IL METODO STANISLAVSKIJ
Reso celebre dall’ACTOR’S STUDIO di New
York, il "metodo" fu concepito dal sovietico Konstantin
METODO STANISLAVSKIJ,
pseudonimo di Kostantin Sergeevič Alekseev, conosciuto come
Konstantin Sergeevič
Stanislavskij, nato Mosca (1863-1938) che
lo divulgò in America ad inizio secolo con varie tournèe teatrali e
successivamente scrivendo diversi libri sull’argomento.
L’invenzione di Stanislavskij, non racchiude certo
tutta la produzione dell’autore ne si riduce ad un isolato "colpo di
genio" infatti Kostantin fu, insieme a Nemirovic-Dancenko, fondatore del
Teatro d'Arte di Mosca nel 1898, in quaranta anni di carriera fu
registra, scrittore e commentò i più importanti lavori teatrali della
sua epoca.
Tale metodo pone l’attore al centro del processo
creativo: il suo compito non è infatti quello di recitare, bensì quello
di essere se stesso, dopo essersi calato interamente nel personaggio cui
sta dando vita.
L’attore non imita, ma diventa il
personaggio che deve rappresentare, in una sorta di gioco (il cinema)
che lo libera della finzione, permettendogli di vivere il personaggio
che gli è stato affidato.
Per Stanislavskij l’attore non recita, ma trova nel
personaggio quella identità che la realtà gli nega.
Tra i più celebri esponenti di questo metodo riveduto
da Lee Strasberg (pseudonimo di Israel Lee, nato nel 1901 a Budzanow e
morto a New York nel 1982), tant’è che il metodo si chiama
Stanislavskij-Strasberg, fra gli allievi dell’Actor’s Studio, ci sono
questi nomi:
Marlon Brando,
Meryl Streep,
Al Pacino,
Robert De Niro,
Jack Nicholson.