Le comete sono dei corpi celesti di dimensioni variabili che
attraversano lo spazio.
La maggior parte di quelle che noi riusciamo a studiare sono quelle
che attraversano il Sistema Solare, date le enormi distanze che ci
sono tra una galassia e l’altra.
Ad occhio nudo vengono visualizzate solo un piccolo numero di
comete, che risultano essere molto luminose, e che vengono
popolarmente chiamate come “stelle cadenti”. Un gran numero di
comete, in ogni caso, possono essere individuate esclusivamente con
l’ausilio di un telescopio.
Questo accade perché la luminosità di una cometa dipende dalla
distanza di essa dal Sole. Il calore della Stella permette ad alcuni
elementi componenti il corpo celeste a raggiungere lo stato gassoso.
Inoltre il Sole dona luminosità alla cometa grazie ad un fenomeno di
diffusione dell’energia.
Al contrario, una cometa che si muove lontano dal Sole ha tutti i
suoi componenti ridotti allo stato solido, non creando quindi
fenomeni di illuminazione.
Parlando delle traiettorie effettuate dalle comete possiamo iniziare
a dire che queste sono generalmente eccentriche, ovvero che si
allontanano dal centro della Galassia, ovvero dal Sole tendendo
verso la parte periferica del Sistema Solare. Inoltre possiamo
dividere le comete tra coloro che seguono una traiettoria ellittica
(chiamate anche comete periodiche), ovvero che girano intorno alla
Galassia e che dunque periodicamente ritornano, e quelle
paraboliche, ovvero quelle che passano una volta e non tornano più.
È possibile studiare le comete periodiche: tramite dei calcoli è
possibile determinare ogni quanti anni passino ad esempio davanti
alla Terra. In questo ambito è possibile individuare quelle a “lungo
periodo” (che passano almeno ogni 200 anni) o quelle a “breve
periodo” (ovvero quelle che completano la loro orbita in minor
tempo).
Le traiettorie delle comete possono essere modificate dall’influenza
di corpi celesti dotati di una particolare forza di gravità. Ad
esempio pianeti come Giove e Saturno i quali, se una cometa passa
troppo vicino alla loro orbita, sono in grado di modificare la
traiettoria del corpo celeste mandandolo sempre più verso l’esterno
del Sistema Solare. La forza di gravità di questi pianeti è talmente
forte che alcune comete potrebbero addirittura disintegrarsi una
volta arrivate nelle vicinanze.
Anche il Sole può catturare e polverizzare delle comete, soprattutto
una volta in cui questi corpi celesti entrano nella cosiddetta
corona solare.
La struttura di una cometa è formata da un nucleo roccioso e
generalmente luminoso. Attorno a questo di solito si trova la
“chioma”, un involucro luminescente che può raggiungere anche le
dimensioni di 100 kilometri che poi sfuma nella coda, una scia
creata da i gas maggiormente rarefatti.
La struttura della cometa, da un punto di vista chimico la vede
solitamente come una combinazione di ammoniaca, azoto, carbonio,
cianogeno, cristalli di ghiaccio, metano, materiale meteorico e
ossido di carbonio.
Ogni cometa che viene scoperta subisce una catalogazione dagli
studiosi. Questo procedimento viene effettuato tramite il segnare
l’anno della scoperta e il numero ordinale nello ordine in cui viene
individuata.
Alcune tra le comete più famose vengono anche conosciute con il nome
dello scienziato che ha effettuato la scoperta.