Biblioteca Apostolica Vaticana
La Biblioteca apostolica vaticana,attualmente (2012) guidata dal
prefetto della Biblioteca, monsignor Cesare Pasini (con questo incarico
dal 25 giugno 2007) e dal Cardinale Bibliotecario che è Raffaele Farina,
nasce dallo "Scrinium" della Chiesa di Roma, una sorta di via di mezzo
tra una biblioteca e un archivio della cui esistenza noi abbiamo le
prove documentali a partire dal IV secolo d.C.
Con il passare dei secoli, e l'arricchirsi di manoscritti ed opere da
parte del Vaticano, inizia a sorgere la figura del Bibliothecarius. Il
primo a ricoprire questo ruolo è Teofilatto, sotto papa Adriano I nel
784 d.C. La crescita della collezione ottiene un primo bilancio e
resoconto sotto il pontificato di Bonifacio VIII, uno tra i papi che
maggiormente voleva sottolineare la superiorità del successore di Pietro
rispetto al resto dei sovrani europei. Una ricca biblioteca
rappresentava, a ragione, una netta supremazia papale nell'ambito della
cultura.
Ma la fuga dei papi ad Avignone, e la conseguente sottomissione del
Vaticano al sovrano di Francia causa anche una perdita di molti dei
tesori tenuti nella biblioteca di Bonifacio VIII.
Il ritorno dei Papi a Roma, e la crescita, dal punto di vista culturale,
della cultura umanistica, che portava con sé una ricerca minuziosa di
opere greche e latine, corrisponde con un miglioramento della situazione
della Biblioteca vaticana. Niccolo V, a cavallo della metà del XV
secolo, apre i vari manoscritti antichi rinchiusi nella biblioteca allo
studio di ricercatori ed eruditi, divenendo sede fertile di scambi di
conoscenza e favorendo in questo modo l'arrivo di nuove opere.
Sarà poi Sisto IV, a seguito della bolla del 1475, Ad decorem militantis
Ecclesiae, a decide di lasciare un sostegno economico alla biblioteca e
nomina nuovamente un bibliotecario di ruolo, in questo caso Bartolomeo
Platina.
La sede di questa raccolta di opere scritte era il pianterreno di un
edificio vaticano che si affacciava sia sul cortile "dei Pappagalli" che
sul cortile "del Belvedere". La raccolta era divisa in 4, che
corrispondevano a delle sale differenti: la Bibliotheca Pontificia
(dove erano presenti gli archivi e i registri papali), la Bibliotheca
Latina e quella Graeca (dove si ospitavano le opere nelle due
lingue) ed infine la Bibliotheca Secreta ( si trattava di
manoscritti non a diretta disposizione dei lettori, compresi alcuni
codici di pregio).
Sisto V, alla fine del XVI secolo decide di donare una nuova sede alla
Biblioteca, dando incarico all'architetto Domenico Fontana di realizzare
il progetto. In nuovo edificio, che ancora oggi (2012) ospita la
biblioteca, è un edificio su più piani, sulle scalee divisorie tra il
Cortile del Belvedere e quello della Biblioteca.
Prosegue incessantemente la crescita delle opere presenti nella
bibliotheca Secreta, come d'altra parte l'intera biblioteca, tanto che
Paolo V, nel XVII secolo, decide di istaurare l'Archivio Segreto
Vaticano, un ente completamente indipendente rispetto alla biblioteca e
dove ancora oggi sono conservati numerosissimi documenti riservati.
Con il XVIII secolo, prima della rivoluzione francese, dato che i
pontefici si sentivano in necessità di difendersi dal nuovo clima
illuministico, la biblioteca vaticana continua a fare importanti
acquisizioni. Oltre a intere biblioteche private, iniziano a far parte
della collezione vaticana anche delle opere d'arte antiche. La prima
"conquista", in questo ambito, è sicuramente la raccolta di medaglie
greche e latine del cardinale Albani, una collezione seconda solo a
quella dell'allora sovrano di Francia. Questa acquisizione avrà numerose
opere che la accompagneranno, tanto da far sorgere, oltre al Medagliere,
anche sia il Museo Sacro che quello Profano. Il Museo Sacro ospita i
resti e manufatti appartenenti alla storia cristiana, molti recuperati
dalle catacombe. Il Profano ospita i ritrovamenti archeologici non
strettamente ricollegabili alla crisitianità.
Nel 1999 entrambe le istituzioni passano dalla gestione della Biblioteca
a quella dei Musei Vaticani.
Il Medagliere vaticano, invece, a seguito della invasione napoleonica,
prende la via di Parigi, abbandonando la Città Eterna. La biblioteca, al
contrario, con Napoleone passa a divenire Biblioteca Nazionale e
continua a ricevere opere anche quelle proveniente dai soppressi ordini
monastici.
Tra l'800 e il 900, grazie all'influsso di Leone XIII, la consultazione
della Biblioteca viene maggiormente aperta a ricercatori e studiosi, con
orari di apertura più ampli. Inoltre sempre in questo periodo inizia
anche il lungo percorso di catalogazione delle opere presenti nella
biblioteca, inoltre viene anche aperto il Laboratorio di Restauro.
Nel 1985, con l'avvento di Internet è consultabile online un catalogo
aggiornato dell'enorme mole di opere presenti nella biblioteca Vaticana.
Tutto il XX secolo prosegue con un arricchimento di opere costanti,
tanto che attualmente la collezione patrimoniale della Biblioteca consta
di circa 300000 tra fotografie, stampe e disegni, altrettanti esemplari
di monete e medaglie, oltre 1 milione e mezzo di libri stampati, senza
contare i 180000 manoscritti e gli 8600 incunaboli.
L'opera maggiormente famosa custodita nella collezione vaticana è senza
ombra di dubbio il Codex Vaticanus, ovvero il più antico manoscritto
completo della Bibbia giunto ai giorni nostri.
Indirizzo:
Cortile del Belvedere Città del Vaticano
Telefono: +39/06698.79411
Fax: +39/06698.84795
Sito web:
http://www.vaticanlibrary.va/home.php
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