PARCHI rubrica di CORRERENELVERDEONLINE

  Ambiente e Natura Cosa sono l'ambiente e la natura? Enti ambientali Associazioni naturalistiche CFS (Corpo Forestale dello Stato) ERSAF (Ente Regionale per i Servizi dell'Agricoltura e Foreste) CAI (Club Alpino Italiano) FAI (Fondo Ambiente Italiano) Greenpeace Legambiente Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli)

AMBIENTE PARCHI ASSOCIAZIONI BOTANICA VIAGGI

Correrenelverdeonline

PARCHI NAZIONALI

Parchi  e aree di interesse nelle regioni

Bioparchi e riserve

Aree marine protette

Parchi Esteri

 


 


PARCO NAZIONALE DELL’ASINARA

Situato nell’omonima isola al largo dell’estremità nord-occidentale della Sardegna, dalla quale l’isola è separata da un canale poco profondo, il parco ha un’estensione di appena 52 chilometri quadrati.

Caratterizzato da catene montuose (Punta della scomunica, 408 metri di quota) a nord, ha coste molto frastagliate con insenature che si prestano all’approdo e terreni di natura diversa (granitici, scistosi, cristallini, calcarei).

Lo stretto canale che separa l’isola Asinara dalla Sardegna risulta suddiviso in due passaggi da una piccola isola: l’Isola Piana, sorgente nella sua parte centrale; dei due passaggi è preferibile quello a Nord, detto dei Fornelli (i cui fondali hanno una profondità da tre a nove metri; praticabile solo con il tempo buono), opportunamente segnalato da due allineamenti di piastrini troncoconici sistemati sulla Punta di Luzzo e sulla Punta Arena, nella costa meridionale dell’Asinara.

L’isola è coperta in gran parte dalla macchia mediterranea e poco adatta alle coltivazioni agricole per la scarsità di acqua.

Detta "Herculis insula" dagli antichi, "Sinuaria" nel Medioevo, fu in tale periodo sede di un monastero camaldolese; ma l’isola già scarsamente popolata divenne deserta per le lotte tra Pisa, Genova e gli Aragonesi e successivamente per le incursioni dei pirati.

Gli Aragonesi ne concessero il dominio alla città di Sassari; nel 1721 passò ai Savoia che la diedero in feudo nel 1775 ad Antonio Manca Amat col titolo ducale; nel 1885 vi fu creata una stazione sanitaria internazionale per le navi; nel 1896 una colonia penale agricola; durante la prima guerra mondiale diventò un campo di prigionia; nel 1934 un sanatorio giudiziario; negli anni ’70 fu sede di un supercarcere per la lotta contro la delinquenza organizzata.

La sequenza di tali difficili eventi fece imprimere all’Asinara il nome di "Isola del Diavolo" e impose al luogo un lungo isolamento tale, però, da agevolare la conservazione di alcune aree, ancora oggi, integre e vergini e da farla maggiormente apprezzare proprio per la sua natura selvaggia e primitiva.

La flora del Parco rispecchia le caratteristiche mediterranee: lentisco (Pistacia lentiscus), ginepro (Juniperus), mirto (Myrtus communis), corbezzolo (Arbutus unedo) cisto (Cistus), euforbia (euphorbia arborea), leccio (Quercus ilex).

Centaura (Centaura horrida), statice (Limonium acutifolium e Limonium laetum), geranio selvatico (Erodium corsicum) tutte specie di piante selvatiche a portamento basso e compatto, alcune annuali, altre perenni molto rustiche.

La fauna annovera diversi capi di muflone (Ovis ammon musimon) e di cinghiale (Sus scropha), il cavallo (Equus caballus), l’asino (oltre al grigio, caratteristico è l’asinello bianco), la lepre (Lepus europaeus), la donnola (Mustela nivalis) sono i mammiferi che caratterizzano l’Asinara.

L’avifauna è rappresentata dal gabbiano còrso (Larus audouinii), dal marangone dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis desmarestii), dalla berta maggiore (Calonectris diomedea), dalla berta minore (Puffinus yelkouan), dalla gazza (Pica pica), dalla pernice (Perdix-icis).

 

 

 

 

[../_pubblicita/inferiore.htm]

160x600_promo