PARCO NAZIONALE DELLE CINQUE TERRE
E’
stato istituito con Decreto del Presidente della Repubblica il 6 ottobre
1999 dopo che la legge regionale 22 febbraio 1995, n. 22 aveva istituito
il Parco Regionale delle cinque Terre il cui territorio coincide, in parte,
con il Parco Nazionale e dopo che le Cinque Terre erano state comprese nell’elenco
del patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Le finalità del Parco sono la tutela e la conservazione
del territorio, così come si presenta oggi, con i suoi caratteristici e
lunghi terrazzamenti coltivati a vigneto con fatica, resi fertili su una
terra in origine ricoperta dalla macchia mediterranea intricata ed ostile.
Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola, Riomaggiore
sono le cinque terre con altrettanti cinque antichi borghi arroccati sugli
spuntoni rocciosi a picco sul mare, legate fra loro in un itinerario scandito
dall’alternarsi continuo di selvagge e boscose zone montane, con paesaggi
marini, anch’essi di grande suggestione, per il litorale alto e frastagliato
e per le incantevoli spiagge, piccole insenature dette "ciazze" e magiche
grotte scavate dal mare dove la risacca e lo sciacquio accompagnano con
musica cadenzante le onde del mare.
Il percorso non è facile per i sentieri, in qualche tratto
stretti e tortuosi, il saliscendi continuo e faticoso, ma è certamente appagante
per chi ha la dimestichezza con le strade di montagna ed ama la varietà
del paesaggio.
Da Riomaggiore a Manarola percorrendo la "Strada dell’Amore":
una spettacolare passeggiata di quattro chilometri a picco sul mare per
muoversi in uno dei percorsi più straordinari della Liguria orientale, il
sentiero è scavato nella roccia a strapiombo sul mare e permette di osservare,
oltre al panorama fino alla Punta del Mesco a ponente, anche le stratificazioni
della roccia che, in diversi punti, presentano pieghe e blocchi sovrapposti
di grande interesse geologico; il profumo dei fiori e delle erbe selvatiche
è inebriante.
Frequenti punti di sosta permettono di ammirare, in relax,
il paesaggio unico nella sua bellezza.
La fauna del luogo è rappresentata da mammiferi quali
la volpe, la faina, il cinghiale, la donnola, il ghiro, la talpa, ecc. e
dagli uccelli: corvo, falco, gabbiano, ecc.; sono presenti i rettili: biacco,
saettone, vipera.
La flora è la più varia, accanto al leccio, al pino marittimo,
alle sughere, ai castagni appare anche una vegetazione che ha sostituito,
ormai da secoli, la vegetazione spontanea del luogo che era caratterizzata
dalla macchia mediterranea ricca di lentischi, corbezzoli, prugnoli, ginepri
rossi, mirto, rosmarino, capperi, ecc. piante, queste, ancora sporadicamente
presenti ma che hanno ceduto il posto alla vite già dal medioevo (la vernaccia
delle Cinque Terre è citata da Dante e da Boccaccio).
La sequenza dei vigneti, impiantati e coltivati dall’uomo
con fatica e dura lotta, per rendere fertile un terreno sassoso e sviluppato
in altezza hanno portato a creare un’architettura in terrazzamenti da rendere
il paesaggio atipico ed esclusivo.
I fiori autoctoni, sono quelli di sempre: cinerarie,
seneci, eriche, lavanda, ciclamini, primule, ginestre, ecc.
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