OSSERVATORIO
ASTROFISICO DI ARCETRI
LATITUDINE 43° 45' 14''.4
N LONGITUDINE 11° 15' 19''.2 E
L.go E. Fermi, 5 50125 Firenze
Tel: +39 055 2752 1 Fax: +39 055 220039
ifini@arcetri.astro.it
L'Osservatorio
di Arcetri trae la sua origine dalla Specola annessa al Museo di Fisica
e Storia Naturale di Via Romana in Firenze.
Il Museo
deve la sua esistenza alla Regina Maria Luisa che nel 1807 dichiara
il "Reale Museo" quale istituto della pubblica istruzione incaricando
alcuni professori, di tenere dei corsi, uno dei quali di astronomia.
Sempre
nel 1807 Domenico De Vecchi fu chiamato quale docente del corso teorico
pratico di astronomia oltre a eseguire osservazioni astronomiche e meteorologiche.
Suo aiutante fu Cosimo del Nacca, allievo dei Padri Scolopi.
Domenico
De Vecchi iniziò subito le osservazioni astronomiche studiando le posizioni
delle stelle, delle comete, le eclissi, le occultazioni, e inoltre studiò
il tempo e la longitudine.
Alla
morte del De Vecchi gli successe il francese G. L. Pons, diventato celebre
per la scoperta di comete a Marsiglia e che continuò a scoprirne delle
altre a Firenze.
Nel 1831
il Granduca Leopoldo II chiamò a dirigere la specola fiorentina l'ottico
modenese G. B. Amici già noto nel campo dell'astronomia e della geodesia
per i suoi obiettivi ed oculari.
G.B.
Amici portò con se da Modena altri discepoli che contribuirono a far
rinascere a Firenze la tradizioni dell'ottica e della meccanica di precisione.
Ad Amici
si deve la costruzione di due obbiettivi per telescopi tuttora esistenti
presso l'Osservatorio.
Successe
all'Amici, nel 1859, il suo discepolo G. B. Donati.
Donati
riprende l'attività di osservazione del cielo, alquanto trascurata dall’
Amici, impegnato nella produzione di strumenti ottici e riprende un
vecchio progetto di Perelli (1751) che prevedeva la costruzione di un
osservatorio su un luogo elevato nei dintorni di Firenze. La scelta
cadde sul colle di Arcetri vicino alla villa "Il Gioiello" dove Galileo
trascorse gli ultimi anni della sua vita, confinatovi dall'Inquisizione.
L'Osservatorio,
venne inaugurato il 27 ottobre 1872 e lo stesso Donati si impegnò a
fondo per mettere in funzione il nuovo osservatorio ma il colera contratto
a Vienna durante un congresso scientifico, causò la sua morte nel 1873.
A Donati
successe come direttore al "Regio Istituto di Studi Superiori" di Firenze,
da cui a quel tempo dipendeva l'Osservatorio, lo Schiaparelli ma non
potendo questi accettare la nomina, consigliava di dare l'incarico al
tedesco G. E. Tempel.
Il Tempel,
disegnatore litografo, appassionato di astronomia, si dedicava alla
scoperta e alla osservazione di comete, piccoli pianeti e nebulose,
di cui fece in Arcetri una notevole quantità di disegni e di rilievi
importanti, che gli valsero nel 1879 il premio reale dell'Accademia
dei Lincei.
La direzione
dal 1895 al 1921 passò ad Antonio Abetti che fece costruire una nuova
e completa montatura equatoriale per l'obbiettivo di Amici, che usò
per le sue numerose osservazioni di pianeti e di comete.
Nel 1921
l'attività dell'Osservatorio cominciava a rivolgersi particolarmente
alle ricerche di astrofisica, tanto che esso assumeva la denominazione
ufficiale di "Osservatorio Astrofisico" ed alla sua direzione veniva
nominato Giorgio Abetti figlio di Antonio.
Nel 1924
l’Osservatorio fu potenziato da una torre solare alta 25 metri dotata
di uno spettrografo e di uno spettroeliografo e sostituito l’obbiettivo
dell’Amici con uno di maggiore potenza consentendo all’Osservatorio
di rivolgere le proprie ricerche verso la fisica solare e di spettroscopia
stellare.
Nel 1925
Giorgio Abetti fu nominato titolare della cattedra di astrofisica nella
Università di Firenze, che frattanto aveva sostituito l'antico Istituto
di Studi Superiori.
A Guglielmo
Righini, nel 1953, venne affidata la direzione dell’Osservatorio.
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