IL FU MATTIA PASCAL
di
PIRANDELLO
Anno di pubblicazione:
1904
Sinossi:
Mattia Pascal, figlio di un giocatore d’azzardo
arricchito, che, morto prematuramente lascia
alla moglie con i figli: lui ed il fratello
Roberto, una grossa eredità.
La vedova incapace di gestire le proprie
ricchezze le affida all’amministrazione
dell’amico di famiglia Malagna, che si rivela
però, un’opportunista e sfrutta l’occasione per
arricchirsi mettendo in sempre peggiore crisi
economica la famiglia Pascal. Nonostante tutto
Mattia e Roberto crescono serenamente finché lo
stesso Mattia si sposa con la giovane Romilda:
qui cominciano le sue sfortune.
Costretto a lavorare come bibliotecario, lavoro
per lui noioso e frustrante, ed a vivere in
un’umile casa a causa delle ristrettezze
economiche, vittima inoltre della suocera che lo
detesta e della moglie che col tempo si
allontana sempre di più entra in crisi alla
morte quasi contemporanea della madre e dei due
figli piccoli per malattia.
Decide quindi di seguire l’esempio del padre,
partendo inavvertitamente per Montecarlo, dove,
con il gioco d’azzardo riesce a mettere in piedi
una più che discreta somma di denaro. Prima del
ritorno a casa, apprende dal giornale la notizia
della propria morte: un corpo, in stato avanzato
di decomposizione è stato trovato nel fiume
vicino la sua casa e riconosciuto dalla moglie e
dalla suocera come Mattia Pascal.
Nasce allora in lui l’idea di costruirsi una
nuova vita, lontano dai creditori, dalla
famiglia vessatrice e dal lavoro frustrante, per
godersi la libertà ed i soldi appena guadagnati;
adotta il nome di Adriano Meis, inventa un nuovo
passato e cambia la propria immagine, tutto per
diventare un uomo nuovo, ora che Mattia Pascal è
morto.
Il neo Adriano inizia un periodo di viaggi e
scoperte, di cui si stuferà poco dopo a causa
della solitudine e dell’impossibilità di
mostrarsi per davvero agli altri.
Si trasferisce a Roma in casa di una famiglia
che gli affitta una camera, qui riscopre il
piacere di stare in mezzo ad un ambiente
familiare, caldo ed accogliente e la possibilità
di affezionarsi a degli individui venendo per
giunta ricambiati. Col tempo tra lui e la figlia
della famiglia, Adriana, nasce un forte
sentimento amoroso che presto verrà ostacolato
dal ritorno del cognato di lei: Terenzio, figuro
losco ed approfittatore che, ormai vedovo, è
deciso a sposare Adriana per non dover
restituire la dote alla famiglia.
Nonostante la ragazza gli sia fedele, vari
eventi portano ancora Adriano/Mattia ad una
nuova crisi, resosi conto di non poter sposare
Adriana a causa della sua falsa identità, ne di
poterle chiedere un rapporto fuori del
matrimonio, decide di abbandonare anche questo
scenario, seppur con amarezza, per tornare a
tutti gli effetti Mattia Pascal: inscena il suo
suicidi lasciando i suoi vestiti con un
biglietto d’addio su di un ponte e dopo essersi
accertato d’essere dato per morto per la seconda
volta si avvia verso il paese natale.
Il primo incontro con la sua vecchia vita
avviene con il fratello Roberto, che dopo
l’iniziale sbalordimento mostra subito l’affetto
che li aveva sempre legati; ma quando si reca
dalla moglie, scopre che questa si è risposata
con un suo amico di gioventù, da sempre attratto
da lei ed ora anche ricco e dalla quale hanno un
figlio sano ed una vita familiare felice ed
avviata. non sentendosi in diritto ne in grado
di intromettersi in questa nuova famiglia, si
limita a trascorrere la sua vita riprendendo il
suo posto in biblioteca, dove scrive le sue
memorie ed andando a trovare la sua tomba
sentendosi già morto e lasciandosi
definitivamente alle spalle la vita del “Fu
Mattia Pascal”.
Recensione:
Pubblicato nel 1904 a Roma, fu subito accolto
con successo e tradotto in più lingue,
proiettando Pirandello sotto riflettori del
panorama letterario europeo. Scritto in prima
persona, come se fosse un libro autobiografico
dallo stile semplice, pulito ma mai sciatto, il
libro racchiude nella storia dello sfortunato
Mattia Pascal tutta la crisi dell’Io dell’uomo
moderno costretto a confrontarsi con situazioni,
per quanto banali, sempre al di sopra della sua
portata e la voglia di fuggire dalla gabbia
immaginaria in cui vita e persone lo hanno
rinchiuso.
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