Parco del Monte Subasio
Si
tratta di un luogo mistico e storico insieme. È l'altura che divide
Assisi, Spello, Nocera e la Valtopina. Parliamo del Monte Subasio, un
posto dove è possibile respirare ancora quel fascino che rese San
Francesco uno dei personaggi più seguiti nel Medioevo. Queste terre sono
divenute un'area protetta di interesse regionale, nato grazie ad un
legge istitutiva di regione Umbria del 1995.
È
impossibile parlare del parco senza pensare ad Assisi e la sua storia.
Il vincolo tra la città e il monte è talmente tanto forte che viene
addirittura ricordato nel nome dell'altura, infatti Subasio significa
appunto "sotto Assisi" (dal latino Sub - Asisio).
Ed
è il Subasio l'altura attorno alla quale è stato costituito il Parco
Naturale Regionale del Monte Subasio.
Il
territorio protetto ha come suoi confini: a Nord il fiume Tescio, ad Est
il Topino, a sud est il torrente Chiona, a sud ovest le due punte del
Monte Subasio.
L'area del parco oltre al fascino e alla ricchezza in ambito della
biodiversità, grazie alla presenza di molte bellezze naturali, ha
ovviamente anche una attrattiva dal punto di vista mistico. Fascino che
parte ben prima dall'epoca di San Francesco, ma si collega a periodi in
cui in queste terre comandavano le popolazioni pre -romane.
Dal punto di vista della flora, partiamo nella descrizione del Parco
parlando dai boschi presenti sulle pendici del Monte. Infatti possiamo
distinguere 3 differenti fasce botaniche: una prima, più in basso,
rappresentata dai numerosi olivi coltivati nel territorio tra Assisi e
Spello,la seconda rappresentato da un bosco i cui alberi più
rappresentativi sono il Leccio, l'Acero e il Faggio ed una terza fascia
caratterizzata da pascoli e pini di alto fusto.
La
fauna è, al contrario, poco ricca dal punto di vista dei numeri di
animali presenti, ma con diverse specie importanti. Pochi sono i lupi
presenti, così come le aquile reali e le coturnici.
Sottolineiamo che, all'interno del bosco, numerosa è la presenza degli
scoiattoli, degli istrici, del tasso, della volpe e del gatto selvatico.
Tra gli ungulati ricordiamo la presenza del cinghiale, mentre per la
fauna aviaria, oltre ai già citati aquile reali e coturnici, è
importante la presenza del colombaccio e della ghiandaia e di rapaci
come l'assiolo, la poiana e l'astore.
Interessante, sempre nei pressi delle sommità del Monte Subasio è la
struttura geologico. Ci riferiamo al sistema del Mortaro Grande e
Mortaro Piccolo. Sono due vallate, di origine carsica, che hanno una
forma a conca, dove la temperatura raggiunge picchi di molto al disotto
delle medie stagionali dei dintorni. Grazie a questa caratteristica
negli anni addietro questi terreni venivano utilizzati per creare delle
scorte di ghiaccio, facendo compattare la neve che cadeva lì sopra in
maniera di avere delle scorte che durassero almeno fino all'estate.
Passando all'ambito culturali, partiamo dal fatto che molti vedono dei
collegamenti tra il Cantico delle Creature, il più bel lascito, dal
punto di vista letterario, del Poverello di Assisi, e il Monte Subasio.
Ed è anche per questo che è stato realizzato, all'interno del Parco
Naturale, un Parco Letterario.
Dal punto di vista storico - artistico e culturale, ricordiamo inoltre
che nel territorio del Parco sono presenti delle testimonianze come il
Sacro Convento e la Basilica di Assisi. Da ricordare anche l'Eremo delle
Carceri, racchiuso dai dei lecci secolari e dove sono dislocate le
grotte dove si rifugiavano Francesco e i suoi primi seguaci, senza
tralasciare il Convento di San Damiano.
Per non parlare, all'interno del Parco, della cittadella di
Assisi,
proclamata dall'UNESCO "Patrimonio Mondiale dell'Umanità". È un posto
ricco di monumenti che ricordano che la città non è solo legata al
francescanesimo ma ha anche origini romane.
Nella parte nord del Parco, lungo il percorso del fiume Tescio, è
possibile ammirare dei ponti di epoche antiche, come ad esempio quello,
purtroppo crollato nel 2001, di epoca romana, chiamato Ponte di Annibale
o Pontaccio.
Attualmente (2012) è da sottolineare il Primo Ponte dei Galli e Ponte
Marchetto, entrambi di epoca medioevale.
A
maggiore dimostrazione del grande legame che c'è, in questa area
protetta tra misticismo e natura, sottolineiamo che nei pressi
dell'Eremo è possibile visitare l'"Orrido delle Carceri", ovvero un
burrone, scavato dall'acqua che ha una cavità ipogea dove i vari liquidi
vengono raccolti.
La
leggenda narra che questo profondo spacco nella pietra sia stato fatto
dal Diavolo quando venne scacciato da San Rufino. Un'altra leggenda
vuole che il burrone si riempia di acqua solo in situazioni di gravi
pericoli o difficoltà della popolazione vivente nei dintorni.
Ricordiamo, ultimo punto ma non il meno importante, che in questo Parco
non ci si viene solo per respirare un'aria mistica o ammirare delle
imponenti bellezze naturali. Sono infatti presenti nel Parco numerose
postazioni per fare sport. Oltre all'opportunità di muoversi tra i
sentieri, oltre che a piedi, anche in mountain bike o a cavallo, è
possibile fare dell'esperienze sportive particolari, come il parapendio
ed il volo libero.
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