Il Signoraggio rappresenta in economia la quantità di reddito che giunge
allo Stato in corrispondenza all’emissione della moneta. Si collega
dunque, in maniera molto stretta, alla politica monetaria dei Governi,
risultando una buona fetta di guadagno per coloro che emettono moneta.
Il termine prende origine dal fatto che anticamente le monete di uno Stato
venivano emesse riportando l’effige del sovrano di quelle terre.
Oggi, dunque il signoraggio nasce dall’opportunità di uno Stato di battere la
moneta corrente come monopolista.
I redditi rientranti da questo lavoro vengono divisi tra la Banca Centrale, che
produce le banconote e la Zecca dello Stato che conia le varie monete
metalliche. Ciò significa che se viene messa in commercio una grande quantità di
moneta cartacea, il maggior guadagno è della Banca, se invece vengono aumentate
le monete la bilancia pende a favore del Governo.
In pratica, secondo le varie teorie economiche, il Signoraggio è una fonte di
reddito per coloro che coniano il denaro, soprattutto nel caso in cui ci sia una
grave inflazione. Il reddito derivante da questa prassi viene calcolato come il
valore nominale della moneta diviso l’Indice Generale dei prezzi.
Per quanto riguarda la situazione Italiana oggi, nel 2011, sulla base di accordi
Europei riguardanti la nascita dell’Euro, ovvero la moneta unica europea, la
produzione e la politica monetaria viene decisa dalla Banca Centrale Europea. I
redditi del Signoraggio, per quanto riguarda la stampa di banconote, giungono
direttamente alla Banca europea, che si impegna poi a ridistribuire nei
confronti delle varie Banche centrali nazionali.
Facciamo notare come, in questi accordi, nell’Unione Europea sia rimasta la
divisione tra produzione di banconote e di monete. Infatti ogni Stato europeo
conia delle monete con una faccia di carattere “nazionale” ovvero differente da
Paese a Paese ed una “comunitaria” dove viene raffigurato il valore della
moneta.
Mentre le banconote circolano identiche in tutti gli Stati dell’UE e sono
appunto emesse in esclusiva dalle Banche Centrali Nazionali su delega della BCE.
Esiste una corrente di pensiero che ritiene che il Signoraggio, che attualmente
viene calcolato come una parte del debito pubblico, ovvero del denaro che i
cittadini devono alla loro autorità statuale, debba venire considerato come
Credito Pubblico, ovvero che i cittadini dovrebbero ricevere una percentuale
sulla quantità di moneta emessa.
Non volendoci addentrare in una situazione particolarmente delicata, in quanto
discutendo il Signoraggio si metterebbe in dubbio molti principi fondamentali
sui quali sono stati fondati gli Stati, non esprimiamo un giudizio, limitandoci
a citare una sentenza che la Corte di Cassazione italiana ha emesso nel 2006, in
seguito ad una richiesta di un rimborso in denaro di un cittadino nei confronti
dello Stato proprio contestando il principio del Signoraggio.
Nelle pagine della Sentenza, che ha ricusato la richiesta di risarcimento, la
Suprema Corte ha dichiarato che l’autorità giudiziaria non ha i requisiti per
pronunciarsi su questioni riguardanti la sovranità del Paese, e tra queste si
trova anche quella della produzione di moneta.