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Niccolò Paganini
Niccolò Paganini è uno tra i più noti violinisti italiani. Nato a Genova nel
1782, il Paganini aveva una personalità talmente estroversa da far sorgere
diversi aneddoti e leggende sulla sua vita e sui suoi comportamenti.
Le sue origini sono sicuramente modeste. Nonostante le ristrettezze il piccolo
Niccolò studiò da subito la musica.
Le sue abilità furono tali che nel 1795 Alessandro Rolla, suo insegnante di
musica, dichiarò che non aveva più nulla da insegnare al suo piccolo allievo.
Il Paganini è stato un vero virtuoso del violino, da una vita con dei contorni
oscuri. Si sa poco di lui, sicuramente i suoi problemi alla mano sinistra e il
suo abbigliamento sempre sul nero contribuirono a creare un personaggio “sui
generis”. Probabilmente la costruzione di questa figura per far avvicinare
maggiormente le folle è più una tecnica dei giorni nostri che una
interpretazione romantica del ruolo di musicista.
A partire dai primi anni dell’800 il virtuoso del violino iniziò a fare una
serie di tournèe in Italia e all’estero. Fu ospite apprezzato di molti potenti
dell’epoca come il Metternich e Napoleone.
In una delle sue prime esibizioni, tenutasi a Livorno, Paganini impressionò
talmente tanto un ricco commerciante locale, Livron, che questi decise di donare
al musicista un violino del 1740. Questo strumento venne chiamato da molti il
Guarneri del Gesù, ma per Paganini divenne il “Cannone”.
Il suo nuovo modo di interpretare la musica per violino la si nota
immediatamente con la sua prima opera, i 24 Capricci per violino solo.
Nonostante in questa opera si noti ancora l’influenza dei suoi maestri e
predecessori come Corelli e Tartini, si possono già cogliere degli accenni
dell’avanguardia che rappresenterà il Paganini, tanto che poi il musicista
genovese verrà ritenuto un vero apripista per artisti successivi come ad esempio
Chopin.
A partire dalla fine del 1835 la bravura artistica portò il Paganini ad ottenere
grande libertà per organizzare e condurre delle manifestazioni artistiche presso
il Teatro ducale di Parma.
Sempre più malato il Paganini si recò a Nizza in ricerca di un’aria più salubre.
Lì l’artista spirò nel 1840.
Tra le leggende legate a questo personaggio alcune vertono su come questo
talento abbia imparato a suonare il violino. Alcuni dicevano che il Paganini
avesse imparato la musica in carcere, mentre altri lo definivano allievo del
diavolo, sospinti anche dall’immagine che l’artista dava di sé.
Probabilmente influenzato da queste leggende, il vescovo nizzardo si rifiutò di
dare la sepoltura cristiana all’artista. Solo nel 1845, a Parma, fu possibile
celebrare la funzione religiosa per i resti di Paganini. A partire dal 2000 il comune di Genova ha deciso di creare un evento in onore del suo famoso figlio musicista. Si chiama la "Paganiniana" ed è una manifestazione incentrata su dei concerti tesi a ricordare l’anima composita e ricca di spunti di Paganini. |
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