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PARCO NAZIONALE DEL GRAN PARADISO

stambecco (capra ibex) del Gran ParadisoCostituito ufficialmente nel 1922, il Parco del Gran Paradiso ha origini ben più remote e tornano ad onore del vecchio Regno piemontese, perché i primi provvedimenti di protezione risalgono alle Regie Patenti del 1821, e alla Real Riserva di Caccia istituita nelle Valli del Gran Paradiso nel 1856-57; periodo in cui il Re Vittorio Emanuele II fece costruire sentieri e mulattiere che ancora oggi costituiscono l’ossatura del Parco per le escursioni turistiche; sentieri e mulattiere, successivamente ampliati, che collegavano fra loro i cinque "reali casini di caccia" posti ad oltre 2000 metri di quota; oggi, in dotazione al Parco rimangono quello in Val Savaranche e quello nella Valle Orco, utilizzati per la sorveglianza.

Nel 1919 l’antica riserva di caccia di Casa Savoia fu ceduta dal Re Vittorio Emanuele III allo Stato purché si provvedesse a creare un Parco Nazionale con lo scopo della conservazione dello stambecco, divenuto, poi, simbolo del parco, alla protezione delle specie minacciate da estinzione e alla salvaguardia del territorio che è prevalentemente alpino nei boschi di fondovalle dove prosperano larici, abeti rossi, pini, abeti bianchi; a mano a mano che si sale gli alberi lasciano il posto ai vasti pascoli alpini ricchi di fiori mentre ancora più in alto rocce e ghiacciai arrivano alla vetta di oltre 4000 metri del Gran Paradiso.

Il 3 dicembre 1922 fu istituito il Parco Nazionale del Gran Paradiso con una superficie di 62.000 ettari planimetrici che si estendono nei territorio della Regione Piemonte e della Regione Valle d’Aosta.

Oltre allo stambecco ospita il camoscio, la lepre alpina e comune, l’ermellino, l’aquila reale, il gufo reale, la marmotta, la pernice bianca, ecc. entro un paesaggio di eccezionale bellezza e grandiosità, vivificato da tipici aspetti forestali alpini e da una ricca flora, che comprende anche alcuni preziosi endemismi.

Lo stambecco (Capra ibex), dalle lunghe corna cave e permanenti che possono raggiungere i 90 centimetri di lunghezza, è presente in tutto il territorio del Parco con una maggiore concentrazione nella Val Savaranche e nella Val di Cogne; il camoscio (Rupicapra), tipico ungulato dalle corna ricurve ad uncino è presente in numerosi capi nelle vallate valdostane e piemontesi; l’aquila reale (Aquila chrysaetos) nidifica sulle pareti rocciose oltre i 1400 metri di altitudine; la sua presenza è dovuta a poche coppie (forse una ventina) ed è per questo che non è facilmente avvistabile; la lepre bianca (Lepus timidus) vive tra i 1200 e i 2500 metri di altezza ed avendo abitudini notturne è difficile poterla incontrare; la marmotta (Marmotta) vive nelle praterie tra i 2000 e i 3000 metri di altezza, in particolare nell’altopiano di Nivolet e nel Vallone del Lauson e di Levionaz; la pernice bianca (Lagopus mutus) nidifica tra i 2000 e i 3000 metri di altitudine ed è molto difficile vederla se non quando si alza in volo.

La vegetazione del Parco è per un 20% boschiva formata da latifoglie e da conifere; i boschi di latifoglie comprendono faggi (Fagus selvatica) distribuiti soprattutto nel territorio piemontese, aceri (Acer pseudoplatanus) distribuiti soprattutto nei dirupi, tigli (Tilaplatyphyllos) spartiti soprattutto nelle gole e nei burroni, boschi di rovere (Quercus pubescens) diffusi in Valle d’Aosta, castagneti (Castanea sativa) molto fitti soprattutto nel versante piemontese.

I boschi di conifere comprendono pini (Pinus sylvestris) nel versante valdostano, boschi di abete rosso (Picea abies), di larici (Larix decidua), di cembri (Pinus cembra) tra i 2200 e i 2500 metri di altezza.

Sempre nel Parco esistono ambienti acquatici dove nei laghi, stagni, fiumi, torrenti e fossi prolificano alghe, lenticchie d’acqua, ranuncoli, ninfee, …

Negli ambienti rocciosi si riproducono ranuncoli, geum, saxifraghe, linarie alpine mentre le soleggiate praterie del lato valdostano sono ricche di graminacee.

Per il piacere dei visitatori, il Parco ha istituito nel 1955 il Giardino Alpino Paradisia, all’inizio della bellissima Valnontey a tre chilometri da Cogne.

Vi sono stati raccolti più di 1500 esemplari di flora alpina, appenninica, dei monti del Marocco, degli Stati Uniti, dell’Asia, delle regioni artiche e subartiche: ogni fiore e ogni pianta ha il suo cartellino che indica il nome, le caratteristiche, la provenienza; un giardino semplice e perfettamente naturale dove rododendri, soldanelle, stelle alpine, veroniche inseriti tra rocce, torrentelli e piccole fenditure e tanti altri splendidi fiori rari come l’Astragalus alpinus diffuso nelle steppe asiatiche, la Potentilla pensylvanica che cresce negli Stati Uniti i cui soli esemplari europei si trovano al "Paradisia" formano un cromatismo ineguagliabile.

 

 

 

 

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