Leon Battista Alberti
Leon Battista Alberti nacque a Genova nel 1404. La
sua famiglia, originaria di Firenze, si trova nella città ligure a
causa di un provvedimento d’esilio. Il giovane Alberti studia a
Padova dal Barzizza, spostandosi poi a Bologna per laurearsi, nel
1428, in diritto canonico, con la prospettiva di intraprendere la
carriera ecclesiale.
La ricchezza della sua formazione fa dell’Alberti non
semplicemente un architetto, ma un erudito dell’epoca, esperto in
più campi. Dai suoi studi l’intellettuale giunse alla teoria
dell’uomo artefice del proprio destino, tornando dunque verso le
filosofie classiche, nelle quali l’uomo, per mezzo della
razionalità, riesce a giungere a conoscere il Bello.
Riportando questa teoria nell’architettura, l’artista
crede che la proporzionalità delle forme negli edifici di epoca
romana, sia da sempre alla base dell’arte edificatoria ideale.
Nei prima anni della sua vita ecclesiale, l’Alberti
si trova all’estero al seguito del cardinale Albergati, che fu
legato papale prima in Francia e poi in Germania.
L’Alberti, tornato in Italia, viene fatto priore di
San Martino a Gangelandi da papa Eugenio IV.
Tra il 1432/34 si impegna nella scrittura di opere
come il “De familia” e soprattutto il “Descriptio urbis Romae”, una
descrizione scientifica sui monumenti presenti nella città Eterna.
Altre opere da citare sono “de statua” e il “de
Pittura”, dove l’artista pone le basi per la descrizione dell’arte
in prospettiva.
A Ferrara, nel 1438, si hanno le notizie delle prime
opere architettoniche realizzate con la collaborazione dell’Alberti,
ci riferiamo all’Arco del Cavallo e al campanile del Duomo.
Papa Niccolò V affidò all’architetto un lavoro di
restauri di alcuni edifici di Roma, mentre l’Alberti prosegue anche
il lavoro di autore di opere di letteratura, come il “De re
aedificatoria”.
Sempre l’Alberti supervisionerà il recupero di una
nave romana nel lago di Nemi.
Intorno alla metà del XV secolo inizia un periodo
d’oro per l’arte dell’architetto.
In maniera quasi ininterrotta l’Alberti si occuperà
di palazzo Ruccellai, Santa Maria Novella, Le cappelle del S.
Sepolcro e di S. Pancrazio a Firenze, a Mantova la chiesa di San
Sebastiano.
L’ultima opera dell’artista fu la tribuna
dell’Annunziata a Firenze.
L’arte dell’Alberti intende allontanarsi dalla stile
“barbaro” antecedente. Le sue costruzioni tendono alla leggerezza e
all’ariosità, nel rispetto di proporzioni matematiche e
riecheggiando lo stile dell’arte classica.
L’artista muore a Roma nell’aprile 1472.
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