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Musicisti, cantanti, compositori, gruppi, interviste PREMIATA FORNERIA MARCONI (PFM)La Premiata Forneria Marconi discende dal gruppo originario de I Quelli, affermatosi in Italia nella seconda metà degli anni ’60 e composto da alcuni tra i più richiesti musicisti di sala dell’epoca, celebri nell’ambiente discografico per la capacità e la tecnica strumentale: il batterista Franz Di Cioccio, il chitarrista Franco Mussida, il tastierista Flavio Premoli ed il bassista Giorgio Piazza.
La fama del gruppo non viene inizialmente associata al successo dei propri dischi, quanto alle collaborazioni con illustri arrangiatori e popolari artisti, quali Battisti, Mina, Celentano e De André.In quel periodo, grazie all’evoluzione della tecnica strumentale, il rock progressivo, etichettato in seguito come “pop music”, iniziava gradualmente a farsi strada a partire dall’Inghilterra e I Quelli furono tra i primi gruppi in Italia a cimentarsi con il nuovo genere.
La qualifica di arrangiatori e le esibizioni nelle balere iniziano ad andare strette al gruppo, che decide di puntare al rilancio discografico attraverso sonorità differenti e fuori dagli schemi collaudati. I nuovi fermenti si concretizzano in alcuni avvenimenti fondamentali per la svolta del complesso. Nel ’69 si unisce alla formazione originaria Mauro Pagani, flautista e violinista, ex componente de I Dalton. Nel frattempo I Quelli decidono di farsi chiamare I Krel, dal nome di un pianeta presente nel racconto Il verdetto di Arthur J. Cochran. Cominciano dunque le prove per produrre un nuovo repertorio che si rifaceva a modelli innovativi, come Chicago, King Crimson, Jethro Tull, Excepsion e Flock, band accomunate dalla cura per l’arrangiamento, i virtuosismi e l’improvvisazione.
Mentre prosegue l’attività di session man, I Krel, in netto contrasto con la linea artistica della Ricordi, avvertono l’esigenza di cambiare casa discografica e nel 1970 passano alla Numero Uno, etichetta indipendente fondata da Battisti, Mogol ed altri illustri dissidenti. Il passaggio alla nuova etichetta rende necessario un ulteriore cambiamento di nome. Questa volta l’ispirazione viene dal nome di una forneria di Chiari, nei pressi di Brescia, al quale si fa precedere il termine “Premiata”, per una scelta di stampo avanguardista. Non mancano le obiezioni dei discografici per l’eccessiva originalità, tuttavia il riscontro appare positivo.
Grazie al contributo di esperti impresari, la Premiata Forneria Marconi inizia a farsi conoscere dal popolo del rock attraverso una proficua attività come gruppo di supporto nei concerti italiani di alcune note band straniere, tra cui Deep Purple, Yes e Procol Harum. L’altra mossa vincente è la partecipazione del 1971 al Festival di Avanguardia e nuove tendenze, il raduno pop più importante dell’anno, che vede trionfare il gruppo a pari merito con Mia Martini e gli Osanna.
I tempi erano maturi per il primo Lp, Storia di un minuto, pubblicato nel 1972 e preceduto dal 45 giri Impressioni di settembre/La carrozza di Hans. I risultati convincenti del primo disco, suonato in studio interamente dal vivo, spingono la band a realizzare un secondo lavoro, Per un amico, con un sound più complesso e sofisticato che spiana la strada per il successo internazionale. Il 20 dicembre del ’72 Greg Lake dei King Crimson assiste al concerto di presentazione del secondo album e decide di portare il gruppo a Londra presso la sede della Menticore, dove li aspetta Pate Sinfield, paroliere e ispiratore dei King Crimson.
Da quel momento comincia una sensazionale collaborazione con Sinfield, che decide di scrivere i testi inglesi dei pezzi del gruppo e di produrli per il mercato internazionale. Ridotto il nome Premiata Forneria Marconi in PFM, per facilitare la pronuncia anglofona, viene registrato Photos of Ghosts, edizione inglese del secondo album della band. Le prime esibizioni non ottengono un grande riscontro di critica, al contrario del singolo Celebration, autentico successo radiofonico, che vale alla band una fruttuosa partecipazione al Reading Festival, il principale evento rock inglese dell’epoca, a seguito della quale Photos of Ghosts entra nella chart inglese e in quella americana di Billboard. Da quel momento per la PFM si spalancano le porte dell’Europa.
Poco prima della pubblicazione del terzo Lp, L’Isola di Niente (versione inglese The World became the World) del 1974, il bassista Giorgio Piazza viene sostituito da Patrick Djivas, ex degli Area. L’album è lanciato anche in Usa dalla Menticore ed il gruppo parte per un tour d’oltreoceano di 50 date, dal quale viene tratto il primo album live ufficiale intitolato Cook (in Italia Live in Usa). È questo probabilmente il periodo di massimo successo della band, che ormai suona con star del calibro di Santana, Allman Bros e Beach Boys, partecipa a prestigiosi festival, raggiungendo la 150a posizione di Billboard, risultato di tutto rispetto per un gruppo italiano. Ma il sogno americano si infrange dopo quattro mesi di attività ininterrotta quando, per questioni economiche ed affettive, il gruppo fa ritorno in Italia, prima di aver ottenuto la definitiva consacrazione.
Al rientro la band decide di dotarsi di un vero e proprio front man, figura da sempre assente, poiché tutti i componenti del gruppo erano a turno anche cantanti. Viene scelto Bernardo Lanzetti, vocalist del gruppo Acqua Fragile, che entra a far parte della PFM nel ’75. Grazie ad una robusta vocalità ed una presenza carismatica, l’innesto di Lanzetti apporta un rinnovato appeal per poter concorrere con le band più in voga del momento. Dal lavoro della nuova formazione ha origine il fortunato album Chocolate Kings, per la prima volta nella sola versione inglese, che riconferma il successo internazionale della produzione precedente, conducendo il gruppo alla volta del Giappone.
Osannata nel paese del Sol Levante, la band decide di imbarcarsi in una nuova avventura in Usa con la quarta tournèe americana. La tiepida accoglienza della critica e del mercato statunitense viene controbilanciata dal successo in Inghilterra, dove l’ultimo album scala la top twenty. Segue anche la tournèe inglese, che raggiunge il suo acme nella tappa conclusiva con la visita inaspettata della Regina Madre. Terminati gli impegni lavorativi, Pagani decide di abbandonare il gruppo ed intraprendere una carriera solista. L’uscita di scena di Pagani e il declino del genere progressive, a breve scalzato dal punk rock e dalla new wave, segnano l’inizio della fase discendente della band.
Dopo un periodo di pausa la PFM decide di tentare ancora la sorte in America con la nuova etichetta Electra Asylum. Durante il lungo soggiorno californiano le sonorità della band vengono contaminate dal jazz-rock della West Coast. Sempre in California il gruppo entra in contatto con il violinista Greg Bloch che, dopo un’iniziale incertezza, viene inserito nella formazione e partecipa alla registrazione del materiale per il nuovo album. Jet Leg esce nel ’77, periodo buio per la PFM, segno evidente della crisi dell’intero genere progressive. Tuttavia la particolarità del progetto Jet Leg, che già dal titolo alludeva al confronto tra culture musicali differenti, convince inizialmente critica e pubblico. L’album segna inoltre il passaggio all’etichetta ZOO record, creata dalla stessa PFM. Il tour promozionale, con tanto di performance inedite e numerosi ospiti, non ottiene il successo auspicato, anche perché Lanzetti, non riuscendo pienamente a conferire alla band un’identità più salda, si ritira.
Tutte le speranze di risalire la china vengono riposte in una nuova tournèe alla quale si unisce anche De André, che già in passato aveva collaborato con la band, dando vita ad un progetto live che per la prima volta vedeva impegnati insieme un gruppo ed un cantautore. L’esito positivo di questa trovata induce tutti i membri del gruppo a riflettere sulla reale esigenza di un nuovo front man che sapesse restituire ai testi un ruolo troppo spesso offuscato dai virtuosismi musicali. Quel vuoto sarebbe stato presto colmato dallo stesso Di Ciocco, assurto al ruolo di leader in quella che si preannunciava come la scommessa musicale degli anni ’80.
La rivoluzione dà i suoi frutti, che si concretizzano nell’abbandono della ZOO record per la RCA e nell’atteso nuovo album Suonare Suonare, che segna l’ingresso nel gruppo del polistrumentista Lucio Fabbri e del batterista Walter Calloni. Il successo del nuovo lavoro coincide con un altro abbandono: questa volta è Premoli a lasciare, stanco degli impegni pressanti e desideroso di farsi strada da solo. Ma il ruolo di Di Ciocco aveva ormai conferito quella stabilità tanto agognata, che la defezione non impensierì il gruppo, già intento a lavorare su un nuovo disco. Come ti va in riva alla città è un album denso di tematiche sociali, che riflettono il dissenso contro una società omologante e straniante. I pareri discordanti della critica si confrontano ancora una volta con il caloroso responso del pubblico, alimentato principalmente da esemplari esibizioni live, che inducono la PMF a pubblicare Performance, il terzo live ufficiale.
Nel 1987 arriva un brusco black out: persi gli stimoli e le motivazioni, la PFM decide di interrompere la sua lunga carriera. Doveva essere un periodo di pausa, ma quel periodo dura dieci lunghi anni, durante i quali ogni componente si dedica a progetti personali, riappropriandosi di spazi che troppe volte erano stati sacrificati per il palcoscenico.
Il ritorno sulle scene è datato 1997 con l’album Ulisse, che narra le avventure individuali durante il lungo esodo. Il nuovo lavoro viene premiato con la consegna del Disco d’oro ed è accompagnato da un tour, a seguito del quale esce il best of con un doppio album live intitolato www.pfmpfm.it (il Best), che segna inoltre il debutto della band sul web. L’entusiasmo ritrovato si riversa in un nuovo lavoro con il quale la PFM si affaccia al nuovo millennio, riabbracciando Flavio Premoli, di ritorno dopo 17 anni. Serendipity viene pubblicato l’8 settembre del 2000 su etichetta S4/SonyMusic ed esplicita il tradizionale modus operandi della band, da sempre basato sulla ricerca continua che consente di cogliere nuovi risultati creativi sulla base delle esperienze vissute.
Nel 2002 la band riparte in tour con una lunga serie di concerti in tutto il mondo, che termina con il ritorno in Giappone. La tournèe internazionale riprende nel 2005 facendo tappa per la prima volta in Brasile, in Pennsylvania, a Città del Messico e in Canada, riscuotendo un buon successo di stampa e pubblico. Nel medesimo anno la PFM si cimenta in un progetto singolare: si tratta di Dracula, un’opera rock dalla quale sarà tratto l’omonimo album e che debutterà in teatro nel 2006 con la produzione di David Zard, già noto per la realizzazione di Notre-Dame de Paris di Cocciante.
Il 2006 è ricco di impegni per il gruppo, che alterna tutto l’anno due spettacoli: PFM canta De André (attualmente in replica) e Stati di immaginazione, in cui la musica viene posta a servizio dell’immagine, per accompagnare gli spettatori “all’interno” dei filmati presentati. L’ultima uscita discografica della band è del novembre 2006, con un doppio album (CD e DVD) intitolato Stati di immaginazione, contenente i brani dello spettacolo registrati in studio. Flavio Premoli figura solo come autore, poiché nella primavera del medesimo anno si è separato dalla band. Attualmente la PFM è impegnata nel tour teatrale 35 anni e un minuto, che celebra i 35 anni di carriera discografica. Il gruppo sta inoltre lavorando sul progetto PFM in classic, che prevede la rilettura e la rivisitazione delle pagine di grandi classici, tra cui Mozart, Beethoven e Rossini.
Fabrizio RossettiDISCOGRAFIA
ANNI 70
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Impressioni Di
Settembre (1971)
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