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George Lilanga
Breve
biografia:
Nato nel 1934 nel sud della Tanzania e morto il 27 giugno
2005, Lilanga che è uno dei maggiori artisti africani, fonde in un originale
e personale linguaggio le culture della propria terra, la scultura makonde
e la lezione della Scuola Tinga Tinga: i personaggi diabolici della tradizione,
gli “shetani”, rappresentati dalle sculture in legno d’ebano, si trasformano
in uomini-fantasma, con il pareo e le orecchie lunghe, la pancia gonfia
e la disarticolazione motoria, in un progressivo accumulo di figure e corpi,
sempre inquieti e in movimento.
Come nota Sarenco in catalogo “la sua pittura è danza
collettiva, espressione di una cultura tribale viva, autentica ed esasperatamente
contemporanea”.
Lilanga descrivendo la propria opera, affermava: “tutta
la mia arte, dalla scultura al disegno alla pittura, è in relazione con
la gente che mi circonda nel momento in cui questa gente si rapporta alle
attività giornaliere. La cosa più importante, che è facile capire dal mio
lavoro, è che tutta la mia arte deve essere vista come espressione della
mia felicità”.
Nelle opere esposte emerge così un policromo catalogo
di personaggi attivi e vitali, ritratti con colori intensi e vivaci, che
documentano l’ironia e la gioia di vivere dell’artista.
Fonte: ufficio stampa Paola Bisi in occasione della mostra
"George
Lilanga"
tenutasi a Milano, Brescia e Napoli nell'inverno
2005 - 2006
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