ATTORE
L’interprete di un’azione
scenica, dal latino actor – oris, derivazione sostantiva del verbo
agere = agire e sta a significare terminologicamente personaggio, ossia figura/persona che, in un determinato racconto,
realizza la funzione dell’attante.
Agli albori della storia
del teatro greco classico, i personaggi scenici erano in numero molto
ristretto e limitato: dapprima si rappresentarono situazioni con un solo
attore ed un solo ruolo (all’autore greco Tespi viene attribuita
l’introduzione del protagonista) per poi giungere ad un massimo di
tre (il secondo - deuteragonista - introdotto da Eschilo ed il terzo - tritagonista - per iniziativa di Sofocle); nel mondo romano invece
non ci furono mai limitazioni al numero complessivo di personaggi, pur non
sfiorando neppur lontanamente la complicazione di intrecci ed il numero di
ruoli del teatro moderno e – a maggior ragione- del cinema contemporaneo.
L’attore, a
parità di competenza e di spessore nell’apparizione sulla scena, può
essere di diversi generi: di prosa, tragico, comico, drammatico.
L’attore cinematografico
deve possedere una competenza particolarmente legata alle possibilità
espressive sia del cinema stesso, che dei suoi metodi di ripresa.
A differenza dell’attore
teatrale, che spesso si trova interprete di testi artisticamente compiuti
e di indiscutibile valore letterario, l’attore del cinema collabora spesso
con il regista alla creazione del personaggio, del suo carattere e della
sua figura, ritagliandolo ed incrementandolo in base alle sue
caratteristiche.
A.G.
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