TOTO’
Antonio De Curtis, in arte Totò
(all'anagrafe Antonio Focas Flavio Angelo Ducas Comneno De Curtis Di
Bisanzio Gagliardi), è uno dei più popolari e conosciuti attori comici
italiani ed è stato definito: "Il
Principe della risata".
Nato come Antonio Clemente nel 1898, riceve i titoli nobiliari
del marchese Francesco Maria Gagliardi Focas, che lo adotta nel 1933, e
quelli del padre naturale Giuseppe De Curtis, che lo riconosce solo nel
1937.
Totò manifesta l'amore per la recitazione sin da piccolo, ma la professione attoriale non è vista di buon occhio
dalle madre; giovanissimo si arruola nell’esercito.
Terminato il primo
conflitto mondiale, Totò torna a Napoli ed inizia ad esibirsi nei teatri
della città con una repertorio incentrato sulle macchiette del celebre
Gustavo De Marco, attore napoletano particolarmente apprezzato per
mimica e gestualità.
In poco tempo Totò si afferma sulla scena
nazionale e si esibisce nei più importanti teatri di Roma, Milano,
Torino e Napoli.
Nel 1928 recita nella compagnia di Isa
Bluette nella commedia “Madame Follia” e “Mille e una donna”.
Seguono i lavori con le compagnie di Achille Maresca, Compagnia Stabile
Napoletana Molinari di Enzo Aulicino, etc.
Nel 1930 Totò è legato alla cantante Liliana
Castagnola; la loro travagliata storia d'amore si conclude con il
suicidio della donna.
A partire dal 1932 Totò si dedica
proficuamente al nuovo genere teatrale in voga in quegli anni, l'avanspettacolo;
diventa impresario e capocomico della propria compagnia, la Compagnia
di Riviste e Fantasie Comiche Totò, e con essa lavora attivamente
sino al 1940.
Nel 1937 l'attore debutta nel cinema con il
film Fermo con le mani, prodotto da Gustavo Lombardo, fondatore
della Titanus. Seguono altre pellicole di differente livello, tra le
quali si ricordano San Giovanni decollato (1940) e Il ratto
delle Sabine (1945).
Negli corso degli anni Quaranta, dopo la
scomparsa dell'avanspettacolo, arriva il teatro di rivista, un
misto di musica, danza, prosa e scenette umoristiche. Nel 1940 Totò
recita al teatro Quattro fontane di Roma nello spettacolo “Quando
meno te l'aspetti”, scritto da Michele Galdieri ed interpretato
anche da Anna Magnani e Mario Castellani.
Seguono le riviste “Volumineide”,
anche questa scritta da Galdieri, “Orlando Curioso” e “Che ti
sei messo in testa”, dove Totò recita ancora una volta insieme alla
Magnani.
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale Totò
e Galdieri tornano in teatro con “Con un palmo di naso”, dove non
mancano le macchiette su Hitler e Mussolini (per le stesse in precedenza
aveva rischiato di essere arrestato). Nel 1946 Totò recita a Barcellona
nello spettacolo “Entre dos lucos”.
Nel 1947 inizia un periodo particolarmente
fortunato per il popolare attore; gli impegni cinematografici si
alternano velocemente, lasciando a Totò la possibilità di dare sfogo ad
una comicità libera da maschere e molto spesso improvvisata durante le
riprese. Tra i film realizzati in questo periodo (per lungo tempo
l'attore ha lavorato con i registi Bragaglia, Mattòli, S. Vanzina, L.
Comencini e con i produttori Carlo Ponti e Dino De Laurentis) si
ricordano I due orfanelli (1947), Totò le Mokò (1949),
L'imperatore di Capri (1949), Totò sceicco (1950),
Tototarzan (1950), etc.
Accanto a questi esempi di comicità
godibilissima si ricordano anche gli impegni con il neorealismo (Totò
e Carolina, Guardie e ladri), con soggetti pirandelliani (La
patente), nonché film sperimentali (Totò a colori, uno
dei primi film italiani a colori).
Nonostante i gravi problemi alla vista, che
lo portano a subire alcuni interventi agli occhi, Totò continua a dare
ottime prove di recitazione in numerosi film, grazie anche al contributo
di attori del calibro di Peppino De Filippo, Ugo Tognazzi, Nino Taranto
e Erminio Macario.
Tra consensi di pubblico e stroncature della
critica, Totò accetta le proposte di grandi registi, recitando ruoli
totalmente diversi dai precedenti ed abbandonando le maschere che fino
ad allora avevano fatto la sua fortuna. Nel 1965 è al fianco di Rosanna
Schiaffino e Philippe Leroy ne La Mandragola, diretto da Alberto
Lattuada; l'anno dopo Totò recita insieme a Ninetto Davoli nella
premiata pellicola di Pier Paolo Pasolini, Uccellacci e uccellini
(con questo film Totò viene premiato a Cannes come miglior attore ed
Italia con il Nastro d'Argento). Sempre con Pasolini l'attore napoletano
realizza i cortometraggi La Terra vista dalla Luna e
Che cosa sono le nuvole?
Totò ha anche lavorato per il piccolo
schermo, realizzando nel 1967 una serie di nove film, Tutto Totò,
diretti da Daniele D'Anza, Sandro Bolchi e Bruno Corbucci.
Antonio De Curtis (Antonio Focas Flavio
Angelo Ducas Comneno De Curtis Di Bisanzio Gagliardi) è scomparso nel
1967. Di lui rimangono canzoni, poesie e quasi un centinaio di film,
rivalutati sin dagli anni Settanta da emittenti televisive locali,
documenti unici di una comicità che continua a far sorridere intere
generazioni.
FILMOGRAFIA DI TOTO'
-
Fermo con le mani!, di Gero Zambuto
(1937)
-
Animali pazzi, regia di Carlo Ludovico
Bragaglia (1939)
-
San Giovanni decollato, di Amleto Palermi
(1940)
-
L'allegro fantasma, di Amleto Palermi
(1941)
-
Due cuori fra le belve, di Giorgio
Simonelli (1943)
-
Il ratto delle Sabine, di Mario Bonnard
(1945)
-
I due orfanelli, di Mario Mattòli (1947)
-
Fifa e arena, di Mario Mattòli (1948)
-
Totò al giro d'Italia, di Mario Mattòli
(1948)
-
I pompieri di Viggiù, di Mario Mattòli
(1949)
-
Yvonne la nuit, di Giuseppe Amato (1949)
-
Totò cerca casa, di Steno, Mario
Monicelli (1949)
-
Totò le Mokò, di Carlo Ludovico Bragaglia
(1949)
-
L'imperatore di Capri, di Luigi Comencini
(1949)
-
Totò cerca moglie, di Carlo Ludovico
Bragaglia (1950)
-
Napoli milionaria, di Eduardo De Filippo
(1950)
-
Figaro qua, Figaro là, di Carlo Ludovico
Bragaglia (1950)
-
Le sei mogli di Barbablù, di Carlo
Ludovico Bragaglia (1950)
-
Tototarzan, di Mario Mattòli (1950)
-
Totò sceicco, di Mario Mattòli (1950)
-
47 morto che parla, di Carlo Ludovico
Bragaglia (1950)
-
Totò terzo uomo, di Mario Mattòli (1951)
-
Sette ore di guai, di Vittorio Metz e
Marcello Marchesi (1951)
-
Guardie e ladri, di Steno e Mario
Monicelli (1951)
-
Totò e i re di Roma, di Steno e Mario
Monicelli (1951)
-
Totò a colori, di Steno (1952)
-
Dov'è la liberta?, di Roberto Rossellini
(1952)
-
Totò e le donne, di Steno (1952)
-
L'uomo, la bestia e la virtù, di Steno
(1953)
-
Un turco napoletano, di Mario Mattòli
(1953)
-
Una di quelle, di Aldo Fabrizi (1953)
-
Il più comico spettacolo del mondo, di
Mario Mattòli (1953)
-
Totò e Carolina, di Mario Monicelli
(1953)
-
La patente, di Luigi Zampa (1954)
-
Miseria e nobiltà, di Mario Mattòli
(1954)
-
La macchina fotografica, di Alessandro
Blasetti (1954)
-
I tre ladri, di Lionello De Felice (1954)
-
Il medico dei pazzi, di Mario Mattòli
(1954)
-
Totò cerca pace, di Mario Mattòli (1954)
-
Il guappo, episodio di L'oro di Napoli,
di Vittorio De Sica (1954)
-
Totò all'inferno, di Camillo Mastrocinque
(1955)
-
Siamo uomini o caporali?, di Camillo
Mastrocinque (1955)
-
Racconti romani, di Gianni Franciolini
(1955)
-
Destinazione Piovarolo, di Domenico
Paolella (1955)
-
Il coraggio, di Domenico Paolella (1955)
-
La banda degli onesti, di Camillo
Mastrocinque (1956)
-
Totò lascia o raddoppia?, di Camillo
Mastrocinque (1956)
-
Totò, Peppino e la... malafemmina, di
Camillo Mastrocinque (1956)
-
Totò, Peppino e i fuorilegge, di Camillo
Mastrocinque (1957)
-
Totò, Vittorio e la dottoressa, di
Camillo Mastrocinque (1957)
-
Totò e Marcellino, di Antonio Musu (1958)
-
Totò, Peppino e le fanatiche, di Mario
Mattòli (1958)
-
Gambe d'oro, di Turi Vasile (1958)
-
I soliti ignoti, di Mario Monicelli
(1958)
-
Totò a Parigi, di Camillo Mastrocinque
(1958)
-
La legge è legge (La loi c'est la loi),
di Christian-Jaque (1958)
-
Totò nella luna, di Steno (1958)
-
Totò, Eva e il pennello proibito, di
Steno (1959)
-
I tartassati, di Steno (1959)
-
I ladri, di Lucio Fulci (1959)
-
Arrangiatevi!, di Mauro Bolognini (1959)
-
La cambiale, di Camillo Mastrocinque
(1959)
-
Noi duri, di Camillo Mastrocinque (1960)
-
Signori si nasce, di Mario Mattòli (1960)
-
Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi, di
Mario Mattòli (1960
-
Letto a tre piazze, di Steno (1960)
-
Risate di gioia, regia di Mario Monicelli
(1960)
-
Chi si ferma è perduto, di Sergio
Corbucci (1960)
-
Sua Eccellenza si fermò a mangiare, di
Mario Mattòli (1961)
-
Totò, Peppino e...la dolce vita, di
Sergio Corbucci (1961)
-
Tototruffa 62, di Camillo Mastrocinque
(1961)
-
I due marescialli, di Sergio Corbucci
(1962)
-
Totò diabolicus, di Steno (1962)
-
Totò contro Maciste, di Fernando Cerchio
(1962)
-
Totò e Peppino divisi a Berlino, di
Giorgio Bianchi (1962)
-
Lo smemorato di
Collegno, di Sergio Corbucci (1962)
-
Totò di notte n. 1,
di Mario Amendola (1962)
-
I due colonnelli, di
Steno (1962)
-
Il giorno più corto,
di Sergio Corbucci (1963)
-
Totò contro i quattro, di Steno (1963)
-
Il monaco di Monza, di Sergio Corbucci
(1963)
-
Vigile ignoto, di Marino Girolami (1963)
-
Totò e Cleopatra, di Fernando Cerchio
(1963)
-
Totò sexy, di Mario Amendola (1963)
-
Gli onorevoli, di Sergio Corbucci (1963)
-
Il comandante, di Paolo Heusch (1964)
-
Totò contro il pirata nero, di Fernando
Cerchio (1964)
-
Che fine ha fatto Totò Baby, di Ottavio
Alessi (1964)
-
Amare è un po' morire, di Ugo Gregoretti
(1964)
-
Totò d'Arabia, di José Antonio De La Loma
(1965)
-
Amore e morte, di Mario Costa (1965)
-
La Mandragola, di Alberto Lattuada (1965)
-
Rita, la figlia americana, di Piero
Vivarelli (1965)
-
Uccellacci e uccellini, di Pier Paolo
Pasolini (1966)
-
Operazione San Gennaro, di Dino Risi
(1966)
-
La Terra vista dalla Luna, di Pier Paolo
Pasolini (1967)
-
Che cosa sono le nuvole?, di Pier Paolo
Pasolini (1967)
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