Nei primi anni
del cinema (fine '800), tutte le opere dei fratelli Lumierè, di Méliès,
di Griffith, Pathé, Zecca, Pastrone, Sennett erano dei cortometraggi, e
non solo per necessità artistiche ma, principalmente, per ragioni
tecniche.
Nel corso della
storia del cinema molti registi hanno usato questo mezzo per le loro
sperimentazioni (un bellissimo esempio sono i corti di Truffaut);
considerato per molto tempo un genere minore, è stato rivalutato solo
recentemente, è parte integrante dei grandi concorsi cinematografici
(Berlino, Cannes, Venezia) ed elemento unico di festival dedicati: Corto
Imola Festival, Arcipelago a Roma, Filmvideo a Montecatini, Clermont
Ferrand in Francia.
CORTOMETRAGGIO
Film che non
supera i 400 m di lunghezza e i 20-30 minuti di proiezione.
DOCUMENTARIO
La legge
italiana definisce il documentario come un cortometraggio di lunghezza
non inferiore ai 250 metri e non superiore ai 2.000.
Le origini del
documentario risalgono al 1910 grazie al lavoro delle avanguardie
sperimentali cinematografiche.
I suoi contenuti sono sempre stati di
natura giornalistica, narrativa, descrittiva, propagandistica,
pubblicitaria, o con finalità educative e formative. Tra i nomi più
importanti nel mondo, ricordiamo Robert Flaherty, che dal 1911 iniziò
una sua produzione con intenti commerciali (ne realizzò uno per
un'industria di pellicce, la Révillion Frères), e descrittivi (Nanook of
the North, 1922, racconta di un cacciatore esquimese); John Grierson (Drifters,
1929) introdusse un taglio sociale e diede il via ad una scuola in Gran
Bretagna; Dziga Verton iniziò la sua attività a fini propagandistici
nell'URSS degli anni '20.
In Italia il
documentario deve la sua nascita all'attività dell'Istituto Luce, che
utilizzò il mezzo per creare documenti (soprattutto cinegiornali) di
propaganda del regime fascista; ma molti furono anche i registi che si
avvicinarono al genere con intenti descrittivi e poetici: Vancini,
Antonioni, Comencini, Risi, Zavoli, Quilici.
SPOT PUBBLICITARIO
Breve filmato
usato nelle programmazioni televisive o cinematografiche a scopo
pubblicitario; ha una durata compresa tra i 7 e i 90 secondi, e usa
diversi codici della comunicazione.
Principalmente fa leva sulla
ripetitività, deve catturare immediatamente l'attenzione del pubblico,
suggerisce idee positive e vincenti (bellezza, ricchezza). Il primo
esempio nella storia è un cortometraggio di 10 secondi trasmesso nel
1941 dalla NBC americana per conto della Bulowa.
I primi annunci
commerciali in Italia risalgono al 1957, ed erano tutti inseriti nelle
ferree regole del Carosello.
VIDEOCLIP
Esempio di
cortometraggio che, attraverso le immagini, pubblicizza il contenuto di
un brano musicale; ha una durata compresa tra i 3 e i 5 minuti.
Nasce
alla fine degli anni '70 in Inghilterra e negli Stati Uniti d'America
per pubblicizzare le canzoni e i cantanti all'interno delle casa
discografiche. Dal 1980 acquistò una sua autonomia che lo portò ad
essere considerato un'opera artistica e un prodotto promozionale.
PROMO
Filmato
televisivo o comunicato radiofonico realizzato per promuovere film,
telefilm, spettacoli, etc. Il promo nasce con le emittenti commerciali,
ed ha un linguaggio molto simile a quello degli spot e dei videoclip.
TRAILER
E' un breve
filmato che pubblicizza e preannuncia l'uscita di un film; attraverso un
oculato uso del montaggio, trascina l'attenzione dello spettatore verso
i passaggi più intensi della pellicola.