Ryan Mc Ginley
Un’estetica incisiva, folgorante,
fatta di immagini pure, mai costruite, mai calcolate.
Questa è l’essenza della
genialità fotografica di Ryan Mc Ginley, un giovane artista americano, il
cui unico scopo è rappresentare la nostra epoca, la sua epoca, quella vissuta
quotidianamente a New York, dove si è trasferito nel 1995 per studiare graphic
design presso la Parson School of Design.
Immerso nella vita disordinata
e notturna della sua generazione, Mc Ginley, ha cominciato ad appassionarsi
di fotografia, frequentando gli ambienti gay dell’East Village, facendo
confluire la sua passione e il suo lavoro nell’interesse per i graffiti,
la cultura dell’hip pop e tutta l’arte che viene dalla strada.
Trasgressione e bellezza
catturate nei volti e nei corpi dei soggetti che solcano il palcoscenico
della realtà, personaggi vittime del consumismo, ignari di essere una miniera
di informazioni sulle subculture che popolano le nostre metropoli.
Ryan li segue ovunque, lui
stesso è parte di questa trasgressiva gioventù, che cerca di rendere familiare
in ogni aspetto.
Le sue fotografie più note,
le ha realizzate in pochi anni, scegliendo come modelli, i suoi amici più
stretti, diventando il "fotografo del gruppo", che quasi per un sarcastico
gioco, svela lo smarrimento di suoi coetanei nei loro momenti più intimi,
compresi gli eccessi di droga e di alcool.
Suscitano stupore e commozione
le immagini di Ryan, ma colpiscono nel segno, tanto che sono state quasi
da subito apprezzate da intenditori e collezionisti, e pubblicate sulle
maggiori riviste del settore come Vice, Butt, the Fader e ultimamente raccolte
in un libro monografico pubblicato da Indexbooks.
Considerato da molti vicino
a Wolfgang Tillmans e alla realtà documentata da Nan Golden , ciò che più
piace del lavoro di Ryan è l’insieme di sentimenti contrastanti che emergono
dalle sue foto, prevalentemente a colori: euforia e tristezza, scene di
gruppo che rivelano un’infinita solitudine.
La prima mostra personale
in Italia di Mc Ginley si è già tenuta alla galleria Mc MAGMA a Milano nel
2001, ma Ryan ha già pronto un nuovo progetto, per il quale ha attualmente
realizzato cinquemila Polaroid, che, senza neanche dirlo, documentano la
fugacità del tempo e degli attimi che andrebbero vissuti a pieno.
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