Osservatorio Astronomico
di Collurania – Teramo “Vincenzo Cerulli”
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Teramo
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È
uno dei pochi Osservatori astronomici che è nato per la passione e l’impegno
di una persona, un cittadino di Teramo, che ha dimostrato “tutto il
suo attaccamento alla scienza e alla Pubblica Istruzione, ad una
scienza che vuole le Specole edificate in luoghi lontani da centri popolati
e perciò che godano di una perfetta trasparenza atmosferica, ed
impegnate direttamente in ricerche scientifiche”.
Vincenzo Cerulli è stato
il fondatore dell’Osservatorio Astronomico di Collurania, nato a Teramo
nel 1859, a soli 22 anni si laureo in fisica presso l’Università di
Roma e si trasferì subito dopo in Germania per perfezionarsi
nei calcoli d’orbita.
In Germania conobbe
personalità del campo scientifico con le quali tenne rapporti di amicizia
e di lavoro e con le quali ebbe scambi culturali dando esito a una ricca
documentazione scientifica.
Tornato in Italia fu astronomo
presso l’Osservatorio del Collegio Romano di Roma, poi a circa
trenta anni acquistò una collina vicino Teramo a cui dette
il nome di Collurania e vi creò un osservatorio astronomico dotato di
strumenti all’avanguardia per le osservazioni e i calcoli
astronomici. Le prime osservazioni del 1896 gli permisero di studiare
a fondo la topografia e le variazioni dell’aspetto superficiale
del pianeta che lo portarono a presentare la “Teoria ottica” giungendo
alla conclusione che l’osservatore, sulla base di caratteristiche ottiche
del telescopio usato, compie una integrazione visiva raccordando tra
loro macchie scure al limite della visibilità e perciò vedendo configurazioni
non aventi alcun significato fisico. Tale osservazioni furono evidenziate
anche dagli astrofisici Schiaparelli e Lowell.
Vincenzo Cerulli si
dedicò con passione all’astronomia di posizione osservando asteroidi,
comete e stelle doppie calcolando autonomamente le orbite.
Scoprì nella notte del 2
ottobre del 1910 un nuovo pianeta che battezzò “Interamnia” dal nome
latino di Teramo.
Di Cerulli si ricordano
i metodi di elaborazione del calcolo delle perturbazioni sia sulle
orbite dei pianeti che su quelle stellari.
Notevole e varia fu la produzione
scientifica di Vincenzo Cerulli sia nel campo dell’astronomia
che in quella dell’astrofisica, numerose furono le sue pubblicazioni;
fu Presidente del Comitato Astronomico Nazionale, Vice Presidente
dell’Unione Astronomica Internazionale e professore onorario
di astronomia all’Università di Roma.
Nel 1917 donò allo
Stato la Specola di Collurania a condizione che venisse impegnata
per studi indipendenti dell’astronomia, il Governo Italiano accettò
e gli intitolò la Specola.
La Specola di Collurania
“Vincenzo Cerulli” arricchita da numerosi strumenti e finanziata
dallo stesso Cerulli ebbe come direttori prima Giovanni Zappa,
a cui si deve l’ambizioso progetto di fare della Specola di Collurania
uno dei maggiori centri astronomici italiani grazie anche all’acquisto
di un riflettore di un metro di apertura, ma purtroppo Giovanni
Zappa morì improvvisamente e l’ambizioso progetto abbandonato.
Nel 1929 fu nominato direttore
il prof. Mentore Maggini che dette all’osservatorio un impulso mirato
alla ricerca e alla formulazione di nuovi programmi e progetti realizzati
con Vincenzo Cerulli.
Improvvisamente, nel
1927, Vincenzo Cerulli morì lasciando il prof Maggini alle prese
con osservazioni interferometriche e alla fotometria fotoelettrica
che sarà il metodo più usato per le osservazioni a Collurania.
Successe al Prof.
Maggini, Giovanni Peisino che ebbe l’importante compito di salvare
l’Istituto dalle devastazioni della guerra e di guidare l’Osservatorio
nell’anno in cui la Direzione dovette essere trasferita a Napoli
sopprimendo la figura del Direttore residente e privando l’Istituto
della guida di un responsabile direttamente coinvolto nelle sorti dell’Osservatorio
con il compito di difenderlo in anni in cui l’astronomia doveva essere
difesa dagli scippi di risorse umane dediti alla ricerca e da
finanziamenti.
A Piero Tempesti, che portò
avanti l’Osservatorio fino al 1974, si deve la reintroduzione
del metodo della fotometria fotoelettrica e lo studio fisico degli asteroidi.
Nel 1974 Mario Rigutti
direttore di Napoli dette lo spunto poer una trasformazione dell’Osservatorio
sia nel campo della ricerca che della tecnologia applicata
ma purtroppo senza la crescita di personale ricercatore che avrebbe
portato ad una vera ripresa dell’Osservatorio.
Dal 1982 al 1987 l’Osservatorio
attraversò un periodo di lotte e di angosce per le sorti di Collurania
che sfociò nel 1987 al riconoscimento dell’autonomia dell’Osservatorio
e nella nomina di Vittorio Castellani quale Direttore.
Finalmente, nei primi anni
’90, arrivarono all’Osservatorio giovani ricercatori italiani e stranieri
che con impegno ed entusiasmo si sono uniti nel lavoro di ricerca per
dare vitalità agli studi scientifici e di osservazione.
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