Il genere cinematografico definito “azione” è condito
da inseguimenti, sparatorie e scontri corpo a corpo e da esso si sono
generati dei sottogeneri come “arti marziali”, “spionaggio” e
“poliziesco”.
Spesso il cinema d'azione si mescola con quello
“d'avventura”, per via delle imprese epiche rappresentate e con il
genere “thriller” per via della narrazione senza attimi di respiro.
Le grandi produzioni che prevedono ingenti spese per
costosissimi effetti speciali, per la realizzazione di questi film, sono
in genere aziende che fanno parte della grande industria di Hollywood;
comunque negli ultimi anni anche il cinema d'azione di Hong Kong ha
investito somme importanti di denaro per produrre pellicole trattanti
per la maggior parte le discipline marziali.
Ultimamente il cinema d'azione ha richiesto una
maggiore attenzione nella realizzazione delle numerosissime scene
cruente di lotta e scontri a fuoco dettata dai successi cinematografici
prodotti dal mercato asiatico e di Hong Kong.
Il genere d'azione è uno stile che difficilmente si
può trovare "puramente" incontaminato da altri generi come azione,
thriller, commedia o horror.
Solitamente ogni film di questo tipo si orienta
secondo una linea scenica che prevede pragmatici scontri (ne è un
esempio "Matrix" del 1999) o esplosioni e dosi massicce di armi (tipo
"Arma letale" del 1987).
Per la spettacolarità di molte scene si utilizza
spesso la tecnica CGI (Computer Generated Imagery) che consente di
aggiungere qualsiasi scenario alle spalle degli attori presenti
nell'inquadratura grazie all' utilizzo di fondali verdi e blu.
Questa modalità permette di aggiungere elementi
scenici in un secondo tempo esentando gli stessi attori dal girare
sequenze pericolose per la propria incolumità .
La computer grafica affiancata alla tecnica CGI ha
rinnovato il modo di realizzare pellicole d'azione agevolando la
produzione delle stesse con l'abbassamento dei costi, la riduzione di
incidenti sul set e il risparmio di tempo.
In questo modo il regista ha a disposizione una
varietà di opzioni per arricchire la spettacolarità della pellicola
riuscendo a realizzare scene che non sarebbero "approvate" dalle leggi
della fisica e che ne sminuiscono la realtà.
Basti pensare alla sopravvivenza dei protagonisti dopo
un'esplosione o l'eliminazione di gruppi di banditi armati da parte di
un'unica persona; sono situazioni che hanno una percentuale bassissima
di concretezza nella quotidianità di tutti i giorni.
Nei primi decenni del 1900 il cinema muto proponeva
azione rappresentata dalle gesta atletiche di attori come Errol Flynn e
Douglas Fairbanks che animavano la scena con fendenti e colpi di spada
mentre negli anni '40 e '50 il sinonimo di film d'azione venne
interpretato dai produttori e registi con pellicole western e di guerra.
Il regista Alfred Hitchcock coniò e realizzo il
termine “spionaggio” per le pellicole abbastanza movimentate con il suo
“Intrigo internazionale” (1959) con Cary Grant; il vero e puro film
d'azione però si incominciò a delineare intorno agli anni settanta.
Uno dei precursori del genere d'azione, che tutt'ora
viene ancora prodotto e che riscuote enorme successo, è senz'altro 007
ovvero le avventure dell'affascinante e carismatico James Bond; i suoi
film erano infarciti da scazzottate, inseguimenti e ritmi di ripresa
sempre più frenetici e complessi.
Gli antagonisti che sfidarono James Bond per il
dominio del mercato cinematografico d'azione dell'epoca furono le
pellicole poliziesche americane come: “Bullitt” (1968), “Il braccio
violento della legge” (1971) e “Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è
tuo” (1971); essi, prendendo ispirazione dalla saga di 007, mostrarono i
primi inseguimenti automobilistici e la pellicola dell'Ispettore
Callaghan fu un'innovazione rivoluzionaria perché spostò l'ambientazione
dei film di guerra e western principalmente nei centri urbani e quindi
in città.
In questi anni settanta fecero il loro ingresso sul
palcoscenico cinematografico due figure cardini dell'action movie quali
Chuck Norris e Bruce Lee che fecero conoscere al pubblico occidentale lo
spettacolare mondo delle arti marziali.
Il primo divenne il maggior interprete di film
d'azione degli anni settanta mentre il secondo divenne il più grande
interprete di film di arti marziali dello stesso periodo.
Nonostante l'enorme successo riscosso dai film di
Bruce Lee e di Chuck Norris il genere “action” non riuscì mai a fare
totalmente breccia negli animi degli spettatori e della critica; però il
1980 fu il periodo della riscossa dei film d'azione con interpreti di
questo genere del calibro di Sylvester Stallone, Arnold Schwarzenegger,
Mel Gibson, Bruce Willis e Jean Claude Van Damme.
L'action fu utilizzato negli anni ottanta anche come
strumento di denuncia sociale come nel caso del film “Rambo” (1982)
interpretato da Sylvester Stallone in cui il regista voleva far capire
la situazione precaria e misera dei reduci del Vietnam abbandonati a se
stessi dalla società americana.
La pellicola consacrò, la già star hollywoodiana
Stallone, tra gli attori di maggior spicco dell'action movie sia dei
film degli anni ottanta che di quelli dei futuri anni poiché è ancora
oggi stimato e ben considerato dai critici e spettatori di tutto il
mondo.
Rambo è anche un esempio di contaminazione di altri
generi con il cinema d'azione infatti in molte scene la pellicola
acquista toni drammatici messi in risalto dall'ottima interpretazione
sia fisica che scenica di Sylvester Stallone.
Arnold Schwarzenegger può considerarsi il gemello di
Stallone durante gli anni ottanta e novanta per ciò che riguarda le
pellicole d'azione; anche lui già famoso ad Hollywood per ruoli
precedenti, acquistò notorietà grazie alla sua interpretazione del
cyborg T-800 nel film fantascientifico “Terminator” (1984) che diede
inizio ad una fortunatissima serie (quattro pellicole) più una serie tv.
“Schwarzy” (nomignolo di Schwarzenegger) e Sly
(nomignolo di Stallone) sono coloro a cui il cinema action deve maggior
riconoscenza per i numerosissimi film interpretati che hanno contribuito
a rendere il cinema d'azione uno dei generi più amati di tutti i tempi.
Mel Gibson invece si rese protagonista della
fortunatissima saga di “Arma letale” (1985) (i film della saga sono in
tutto quattro) impersonando il temerario e coraggioso quanto matto da
legare poliziotto Martin Riggs.
Anche Bruce Willis si ritagliò il suo spazio di uomo
d'azione grazie al personaggio di John Mcclane che per sopravvivere
dalla voglia di ucciderlo dei cattivi, semina cadaveri ovunque; il suo
Mcclane è uno dei primi protagonisti di film d'azione che grazie alle
loro ironiche battute durante uno scontro a fuoco tendono ad indirizzare
l'action movie verso un direzione molto leggera e amena.
La pellicola “Trappola di cristallo” (1988), primo
capitolo della saga del poliziotto John Mcclane, fu il primo film
d'ispirazione per i successivi action che utilizzarono lo stesso schema
strutturale del film di Bruce Willis che prevedeva un gruppo di cattivi
e ostaggi all'interno di un luogo chiuso (di solito un edificio molto
grande) e un eroe sprezzante del pericolo che riesce a sbaragliare i
malviventi e a mettere in salvo i buoni.
Però la lotta ingaggiata da Willis non scorre sempre
in modo pulito e lineare ma il più delle volte mette in serio pericolo
la sua incolumità donandoci alla fine della pellicola un eroe ebbro di
gioa per aver salvato i suoi cari ma segnato fisicamente dagli scontri
con i suoi nemici.
I film che presero spunto da “Trappola di cristallo”
furono “Trappola in alto mare “(1992) (la vicenda si svolge su una
nave), “Decisione critica” (1996), “Air Force One” (1997) (ostaggi e
attentatori si trovano su un aereo), “Trappola sulle Montagne Rocciose”
(1995), “Derailed - Punto d'impatto” (2002) (narrazione che si svolge su
un treno), “A rischio della vita” (l'eroe deve salvare gli ostaggi
tenuti sotto controllo in uno stadio di hockey).
Un europeo che riuscì nei film d'azione, incominciando
con il genere di arti marziali, fu Jean Claude Van Damme che esordì con
la pellicola “Kickboxer - Il nuovo guerriero” (1989); molti registi
asiatici degli action movie, allora sconosciuti, dirigendo l'attore
belga riuscirono a conquistare spessore a livello mondiale in questo
genere cinematografico.
Tra di loro i più conosciuti sono John Woo (“Senza
tregua” del 1993), Ringo Lam (“Maximum Risk” del 1996, “The Replicant”
del 2001 e “In Hell” del 2003) e Tsui Hark (“Double team” del 1997,
“Hong Kong colpo su colpo” del 1998).
La figura di Van Damme (che fu campione europeo di
full contact) contagiò le giovani masse che incominciarono ad apprezzare
tra le varie discipline marziali anche il full contact e la kickboxing;
ai film totalmente basati sulle arti marziali, l'atleta belga alternò
anche ruoli d'azione in cui oltre ad impugnare armi da fuoco, non sapeva
resistere nel “distribuire” qualche calcio o qualche pugno sui volti dei
propri avversari.
Altro interprete molto apprezzato per aver
interpretato film d'azione sulle arti marziali è Steven Seagal (divenuto
per ben due volte campione mondiale di aikido); in molti suoi film la
carenza recitativa viene spesso equilibrata dalla spettacolarità dei
suoi colpi specialmente con mani e pugni.
Tra i suoi film ricordiamo “Nico (1988) e “Trappola in
alto mare” (1992) entrambi di Andrew Davis; l'attore ha interpretato più
di 30 pellicole.
Uno degli ultimi interpreti dei film d'azione uniti
alle discipline marziali è Tony Jaa, di origine thailandesi; l'attore è
esperto di Muay Thai e i suoi film sono ricordati per le acrobazie che
valicano le leggi della fisica, sostenute dallo stesso attore senza
l'uso della controfigura.
Tra i suoi film ricordiamo “ The Protector - La legge
del Muay Thai”, “Ong-Bak - Nato per combattere” e “Ong-Bak 2 - La
nascita del dragone” (2008).
Molti film d'azione sono il risultato di un processo
di ibridizzazione tra diversi generi come Rambo (dramma-azione) e
Terminator (fantascienza-azione) che suscitarono più interesse nel
pubblico rispetto ad un film puramente action; altri esempi di film
famosi sono “Demolition Man” (1993) e “Robocop” (1987) appartenenti al
filone azione-fantascienza, “Aliens” (1986) e “Predator” (1987)
appartenenti al filone azione-horror, “Delta Force” (1986) appartenente
al filone azione-guerra, “Arma letale” (1985) e “Cobra” (1986)
appartenenti al filone azione-poliziesco, “I predatori dell'arca
perduta” (1981), “Rambo 2” (1985), “Rambo 3” (1988) , e “Cliffhanger -
L'ultima sfida” (1993) appartenenti al filone azione-avventura; gli anni
novanta sono caratterizzati per il largo uso della tecnica CGI
precedentemente descritta.
Il cinema d'azione orientale introduce una nuova
sessualità per quanto concerne l'eroe principale che ora non è più tale
ma è diventato “eroina” grazie ad attrici, specializzate in arte
marziali, come Lucy Liu e Michelle Yeoh; l'influenza è tale da spingere
un regista come Quentin Trantino a realizzare un cult come “Kill Bill”
diviso in due pellicole dal titolo “Kill Bill – Volume 1” (2003) e “Kill
Bill – Volume 2” (2004).
Il personaggio di Beatrix Kiddo (la sposa)
interpretato da Uma Thurman riscosse molto successo tra il pubblico
soprattutto in quello femminile che vedeva in lei la rivalsa delle donne
nella società.
Il “Batman” (1989) di Tim Burton ispirò i film
d'azione del primo decennio del XXI secolo che attinsero le loro forze
nel variegato mondo dei supereroi producendo pellicole di ottima fattura
come “Spider-Man” (2002) di Sam Raimi, che ebbe altri due seguiti e
“Iron Man” (2008) di Jon Favreau che ha avuto un seguito; le pellicole
precedenti raccontano le avventure di personaggi appartenenti alla
scuderia della Marvel.
Però anche la DC Comics ha “prestato” i suoi eroi al
mondo della celluloide con il reboot del cavaliere oscuro di Gotham City
omaggiato con due pellicole : “ Batman begins” (2005) e “Il cavaliere
oscuro” (2008) entrambi di Christopher Nolan.
Queste due riedizioni del supereroe senza poteri ma
munito di gadget iper tecnologici ha ridato nuovo smalto alla figura
dell'Uomo Pipistrello ricevendo critiche positive sia dagli esperti che
dagli spettatori; in particolare il secondo capitolo del cavaliere
oscuro è stato riconosciuto come una delle pellicole più belle del 2008
e degli ultimi anni.
Anche i supereroi robotici dei cartoni animati hanno
avuto la loro trasposizione cinematografica grazie al regista Michael
Bay che ha realizzato “Transformers” (2007), riuscito mix tra azione,
comicità ed eccellenti effetti speciali.
Il mondo cinematografico di Hong Kong, a contrario di
Hollywood, investì molto sul mercato action conferendo al genere
d'azione un'importanza riconosciuta in tutto il mondo.
Le prime opere prodotte dall'industria orientale
dell'action sono datate intorno agli anni '20 con film incentrati sulle
vicende che vedevano protagonisti cavalieri coraggiosi che sguainavano
le proprie spade in pellicole ricche di elementi fantasiosi ed epici;
però questa forma strutturale di concepire i film d'azione fu quasi
subito repressa da parte del governo che considerava queste componenti
filmiche come degli incitamenti alla sovversione e alla credenza
superstiziosa.
Il decennio successivo (anni trenta) cercò di
sfruttare la figura del guerriero impavido armato solamente della sua
padronanza del kung fu per sbaragliare i cattivi e difendere gli
oppressi.
In questo periodo nacque il genere “Wuxiapian” ovvero
la risposta orientale al “cappa e spada” occidentale animato da
guerrieri volanti, epici cavalieri e leggendari paladini delle
giustizia.
Il dopoguerra, ed esattamente dopo il 1940, portò
all'introduzione di nuovi elementi all'interno della struttura dei film
d'azione come il kung fu utilizzato durante le scene di combattimento,
gli effetti speciali apportati a mano in modo diretto sulla pellicola
per aumentare l'impatto scenico di voli fluttuanti e la violenza per lo
più atletica.
In netta contrapposizione con il genere Wuxiapian si
affermarono i film di matrice kung fu che esaltavano maggiormente gli
scontri senza armi e cioè a mani nude rendendoli molto simili alla
realtà; uno dei più famosi precursori dell'arte marziale nelle pellicole
fu Kwan Tak Hing che assunse il ruolo di eroe vicino al popolo in difesa
dello stesso.
Lo studio più famoso di quegli anni, lo Studio Shaw,
intorno alla seconda metà degli anni '60 diede il via ad un nuova forma
di Wuxiapian caratterizzata da una sceneggiatura più reale che
fantasiosa, da tecniche che rendevano più vivo il colore della pellicola
e scene più pregne di ferocia e spettacolarità.
Questi nuovi prodotti, provenienti dal genere
Wuxiapian, subirono l'influenza dei romanzi di scrittori come Jin Yong e
delle pellicole incentrate sulle vicende dei samurai originari del Sol
Levante.
Il boom dei film di kung fu si ebbe negli anni
settanta grazie alle numerose forze profuse da uno svariato numero di
registi e attori che gettarono anima e corpo nella produzione delle
pellicole action.
Film di spicco per questo genere cinematografico
furono “Chinese Boxer” (1970) di Jimmy Wang Yu che ne fu anche
interprete; questo film insieme a “Le furie umane del kung fu” (1978)
rappresentano le pellicole di rilancio dell'action orientale.
Registi come il coreografo Lau Kar Leung con “I
distruttori del tempio Shaolin” (1977) e “36ª camera dello Shaolin”
(1978) hanno incrementato la realtà dei combattimenti e della disciplina
marziale che stava alla base delle pellicole con una aumento della
difficoltà e del pragmatismo delle scene.
Le pellicole sulle arti marziali si distinguono per i
molti combattimenti a mani nude o con l'utilizzo degli strumenti tipici
di questa disciplina; di solito il protagonista di questo film è mosso
da ideali quali la giustizia, l'amore o l'amicizia.
Il kung fu ebbe notevole influsso sull'action movie
hollywoodiano (ne è una testimonianza “ I tre dell'Operazione Drago”).
Uno degli attori che ebbe maggior impatto sulle
discipline marziali fu Chuck Norris (il quale si aggiudicò per ben sette
volte il titolo mondiale di karate e due volte quello di taekwondo);
egli si specializzò in pellicole in cui le sceneggiature si incentravano
sullo sfoggio delle sue doti di abile karateka.
Gradualmente il genere kung fu si espanse non solo in
territorio asiatico ma anche oltre i confini giungendo anche in buona
parte dell'occidente; il maggiore interprete delle pellicole che
esaltavano le conoscenze marziali del protagonista fu senza ombra di
dubbio Bruce Lee che girò film come “Il furore della Cina colpisce
ancora” (1971), “Dalla Cina con furore” (1972), “L'urlo di Chen
terrorizza anche l'Occidente” (1972), e “I tre dell'Operazione Drago”
(1973) prima di morire tragicamente.
Un vero e proprio successore di Bruce Lee non ci fu ma
molti furono coloro che si cimentarono nei film di kung fu cercando di
imitarlo; chi forse si avvicina alla sua figura è l'attore Jackie Chan
che affiancò alle discipline marziali la comicità di alcune sequenze
acrobatiche per stemperare la troppa violenza e rendere il kung fu un
sano e puro prodotto da mostrare anche ai più piccoli.
L'influenza tra Hollywood e Hong Kong fu
un'interazione biunivoca e non a senso unico che portò la produzione
orientale a prendere spunti da quella occidentale e viceversa.
Hong Kong riconobbe in Tsui Hark il suo più rinomato
regista che presentava come marchio di fabbrica nei suoi film,
forsennate scene d'azione.
Quando Hark non era dietro la macchina da presa, come
produttore scoprì il grande regista di film action John Woo;
quest'ultimo prendendo elementi come scontri a fuoco, coreografie ricche
di fantasia e un pizzico di drammaticità interiore creò il nuovo stile
denominato “ heroic bloodshed” tipico degli anni '80 e '90.
Nel 1987 fu prodotto “City on Fire” del talentuoso
regista Ringo Lam che si specializzò con ottimi risultati nel filone
thriller d'azione; attore protagonista di molte pellicole di Lam e di
Woo è stato Chow Yun-Fat.
L'action movie non restò un fenomeno cinematografico
circoscritto solo ad Hollywood e ad Hong Kong ma si diffuse in tutto il
resto del mondo; il genere d'azione subì una divisione di propagazione
con i polizieschi e i film di spionaggio che presero piede nel mercato
europeo mentre le zone limitrofe alla Thailandia e Filippine furono
invase dalle pellicole d'azione condite da una buona dose di arti
marziali con la Malesia affascinata dalle gesta dei supereroi.
I generi delle arti marziali nelle Filippine e
dell'action in Italia hanno visto i loro momenti migliori con le
produzioni degli anni '70 mentre la mania per i supereroi ha portato le
case cinematografiche malesi a produrre molti film incentrati su di essi
intorno al 2000.
Alcune produzioni che meritano citazioni in tutto il
mondo sono:
Italia: “1990: i guerrieri del Bronx” (1982) di Enzo
G. Castellari, “Endgame - Bronx lotta finale” (1983) di Aristide
Massaccesi, “Fuga dal Bronx” (1983) di Enzo G. Castellari , “Napoli
violenta” (1976) di Umberto Lenzi, “Il giustiziere sfida la città”
(1975) di Umberto Lenzi, “Diabolik” (1968) di Mario Bava
Francia:”Léon” (1994) di Luc Besson, “Wasabi” (2001)
di Gérard Krawczyk, “Taxxi” (1998) di Gérard Pirès, “Taxxi 2” (2000) di
Gérard Krawczyk, “Taxxi 3” (2003) di Gérard Krawczyk
Russia: ”I guardiani della notte” (2004) di Timur
Bekambetov
Corea del sud: ”Mr. Vendetta” (2002) di Park Chan Wook
Giappone: “Battle Royale” (1999) di Kinji Fukasaku,
“Violent Cop” (1989) di Takeshi Kitano, “Dead or Alive” (1999) di
Takeshi Miike
Thailandia: “The Protector - La legge del Muay Thai”
(2005) di Prachya Pinkaew, “Ong-Bak - Nato per combattere” (2003) di
Prachya Pinkaew , “Ong-Bak 2 - La nascita del dragone” (2008) di Tony
Jaa, “Bangkok Dangerous” (1999) di Oxide Pang Chun e Danny Pang
Svezia: “L'uomo sul tetto” (1976) di Bo Widerberg,
“Zero Tolerance” (Noll tolerans) (1999) di Anders Nilson
Israele: “La notte dei falchi” (Entebbe - Operazione
Thunderbolt) (1977) di Menahem Golan
Un altro genere nato dalla costola dei film action è
la commedia d'azione che a differenza dei film d'azione di solito non
mostra uccisioni o ferite gravi; ne sono un esempio: “The Blues
Brothers” (1980) di John Landis, “48 ore” (1982) di Walter Hill , Bad
Boys (1995) di Michael Bay, “Beverly Hills Cop” (1984) di Martin Brest,
“Rush Hour” (1998) di Brett Ratner, “Charlie's Angels” (2000) di Joseph
McGinty Nichol (McG).
L'azione drammatico è un action con elementi
drammatici come in “Rambo” in cui è la situazione di degrado sociale a
spingere alla carneficina Sylvester Stallone o come in “Hulk” dove a
movimentare il film c'è il dramma interiore di Bruce Banner.
Film come “Terminator”, “Matrix” e “Demolition Man”
appartengono al filone azione fantascientifico in cui l'azione del film
è contornata da elementi futuristici.
“Rambo” può essere considerato anche un film del tipo
azione avventura come la saga di “Indiana Jones”.
Gli azione polizieschi sono film tipo “Cobra” e “Arma
letale” mentre tra quelli azione guerra ritroviamo “Rambo” e “Delta
force”.
Negli ultimi anni ad Hong Kong, poi diffusosi in tutto
il mondo, è nato il sottogenere “Girls with guns” in cui si raccontano
le gesta di donne armate che si sbarazzano dei nemici con acrobazie e
sparatorie; sono delle valide rappresentanti di questo genere pellicole
come “Lara Croft: Tomb Raider” (2001) di Simon West e “Kill Bill”.
All' azione supereroi fanno parte invece le saghe di
“Spider-Man”, “Iron Man”, “Transformers”, “X-Men”, “I fantastici
quattro”, “Hulk” e Batman.
Il genere “Buddy cop” è un misto di azione, poliziesco
e commedia in cui di solito le coppie di poliziotti mostrati sono
simpatiche macchiette che impreziosiscono inseguimenti e sparatorie con
battute e gag; film di questo genere sono “Bad boys” e “Arma letale”.
I film “Caper/heist” (o film del colpo grosso) parlano
di un gruppo di rapinatori che progettano un grande colpo; appartiene a
questo filone “ Ocean's Eleven” (2001) di Steven Soderbergh.
Il genere “Heroic bloodshed”, nominato precedentemente
e correlato alle produzioni di John Woo, mostra sparatorie e atti feroci
che fanno da contorno a tematiche più profonde come l'onore, la
redenzione e la fratellanza; molto usate sono le sventagliate di mitra.
La saga di “Aliens” appartiene agli horror d'azione
come “Blade” e “Resident evil”; poi ci sono i thriller d'azione come
“Mission impossible” (1996) di Brian De Palma e i film di spionaggio
come le saghe di 007 incentrate sulle avventure di James Bond.
Tra gli attori che fecero grande il cinema d'azione
possiamo ricordare John Wayne (che fu un pilastro dei film western),
Charles Bronson, Clint Eastwood e Steve McQueen; Bronson fu per anni il
simbolo della vendetta grazie a Paul Kersey, l'ingegnere giustiziere che
fu il protagonista della saga de “Il giustiziere della notte” (1974) di
Michael Winner mentre Eastwood vestì i panni dell'inossidabile ispettore
Harry Callaghan protagonista della saga dell'ispettore Callaghan.
Tra gli attori di maggior spicco del cinema d'azione
va menzionato anche Harrison Ford per il suo archeologo avventuriero
Indiana Jones protagonista di quattro film della saga di Indiana Jones;
memorabile la scena della pellicola “I predatori dell'arca perduta” del
1981 in cui affrontato da un arabo che fa sfoggio della sua abilità con
la spada, uccide lo stesso in pochi secondi grazie ad una colt senza
nemmeno ingaggiare battaglia.
Altro attore specializzato in arti marziali è lo
svedese Dolph Lundgren (cintura nera terzo Dan di Kyokushinkai) che si
cimentò nel mondo della cinematografia ma con scarsi risultati;
famosissima la sua interpretazioen nei pani del russo Ivan Drago
l'avversario di Rocky Balboa (Sylvester Stallone) nel film “Rocky IV ”
(1985).
Come gli attori, anche i registi che diedero al film
d'azione il loro significativo contributo furono svariati :
Registi di Hong Kong:
- Tsui Hark
- John Woo
- Ang Lee
- Ringo Lam
- Registi di Hollywood:
- Steven Spielberg (inerente a Indiana
Jones)
- Sam Raimi (Spider-Man)
- Michael Bay (Transformers)
- Christopher Nolan (il cavaliere
oscuro)
Alcuni attori si sono cimentati anche dietro la
macchina da presa:
- Bruce Lee
- Steven Seagal
- Jackie Chan
- Dolph Lundgren
- Sylvester Stallone
- Jean Claude Van Damme
- Corey Yuen