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Cesare Berlingeri
BIOGRAFIA
a cura di Tiziana Berlingeri
Cesare Berlingeri è nato nel 1948
a Cittanova (RC) e vive e lavora a Taurianova, sempre in provincia di Reggio
Calabria.
Inizia a dipingere giovanissimo
nello studio di Cittanova del maestro Deleo, docente in pensione dell’Accademia
di Liegi.
Nel 1964 emigra in Piemonte, dove
lavora presso un decoratore di chiese. Successivamente intraprende una serie
di viaggi in Italia e in Europa, prende contatto con altri artisti e si
avvicina al mondo della cultura contemporanea, in continua metamorfosi.
Nel 1970 è a Roma; lavora per il teatro e per la televisione come scenografo
e costumista, con il regista Enrico Vincenti. Contemporaneamente, e fino
al 1974, è responsabile per il canale arte dei centri servizi culturali
CIF della Calabria. In questi anni sperimenta tecniche e maniere diverse
di dipingere, utilizzando agenti atmosferici quali vento, pioggia,fuoco
e materiali come la calce, il cemento, la carta straccia e la tela.
Nel 1976 comincia a lavorare alla
“spiegazione” e si avvicina agli artisti della Galleria Soligo di Roma:
Tano Festa, Mario Schifano, Giulio Turcato,Franco Angeli, Alberto Parres,
Nicola Maria Martino, Gianstefano Burattini; ma è con Festa che, pur nell’assoluta
diversità, nasce una grande amicizia e si sviluppa una notevole affinità
intellettuale.
Nel 1978, alla Galleria Soligo,
viene organizzata la sua prima mostra romana, dal titolo “Trasparenze”:
un lavoro sulla luce e sulla spiegazione, che trova un certo riscontro presso
alcuni critici: Di Laura, Vivaldi, Benincasa, Menna e Carlino.
Dal 1980 al 1986 vive una fase di
passaggio tra le istanze concettuali e l’emergere di una riscoperta della
materia pittorica. Le opere di questo periodo sono prevalentemente tele
di notevoli dimensioni dipinte, con grandi gesti, con colori a olio e smalti
industriali. In questi anni si intensifica il lavoro con il teatro: nel
1981 realizza una grande installazione per La lunga notte di Medea al teatro
Piccolini di Firenze. Nel 1982, per la Biennale Teatro di Venezia, realizza
una scenografia per Il Candido ovvero… di Leonardo Sciascia, con la regia
di Roberto Guicciardini; nel 1987, per lo stabile di Calabria, cura le scene
e i costumi di Italian Opera Graffiti.
Dal 1989 al 1995 è docente presso
l’Accademia d’Arte Drammatica della Calabria a Palmi, dove peraltro collabora,
in qualità di scenografo e costumista, per una serie di spettacoli.
A partire dal 1987 l’interesse per
il colore e il segno viene esaltato con la realizzazione di grandi dipinti
monocromi su tela, con l’aggiunta di pesanti lastre di ferro e superfici
spesse di cera vergine su legno e pigmenti allo stato puro. Sono i primi
segnali che preludo al lavoro che caratterizzerà il periodo 1987-1999.
L’incontro con Tommaso Trini, nel
1990, ha senato ‘inizio dei dipinti piegati, ai quali l’artista aveva iniziato
a lavorare quindici anni prima. I primi mesi del nuovo millennio segnano
l’incontro con il gallerista Dante Vecchiato, il quale, dopo aver visitato
l’esposizione del maestro alla Fondazione Mudima, decide di avvicinarsi
all’artista, affascinato dallo sviluppo originalissimo della materia e del
colore che Berlingeri propone. Fra i due si avvia un importante rapporto
lavorativo con un contratto in esclusiva.
fonte:
Ufficio Stampa Fenice Pr in occasione della mostra personale di Cesare Berlingeri
tenutasi nel complesso monumentale di San Giovanni di Catanzaro dal 22 dicembre
2005 al 20 febbraio 2006
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