Frank Lincoln Wright, è stato uno dei più grandi architetti del
Novecento, carismatico, eccentrico e soprattutto incline alle sfide e
alla scoperta di nuovi orizzonti culturali ed artistici. Nacque a
Richland Center (Wisconsin) l'8 giugno 1869, da una famiglia benestante,
con un padre pastore della chiesa unitaria e musicista, e la madre Anna
Lloyd Jones, che sostenne ed incentivò sempre gli studi e la passione di
Frank per l’architettura.
Frank Wright, frequentò studi di architettura molto seri nel Wisconsin,
e a Chicago dove completò il suo apprendistato nello studio di Silsbee
ed infine divenne allievo di Louis Sullivan, maestro che lo plasmò
culturalmente, trasmettendogli passione per lo sperimentalismo e la
ricerca di nuove soluzioni artistiche e architettoniche, specie negli
spazi interni.
Dopo gli anni della gavetta Wright divenne presto un nome rispettato
nell'ambiente, ed i suoi scritti ottennero molta attenzione sia da parte
degli specialisti che da parte del grande pubblico.
L’architettura era per lui fonte di energia, ricerca della semplicità
e ispirazione, soprattutto se legata a motivi e materiali di stampo
naturalistico. Un’architettura che doveva risolversi in una completa
armonia di linee e di spazi, e che venne conosciuta dopo la morte di
Wright in tutto il mondo con il nome di "architettura organica".
Una "filosofia della costruzione" che sviluppava oggetti ed opere come
un organismo, senza schemi geometrici preordinati, ma guidata solo dal
gusto e dalle esigenze per l’uomo.
Rifiutando l’opposizione alla tradizione europea Lloyd Wright, si
orientò sempre verso le forme estremo-orientali (soprattutto giapponesi)
e americane (maya, indios, ecc.), ideate e rivolte ad una committenza
"media", e all’architettura come "'entità" casa".
Nella sua lunghissima carriera, durata più di 70 anni, Frank Lloyd
Wright disegnò oltre un migliaio di progetti tra case, uffici, chiese,
scuole, biblioteche, ponti, musei e altro ancora, senza disdegnare
arredi, tessuti, lampade, oggetti per la tavola, argenti, tele e arti
grafiche.
Ma Wright è ricordato anche per un legame particolare che ebbe con il
mondo del cinema, cominciato intorno agli anni ’30 quando con altri
colleghi e con i suoi studenti, realizzò per la comunità di Taliesin, un
auditorium, sventrando e rinnovando totalmente una vecchia palestra
scolastica, che divenne appunto un luogo di cultura, attrezzata anche
come sala da proiezioni cinematografiche. Wright amava il cinema, che
definiva una "pratica didattica essenziale nella vita dell’uomo", dalla
quale lui stesso aveva tratto ispirazione, ed il mondo del cinema a sua
volta non poteva esimersi dal considerare essenziali le architetture di
Wright.
Così proprio a partire dagli anni ’30 i grandi ambienti continui su
più livelli che Wright utilizzava per gli spazi interni,
caratterizzarono moltissime ambientazioni di film hollywoodiani, un
esempio la location la Ennis-Brown House del 1924, che comparve nel film
"Female" di Michael Curtiz" del 1934, e poi ancora nell’horror di
William Castle del 1958, in "Blade Runner" di Radley Scott 1982.
Anche Alfred Hitchock in "North by northwest" (Intrigo
internazionale) uno dei suoi thriller più astratti utilizzò volutamente
un edificio di stile wrightiano per rappresentare la lussuosa villa
della spia internazionale Philip Vandamm impersonato da James Mason.
E sempre dello stesso anno anche il film "A Summer place"(scandalo al
sole) di Delmer Daves che si svolgeva in un’isola tropicale, nella
Clinton Walzer House, un edificio a pianta esagonale realizzato da Frank
Lincoln Wright nel 1948.
Da citare infine il primo "THX- 1138" (l’uomo che fuggì dal futuro),
del 1970, il cortometraggio che venne girato da Gorge Lucas prima
dell’imponente saga stellare di Star Wars. Il film ambientato quasi
esclusivamente sotto terra è stato girato interamente negli spazi del
Marine County Civic Center, uno dei più grandi edifici di Wright, che
venne completato dopo la morte dello stesso regista avvenuta a Phoenix
il 9 aprile del 1959.