OSSERVATORIO ASTRONOMICO
DI TRIESTE – Castello Basevi
Via G.B. Tiepolo, 11 – 34131 Trieste
Tel. 040 3199111 fax 040 309418
Il 1753 è l’anno in cui l’imperatrice Maria Teresa
d’Austria istituì la Scuola Nautica di Trieste, nella quale s’insegnava
l’astronomia per la formazione dei futuri capitani marittimi. In questo
stesso anno nasce l’Osservatorio Astronomico di Trieste.
Qualche anno dopo, nel 1817, la Scuola fu trasformata
in Accademia di Commercio e Nautica e trasferita nella nuova sede di
Palazzo Biserino, odierna Piazza Hortis. Bisognerà però attendere il
1851 per avere un Osservatorio Astronomico che incorporerà, nel 1866,
la stazione meteorologica.
L’Osservatorio, staccandosi dall’Accademia, divenne
autonomo nel 1898.
Sotto la direzione di Ferdinand Anton, l’Osservatorio
fu trasferito nella periferia della città presso il Castello Basevi,
tra i colli San Giusto e San Vito, nel quale risiede tuttora.
Segue alla direzione Eduard Mazelle, sotto alla quale
l’Osservatorio si arricchisce di nuova e moderna strumentazione adatta
all’astronomia e alla meteorologia.
Nel 1919, anno in cui Trieste passa all’amministrazione
italiana, fu nominato direttore Luigi Carnera che la mantenne fino al
1932, anno in cui fu nominato quale nuovo direttore il prof. Favaro
che vorrebbe trasferire l’Osservatorio in un luogo lontano dall’inquinamento
luminoso senza però riuscirci. Bombardato nel 1944 l’Osservatorio è
ristrutturato e messo in grado di funzionare tra il 1947 e il 1952.
Il nuovo direttore dell’Osservatorio, Ettore Leonida
Martini, riscoprì la cattedra d’astronomia e con due ricercatori iniziarono
nuovi progetti di ricerca nel campo della fotometria fotoelettrica di
stelle binarie.
Dopo il 1964 si ebbe un grande sviluppo sia nella
strumentalizzazione sia nella ricerca e questo per opera della nuova
direttrice Margherita Hack. Fu iniziata la costruzione di una nuova
stazione di osservazione a Bosovizza sul Carso e nel 1967 vi furono
installati macchinari adatti per le misure fotoelettriche delle stelle,
dopo quattro anni si aggiunse anche un grande telescopio. Affiancati
a tali strumenti furono predisposti un radiotelescopio e un paraboloide,
un interferometro e un’officina attrezzata per la manutenzione degli
apparati.
Nel 1987 la direzione passò a Giorgio Sedmak, che
continuò a promuovere lo sviluppo dell’istituto e l’aumento del personale
destinato all’osservatorio, equiparandone la consistenza con quella
degli altri istituti di ricerca astronomica. Grazie a ciò si sono potute
intraprendere nuove ricerche e programmi di osservazione, in stretto
contatto con altri istituti di ricerca esteri, utilizzando i più sofisticati
strumenti degli altri Paesi.
Fabio Mardirossian, professore di Astronomia all’Università
di Trieste, fu il direttore dal 1996 al 2002 anno in cui gli è successo
Paolo Molaro.
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