Parco dell'antichissima città di Sutri
Il Parco regionale dell'Antichissima città di Sutri (VT) è una piccola
area protetta rappresenta principalmente da una Villa storica, chiamata
Villa Savorelli, con annesso un giardino all'italiana; il resto del
Parco è una zona collinare realizzata grazie al deposito di materiali
eruttivi emessi dal vulcano Sabatino. L'area protetta è stata creata nel
1988 grazie alla Legge della Regione Lazio n. 38.
In pratica si tratta di uno spazio dove paesaggio e cultura convivono
senza problemi, anzi si completano a vicenda.
All'interno di questa area protetta passa anche un tratto della Via
Francigena, ovvero la strada, percorsa dai pellegrini nel medioevo, che
portava da Canterbury a Roma.
Ma i segni della storia che ha attraversato questo territorio sono
ancora più antichi. È infatti possibile visitare una necropoli etrusca,
che purtroppo nel corso dei secoli ha subito numerosi saccheggi. Le
tombe presenti sono arrivate a divenire, a seguito delle spogliazioni e
delle necessità della popolazione locale, stalle o depositi per
attrezzi.
Il valore storico del Parco è arricchito dalla presenza di un
anfiteatro, riportato alla luce solo nel XIX secolo, dato che era
letteralmente sepolto dalla terra, e sopra la cui struttura si erano
fatti degli orti. Questa situazione si è rilevata una fortuna per la
struttura. Infatti sono state, in questa maniera, poste in salvo dai
furti alcune delle statue e delle colonne che abbellivano la
costruzione.
Il Parco ospita anche l'antico percorso della via Cassia e, lungo questo
tracciato, è possibile vedere alcuni monumenti funebri di epoca romana
in quanto, nelle tradizioni di Roma antica, il ricordo dei morti
avveniva grazi a degli edifici funerari realizzati lungo le strade
consolari.
Sempre nel territorio del Parco è presente la chiesa della Madonna del
Parto, un edificio sacro del 1500 scavato completamente nel tufo. È una
costruzione talmente tanto particolare che non si coglie realmente la
presenza della chiesa se prima non gli si avvicina molto.
La struttura, con ogni probabilità, è stata recuperata e trasformata in
chiesa dalla base di un tempio del I - II secolo d.C. dedicato al dio
Mitra.
Rimanendo sempre a parlare di monumenti, ricordiamo che Centro servizi
del parco in realtà è la rinascimentale Cappella di Santa Maria del
Tempio o dei Cavalieri di Malta.
Parlando dell'ambito naturale, possiamo dire che è profondamente ricco e
che sono presenti, nel seppur limitato spazio di questo parco, diversi
ambienti naturali: dalla classica macchia, che necessita di un minimo
apporto di acqua, al bosco mesofilo, che ha bisogno di un po' più di
liquidi, al cosiddetto bosco "umido", ovvero quasi una palude attorniata
di alberi.
Ovviamente, alla luce di questa sommaria descrizione è facile
comprendere la ricchezza di piante di alto fusto: passiamo dal leccio
all'acero, dal castagno al pioppo, senza dimenticare il salice.
Per quanto riguarda la fauna, possiamo dire che proprio grazie ad uno
spazio così vario, notiamo che c'è una grande biodiversità. È possibile
studiare animali appartenenti a famiglie e di dimensioni molto lontane
tra loro: dal moscardino alla faina, passando per l'istrice e molti
altri piccoli mammiferi. Mentre, limitandoci ai volatili, abbiamo da
sottolineare la presenza della ghiandaia, del barbagianni e della
civetta.
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