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Anthony Fasciano
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Ricordando il Sole
Anni Verdi
Qualche anno, uno o due
secoli, dopo che era stato geneticamente perfezionato il colore dell’erba
sino a farlo diventare un verde smeraldo che non sarebbe mai diventato giallo
o marrone, che avrebbe conservato per sempre lo scintillio degli occhi verdi
di una bella ragazza, qualche anno dopo questo avvenimento, sulla Terra
non era rimasta alcuna traccia di terreno fertile dove poteva essere piantato.
Il completamento del progetto
genoma era stato un grande successo; almeno sino a quando il suo straordinario
potenziale non era stato affidato a uomini e donne radicati in una natura
capitalistica. Scoperte in neurologia e nel campo delle modificazioni genetiche,
avevano portato allo sviluppo di cervelli iperfunzionanti che, programmati
come macchine, potevano operare molteplici organi, a loro volta collegati
ad un sistema vascolare comune rispondente a stimuli controllati. Ossa dalle
dimensioni colossali,intessute in una infrastruttura adibita alla nascita
autonoma e asessuata di cellule, si potevano far crescere come alberi; le
cellule poi si auto distribuivano felicemente dentro tessiture composte,
in differenti gradazioni di quello che era stato tessuto umano.
Quando le risorse si erano
ridotte al minimo era stato deciso che i cittadini dovessero vivere in comunità
le cui case comuni erano fatte di pelle ringrossata che, riscaldate dal
proprio sangue caldo, torreggiavano verso il sole oscuro. In quei giorni,
cancellato dalla memoria comune il ticchettio degli orologi, rimaneva solo
il suono pulsante del battito di cuori distanti, troppo grandi per il loro
proprio bene.
L’architettura genetica
era l’ ultima nobile, l’ ultima vera professione ad essere conosciuta. Nobile
perché, anche se in assenza di moralità, poteva ancora soffiare dentro un
essere una vita di gran lunga superiore all’ evolversi naturale dei nostri
geni. Un architetto genetico era uno degli ultimi ad essere autosufficiente;
al di fuori di questa categoria l’ istruzione si fermava ad un livello sufficiente
a leggere e scrivere; ma a nessuno interessava, nessuno contestava. Gli
architetti genetici controllavano il cibo e la difesa, ma non legiferavano.
Cervelli iperfunzionanti operavano ventri che partorivano pseudo vegetali
e carni, permettendo la produzione del cibo a disposizione delle masse.
Solo gli architetti potevano controllarli, e potevano controllare le sentinelle
malevole che, sputando ossa, vivevano al limite del territorio; essi controllavano
le muraglie elettrificate di ossa.
Antonio Fasciano
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