arte: servizi e argomenti artistici rubrica di  CORRERENELVERDEONLINE

Correrenelverdeonline

-Arte

-Arte: parola, suono, colore

-Architettura

-Pittura

-Scultura

-Il risultato della creazione

-The result of the creation

-Villa Castelbarco Albani

-Barocco Leccese

-Body and Soul Salvador da Bahia

-Premio Scarpa


-Storia dell'Arte

-Arte Cinese

-Arte Giapponese

-Arte Indiana

-Arte Precolombiana

-metodi di costruzione


-I Classici della Letteratura

-Boccaccio

-Casa del Boccaccio

-Ente Nazionale Giovanni Boccaccio

-Poetica Boccaccesca

-Decamerone

-Boccaccio Padre della Prosa Volgare

-Dante

-Poetica

-Vita Nova

-Divina Commedia

-Petrarca

-Poetica Petrarchesca

-Canzoniere


Associazioni

Associazione De Nittis

-Fondazione Pergolesi Spontini

-Sant’Apollonia


Castello di Genazzano

-Storia del Castello

-Il restauro

-Immagini

Tadolini

-Studio Tadolini

-Storia dello Studio

-Immagini dello Studio


Archivio

-Magie d’ambra

-Ardea

-Apparenze mediterranee

-Centro Artistico Atellano

-Santa Marta

-Albano villaggio preistorico

-Alterazioni Video

-Intervista a Marco Berchi

-Intervista a Roberto Luciani

-Vetrina Italia

-Villa Adriana

ARTE


 

arte cinese

La caratteristica principale dell'arte cinese è una straordinaria continuità, rimasta costante nei secoli a differenza della cultura occidentale che ha subito forti impedimenti e pause, a causa di censure dovute a repentini mutamenti di stile dettati dal cambiamento di idee ed ere.

La dinastia Ming (XIV – XVII sec.) presenta molte analogie con la dinastia Tang   (VII – X sec.) come testimoniano le varie influenze artistiche; ad esempio anche durante la dinastia Qing (XVII -XX sec.), un dipinto si basava su tecniche presenti in opere appartenenti alla dinastia Song (X – XII sec.).

Il mantenimento e conservazione è un prerogativa costante nell'arte della Cina; infatti il singolo artista creava nuove opere, cercando di imitare il più possibile l'antico modello già esistente dandogli una nuova luce.

Per questo è errato pensare ad un'opera di plagio da parte dell'artista stesso, ma più simile ad una rivisitazione della tradizione millenaria; il culto della preservazione della tradizione  ha una base prettamente confuciana,  che profetizza la devozione dell'allievo nei confronti del maestro.

Oltre al confucianesimo, altre dottrine e correnti di pensiero influenzarono l'arte cinese; ad esempio il Taoismo è la componente essenziale della pittura e poesia della dinastia Tang.

Già di per se, la poesia e la pittura “descrivevano” le regole della vita in perfetta simbiosi con la natura e con l'influenza del Taoismo; questa sfumatura assunse toni più accentuati.

La base ferrea del Taoismo su cui si basa la pittura cinese Tang si può intravedere solo immaginando il simbolo di questa dottrina: lo Ying e lo Yang.

Tale simbologia viene rappresentata nei dipinti per mezzo di alcuni aspetti tecnicamente pittorici come l'alternanza tra il pieno e il vuoto delle superfici, tra l'asciutto e l'umido tracciato dal pennello o con rappresentazioni più dirette di quadri aventi come protagonisti, figure imponenti della dottrina Taoista.

Al contrario, il buddismo non ha avuto quel peso tale da condizionare l'arte cinese; anzi a dire il vero, ne ha subito un forte processo di sinizzazione arrivando quasi alla perdita della propria identità dottrinale.

Con l'avvento del fenomeno dell'azione missionaria, i venti culturali che influenzarono l'arte cinese non giunsero solo dall'Oriente, ma anche dal “lontano” Occidente.

Per ragioni evidentemente economiche e finanziarie, i maggiori rappresentanti della cultura artistica cinese appartennero alla corte imperiale; tale cerchia era solitamente costituita da eruditi e cortigiani.

Nel passato, vi furono anche gruppi isolati non facenti parte della corte imperiale che produssero per conto proprio svariate opere; comunque si trattava sempre di eruditi o ex funzionari che avevano scelto di ritirarsi sulle montagne come scelta di vita, per sottrarsi alle condizioni dittatoriali vigenti nel paese in quell'epoca.

L'aumento di questi gruppetti di persone fu rilevante dopo il cambio monastico che vide salire al potere la dinastia  straniera dei manciù (ovvero i Qing).

La presenza dell'arte cinese è rilevante in quelle terre che appartennero al dominio della Cina come la Corea e il Vietnam o che furono sue colonie come Malaysia, Indonesia e Singapore.

L'arte cinese ha saputo svilupparsi in vari campi, raggiungendo risultati eccelsi; basti pensare che la ceramica prodotta ed esportata  negli stati europei riuscì ad influenzare in modo determinante il mercato occidentale.

Con un piccolo esempio si può capire l'importanza della produzione cinese; si può notare su molti oggetti il marchio “made in taiwan” e lo stato di Taiwan ha avuto come “maestro” la Cina.

Le prime testimonianze della presenza dell'arte cinese si possono ritrovare nel secolo 5000 a.C. e precisamente nella cultura neolitica di Yangshao; un esempio sono i ritrovamenti  dei resti di Banpo che attestano l'esistenza di manufatti in ceramica ai tempi della cultura di Yangshao.

Tali reperti, molto spesso non erano dipinti ma erano semplicemente costituiti di parti in plastica cordata.

I primi elementi di decorazione dell'arte cinese furono volti umani e pesci che però non venivano rappresentati nella maniera a noi conosciuta ma si evolvevano in rappresentazioni geometricamente astratte e simmetriche (la maggior parte dipinti).

Infatti non a caso, la peculiarità simboleggiante l'arte della civiltà di Yangshao era l'ampio uso di ceramiche decorate con volti umani, animali e forme geometriche; la cultura di Yangshao, a differenza della più tardiva cultura di Longshan, non era ancora a conoscenza del tornio per i vasi.

I vasi dipinti in ceramica del periodo Yangshao venivano usati anche come urne funerarie in cui seppellire i bambini;  inoltre gli scavi hanno rivelato la struttura in clan  matriarcali della popolazione ai tempi della cultura di Yangshao.

L'arte della giada, è molto importante nell'ottica della produzione cinese; in passato fu rilevante e molto duratura (circa 1300 anni!) nel periodo di Liangzhu, in era neolitica sopratutto nella zona del Delta del Fiume Azzurro (Chang Jiang).

I risultati più conosciuti di questa produzione di giada furono essenzialmente vasi    per i riti (come i cong, bi, asce e yu), amuleti e ciondoli plasmati con forme di uccelli, pesci e testuggini accuratamente cesellati.

Il colore bianco lattiginoso contraddistingue la giada di Liangzhu dalle altre giade e ne sottolinea la sua origine anfibola.

L'età del bronzo ebbe inizio con la dinastia Shang (o anche dinastia Yin); tale dinastia  regnò dal 1600 a.C. al 1046 a.C. e fu la seconda casata a governare sulla Cina nordorientale.

I fabbri lavoravano il bronzo in officine esterne alle città e utilizzavano principalmente il bronzo per realizzare vasi rituali e borchie per i carri.

I vasi, come strumenti per i riti, avevano la funzione di contenitori di liquidi

durante le celebrazioni religiose; famosi e meravigliosamente realizzati sono i “ku” e “jue” mentre ha un aspetto  caratteristico la brocca a tre piedi (ding).

Durante questa dinastia, i vasi prodotti erano interamente coperti di dipinti e immagini raffiguranti animali astratti o esistenti in natura;  la figura più rappresentata era il “taotie” che non aveva un'origine ben definita.

Infatti c'era chi l'associava ad un mostro formato da una sola testa che divorava gli altri uomini, ferendo però se stesso a sua volta per via della sua forma; altri invece  pensavano fosse un uomo costretto a difendere i quattro angoli del cielo da creature partorite dal male  per colpa della sua immoralità.

Il passaggio dalla dinastia Shang a quella Zhou segnò un mutamento sulle decorazioni e l'uso del bronzo in ambito produttivo; ora i vasi realizzati non erano più dei contenitori rituali ma contribuivano all'elevazione ed esaltazione del bello in senso estetico.

Non vi erano più rappresentazioni di animali, ma scene di caccia o di banchetti e le forme astratte lasciarono il passo ad astrattismi puramente argentei od aurei ; ora il bronzo rappresentava l'abbondanza e il bello come  testimoniano i reperti risalenti al periodo dei Regni Combattenti.

Con il bronzo, in quest'era furono prodotti specchi finemente lavorati.

La dinastia Shang ebbe la sua rivalsa con l'avvento della dinastia Song che preferì i ritrovati vasi dell'era Shang; infatti il tempo, l'usura e soprattutto le alterazioni chimiche, dovute all'aver seppellito i reperti Shang, conferirono agli stessi quella patina azzurra, rossa e verde che li resero oggetti molto desiderati a quei tempi.

La poesia e la musica della Cina sono due diverse forme d'arte, le cui origini possono essere rintracciate all'interno del Libro dei Canti (Shijing) scritto tra il 1000 a. C. E il 600 a. C..

Il volume, comprende al suo interno cantiche  come quelle di stato, religiose, popolari, di guerra e amore; soprattutto quest'ultimo tema colpisce il lettore grazie ad una esposizione pregna di floridezza e semplicità.

Le prime forme di musica cinese venivano eseguite con l'ausilio di strumenti a percussione quali la campana di bronzo, posta esternamente e suonata con un battaglio; spesso le campane venivano appese su telai di legno.

Con l'affermarsi del periodo dei Regni Combattenti, in campo musicale, gli strumenti a percussione furono sostituiti  da quelli ad arco e fiato come le zampogne.

Il campo musicale fu molto importante durante la dinastia Chu; la musica cinese veniva immaginata di origine divina e legata strettamente al cosmo e agli astri e considerata un elemento guida per il proprio spirito.

Correlata con la danza, la musica veniva utilizzata per rappresentare e accompagnare riti religiosi (indistintamente che essi riguardassero la natura o le tappe essenziali della vita).

La musica (un po' come lo è ai giorni nostri) aveva il potere di manipolare le persone sia nel bene che nel male; per questo già prima nel V sec. a. C. il greco Damone e poi il filosofo Confucio (551 – 479 a.C.) sostenevano che l'autorità statale doveva tener d'occhio i tipi di musica che si diffondevano tra la popolazione.

Negli strumenti musicali divisi in otto grandi gruppi, la parte che aveva il compito di vibrare poteva essere o di argilla, seta, canna, zucca o pelle.

Durante la dinastia Han, fu stabilito un suono campione (il corrispondente della nostra nota musicale MI) detto hoang-kong (campana gialla) che aveva la funzione di punto di riferimento per l'intonazione.

In campo poetico, la musicalità artistica è rappresentata dagli scritti del filosofo Confucio che grazie al suo romanticismo conferisce un suono melodioso e armonioso ai versi delle sue opere.

Luogo ricco di molti ritrovamenti dell'arte cinese è lo stato di Chu (posizionato geograficamente nella Valle del Chang Jiang) grazie agli scavi che hanno riportato alla luce sculture in legno, perle di vetro, dischi di giada ed una vasta raccolta di lacche; queste ultime spesso venivano colorate con due colori : rosso e nero, che si sovrapponevano in modo alternato tra di loro.

Le più antiche pitture del mondo su seta furono ritrovate a Changsha (in provincia di Hunan) in cui vengono raffigurati un drago, una donna e una fenice (la fenice e il drago sono due figure fantastiche ricorrenti nella cultura cinese).

Non solo oggetti furono ritrovati a Chu, ma anche resti di poesie (nella forma del Chuchi); il primo poema cinese descriveva paesaggi fantasticamente immaginati e il poema più lungo “incontro al dolore” fu scritto da Qu Yuan (340 a.C. - 278 a. C.) come figura retorica politica.