I MALAVOGLIA
di
VERGA
Anno di pubblicazione:
1881
Sinossi:
Sono narrate le vicende di una famiglia del
paesino siciliano di Aci Trezza: i Malavoglia,
pescatori per tradizione, agiati e rispettati da
tutti. Il gruppo è costituito dall’anziano
Padron Ntoni, capofamiglia saggio e giudizioso,
dal figlio Bastianazzo con la moglie Maruzza,
detta La Longa per via della statura ed i cinque
figli: Ntoni, Luca, Mena, Alessi e Lia.
A sconvolgere le loro vite è una tempesta, che,
sorprende in mare Bastianazzo che trasporta un
carico di lupini comprati a credito, il mare
inghiotte la nave di famiglia: la Provvidenza,
che tira con se anche il carico ed il
pover’uomo.
La famiglia afflitta dalla morte del giovane
Bastiano inizia a cercare di mettere insieme i
soldi per pagare il debito dei lupini, cosa che
però fallisce con la sola conseguenza di vedere
espropriata la casa di famiglia; nel frattempo,
Luca, chiamato per il servizio militare muore in
guerra. Ad aggravare la situazione è un’epidemia
di colera che uccide Maruzza, lasciando Padron
Ntoni, sempre più vecchio e affaticato, a
gestire i quattro nipoti rimanenti. Ntoni,
stanco della vita di fatiche prende sempre più
una cattiva strada, che lo porterà a scontare
cinque anni di galere; a seguito di quest’evento
l’anziano nonno morirà e Lia, la più giovane
della famiglia, della cui educazione si è
occupata la sorella Mena, scapperà fuori dal
paese senza che nessuno abbia sue notizie. Dopo
il carcere anche Ntoni scomparirà.
Alessi e Mena, gli ultimi due malavoglia
rimasti, i più caparbi e dediti al lavoro
continueranno le loro fatiche, riscendo infine a
riacquistare insieme la vecchia casa di
famiglia.
Recensione:
In quest’opera emergono tutti i valori tipici
della Sicilia e dell’infanzia dell’autore ed il
lato più pessimista di Verga, che non lascia
spazio a pietà o momenti di speranza; il
narratore, onnisciente ed esterno alla storia
racconta gli avvenimenti senza fornire giudizi,
limitandosi a rendere un ritratto più forte,
vivo e reale possibile della situazione. L’unico
traguardo positivo raggiunto in mezzo ad una
vita di sciagure, lo si raggiunge per mezzo del
duro e costante lavoro ed alla disillusione
verso il futuro.
Pubblicato nel 1881, pietra miliare del verismo
italiano, è certamente il romanzo più forte,
oltre che celebre, che Verga abbia mai
partorito.
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