BIBLIOTECA NAZIONALE BRAIDENSE
La Biblioteca
Nazionale Braidense nasce per l’attenzione che il riformismo illuminato
del XVIII secolo ha verso il mondo della cultura.
Dopo la
morte del Conte Carlo Pertusati, presidente del Senato di Milano, avvenuta
nel 1755, l’erede Luca Pertusati cede la raccolta libraria, appartenuta
al defunto, consistente in circa 24.000 volumi di interesse storico e letterario.
Nel 1770
Maria Teresa considerando la mancanza in Milano di una Biblioteca aperta
ad uso comune e non ritenuta sufficiente la Biblioteca Ambrosiana, ricca
di manoscritti ma non di libri stampati, decise di destinare al pubblico
la biblioteca del Pertusati.
La sede
si rese disponibile nel 1773 dopo lo scioglimento della Compagnia di Gesù
decretato da Clemente XIV che permise allo Stato di acquisire il Palazzo
del Collegio dei gesuiti di Brera, costruito sull’area del duecentesco convento
degli Umiliati.
L’attuale
nome di Braidense deriva dal termine latino di origine longobarda “braida”
poi evoluto in “brera” ed attribuito al luogo dove ebbe sede il convento
e poi il collegio, in questo luogo avvenne l’effettiva apertura al pubblico
nel 1786.
I fondi
librari del Collegio Braidense e quelli delle case gesuitiche di San Fedele
e di San Girolamo e il fondo Pertusati , costituirono il nucleo fondamentale
della Biblioteca. Poi venne acquistata la biblioteca di testi scientifici
del medico Albrecht von Haller, a questa si aggiunsero le raccolte del conte
di Firmian, del cardinale Angelo Maria Durini e del colonnello Baschiera.
Alla Braidense
vennero inoltre destinati i doppioni della Biblioteca Imperiale di Vienna,
vennero acquisiti i volumi della Biblioteca del Collegio dei Giureconsulti
e della Famiglia Scaccerni di Ferrara, per le opere pubblicate nello stato
di Milano si dispose il deposito obbligatorio nella Biblioteca di Brera.
Nel 1802
alla biblioteca Braidense fu data la qualifica di Nazionale, grazie all’apporto
di materiale differenziato sia nelle caratteristiche che nell’argomento;
si va da materiale miniato a libri scientifici, a quelli di materia giuridica.
Nel corso
del XX secolo arrivarono alla Braidense i volumi donati da Ermes Visconti,
la raccolta del gabinetto numinastico, la collezione Mortara,
la raccolta di cultura ebraica Lattes, ed altri. Nel 1891 un acquisto
importante la raccolta Corniani Algarotti e nel 1895 si aggiunge
il lascito De Capitani D’Arzago.
Il fondo
speciale più noto è quello manzoniano, composto da manoscritti, cimeli manzoniani,
l’epistolario; venne donato da Pietro Brambilla nel 1885 e continuamente
incrementato.
Biblioteca
Nazionale Braidense
Via Brera,
28
Milano
Tel. 02/86460907
Fax 02/77023910
e-mail braidense@librari.beniculturali.it
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