Alvar Hugo Henrik Aalto, nato a Kuortane, Helsinki,
il 3 febbraio 1898, è stato un geniale designer, ed uno dei massimi
esponenti del funzionalismo organico.
Figlio di un ingegnere agrimensore, è proprio presso
lo studio paterno che cominciò a sviluppare l’amore per l’architettura,
per quel "tavolo bianco", che richiedeva inventiva e creatività, e che
negli anni a seguire diede il titolo ad un saggio di grande successo.
Dopo gli studi di architettura, presso l’Università
Tecnica di Helsinki completati nel 1921, si trasferì a Jyväskylä, dove
iniziò a svolgere la sua professione presso il suo studio privato. Fu
l’inizio di una grande carriera. Particolarmente influente fu per lui
il viaggio in Italia che fece durante la sua luna di miele, perché lo
portò a contatto con le strutture architettoniche più imponenti e importanti,
con gli stili che aveva fino a quel momento studiato solo dai libri.
Così tornato in patria decise nel 1927 di trasferirsi a Turku, dove
entrò in contatto con nuovi committenti e con altri giovani, progettando
la sede di un giornale che divenne presto manifesto dello stile di Aalto
e che per lui stesso significò fama e notorietà.
Alvar Hugo Henrik Aalto, non era interessato solo
alle strutture portanti, agli scheletri degli edifici, amava progettare
anche gli interni, l’oggettistica, e per questo nel 1932 realizzò una
serie di bicchieri con bande circolari sovrapposte, disegnando un chiaroscuro
decorativo che aiutava anche nella presa. Tra il 1934e il 1935, si presentò
per Aalto un’occasione impedibile: il progetto e la costruzione di un’intera
città sull'isola di Sunila, attorno ad una fabbrica di cellulosa, con
servizi sociali e residenze. In quel progetto Aalto impegnò tutte le
sue energie per riuscire a realizzare un habitat che univa l'industrializzazione
e la natura-paesaggio.
Nel 1935 fondò l'azienda Artek come "centro per mobili
moderni, arredamento, arte e design industriale", ancora oggi attiva.
Con la "Villa Mairea" del 1938 mostrò il tema del collage, collegando
colori materiali, e tessiture. L'attività di Aalto spaziò anche nella
lavorazione di oggetti in vetro all'architettura e alla pittura. La
sua collezione di vasi in vetro, chiamati Aalto, è conosciuta
ed apprezzata in tutto il mondo, e rappresenta la massima espressione
nel campo del design. Nel secondo dopoguerra, ottenne la cattedra di
architettura ad Harvard, e l'incarico di progettare la grande casa dello
studente del Massachusetts Institute of Technology a Cambridge. Alla
fine degli anni ’50 tornò in Finlandia, dove realizzò il municipio di
Säynätsalo nel 1950 e poi si recò in Germania, dove progettò il centro
culturale di Wolfsburg, i lavori del quale finirono nel 1963, e poi
l’anno seguente l'Opera di Essen.
In Italia progettò invece il centro culturale di
Siena nel 1966 e la chiesa di Riola di Vergato, vicino Bologna. Morì
ad Helsinki l'11 maggio del 1976.