angels on Wheels
(Angeli dell'inferno sulle ruote), di Richard Rush (1967)
-
Easy Rider, di Dennis
Hopper (1969)
-
On a Clear Day You Can See Forever
(L'amica delle cinque e mezza), di Vincente Minnelli (1970)
-
Five Easy Pieces (Cinque pezzi facili), di
Bob Rafelson (1970)
-
Carnal Knowledge (Conoscenza carnale), di
Mike Nichols (1971)
-
The Last Detail (L'ultima corvè), di Hal
Ashby (1973)
-
Chinatown, di Roman Polanski (1974)
-
Professione: reporter, di Michelangelo
Antonioni (1975)
-
The Fortune (Due uomini e una dote), di
Mike Nichols (1975)
-
One Flew Over the Cuckoo's Nest (Qualcuno
volò sul nido del cuculo), di Miloš Forman (1975)
-
The Last Tycoon (Gli ultimi fuochi), di
Elia Kazan (1976)
-
Goin' South (Verso il sud), di Jack
Nicholson (1978)
-
The Shining, di Stanley
Kubrick (1980)
-
The Postman Always Rings Twice (Il postino
suona sempre due volte), di Bob Rafelson (1981)
-
The Border (Frontiera), di Tony Richardson
(1982)
-
Prizzi's Honor, (L'onore dei Prizzi), di
John Huston (1985)
-
The Witches of Eastwick
(Le streghe di Eastwick), di George Miller (1987)
-
Ironweed, di Hector
Babenco (1987)
-
The Two Jakes (Il
grande inganno), di Jack Nicholson (1990)
-
Hoffa (Hoffa: santo o mafioso?), di Danny
DeVito (1992)
-
Wolf (Wolf - la belva è fuori), di Mike
Nichols (1994)
-
About Schmidt (A proposito di Schmidt), di
Alexander Payne (2002)
-
Anger Management (Terapia d'urto), di
Peter Segal (2003)
-
The Bucket List (Non è mai troppo tardi),
di Rob Reiner (2007)
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