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Mastro Titta, il boia!
Che
strano pseudonimo per cosi gentil penna, scorrevole, garbata, finemente
ironica, che spande intelligenza con misura ed umiltà. Signore incontrastato
in molti “forum” il gentil boia distribuisce pratoline, violacciocche, campanellini,
genziane, amanite talvolta la cesarea altre la falloide, colpi di fioretto,
qualche piccolo ginepraio, una o due rose a gambo lungo, fumo azzurro di
pipa e un’ottima grappa per far pace.
Spande
buon italiano, leggibile e scorrevole raccontando storie semplici, vere,
intrise di un’umanità ammirevole perché vera, tesa a scoprire cos’è l’essere
umano. Dalle sue parole, che sembrano materializzarsi in immagini, scorrendo
con gli occhi le sue righe, risulta sempre che, questo spregevole essere,
generato dalla polvere, pieno di debolezze, difetti e vizi, è sempre dotato
di un’anima piena di passione e perciò meritevole sia di sempiterno perdono
che di una proiezione futura basata sulla speranza di una nuova genesi se
non priva di difetti almeno ricolma di bontà.
Cercatelo
su internet, interagite con lui, non c’è bisogno di sfide, basta il manifestarsi
del Dubbio (la maiuscola non è un errore), la richiesta di aiuto, il dare
o il chiedere un consiglio, una canzonatura intelligente che serva a dare
un sorriso a chi legge, insomma una spirale di buon gusto, di umore allegro,
di una malinconia mai fine a se stessa ma tesa al ricordo di affetti che
la morte non riesce a cancellare. Insomma essere suoi amici di penna è un
onore.
Buona lettura!
Giorgio Gandini
Walter Ego, l’investigatore
Walter
Ego e il mistero del paparazzo
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