Il film giallo è strettamente legato al genere
letterario omonimo definito con il termine “giallo” per via del colore
dei primi testi scritti che trattavano questa tipologia di narrazione;
in inglese è conosciuto anche come mistery.
Il termine “giallo” è un'invenzione di Arnaldo
Mondadori (fondatore della famosa casa editrice “Mondadori”) che lo
introdusse grazie alla collana dei “Gialli Mondadori”, poiché negli
Stati Uniti non esiste questa parola per definire lo specifico genere
cinematografico che va sotto i nominativi di “crime story”, noir,
mistery e thriller.
Il genere giallo tratta solitamente argomentazioni a
sfondo criminale in cui i protagonisti “buoni” tentano di far luce su un
mistero (omicidio o avvenimento particolare) da cui si dipanano tutti
vari snodi della trama che conducono alla risoluzione dell'intricata
vicenda.
Anche questa tipologia di film si mescola insieme ad
altri generi per dare origine a forme filmiche ibride; quindi potremmo
trovare dei gialli drammatici, oppure delle commedie gialle o gialli che
sfociano in noir.
Spesso la linea di demarcazione tra il giallo e i
diversi generi non è di facile individuazione e si vengono a creare
diverse forme ibride come:
“Film gialli classici” che sono delle pellicole che
fanno della deduzione il loro punto di forza su cui si basa tutta la
struttura narrativa; film tipo sono quelli ispirati dagli scritti di
Agatha Christie, come “Assassinio sull'Orient-Express” (1974) di Sidney
Lumet con Albert Finney.
“Film poliziesco” incentrati sulle investigazioni
poliziesche come testimoniano le pellicole “Maigret a Pigalle” (1966) di
Mario Landi con Gino Cervi e quelle che narrano le avventure di Clint
Eastwood nei pani del granitico ispettore Callaghan in “Ispettore
Callaghan: il caso Scorpio è tuo” (1971) di Don Siegel, “Una 44 magnum
per l'ispettore Callaghan” (1973) di Ted Post, “Cielo di piombo,
ispettore Callaghan” (1976) di James Fargo, “Coraggio... fatti
ammazzare” (1983) di Clint Eastwood e “Scommessa con la morte” (1988) di
Buddy Von Horn .
“Film di gangster” che focalizzano la propria presenza
sul personaggio del criminale; ne sono un esempio i film che compongono
la saga più famosa di questo genere ovvero il Padrino con le seguenti
pellicole ispirate dai romanzi dello scrittore Mario Puzo: “Il padrino”
(1972) di Francis Ford Coppola con Marlon Brando e Al Pacino, “Il
Padrino parte seconda” (1974) di Francis Ford Coppola con Al Pacino e
“Il Padrino parte terza” (1990) di Francis Ford Coppola con Al Pacino.
Anche il Giappone fu influenzato dal genere gangster
con le pellicole che trattavano le vicende della potente organizzazione
criminale del Sol Levante nota come yakuza.
“Film thriller” che si basano sul film giallo ma che
aggiungono ad esso elementi pragmatici come la suspense e l'azione
arricchite da tecniche cinematografiche come i slow-motion o i
cliffhanger.
“Film noir” che si caratterizzano per la mestizia e
l'ambiente tetro in cui si muovono i personaggi di queste pellicole che
traggono spunto dai racconti hard boiled e che sfruttano inquadrature
non lineari ed uso del chiaroscuro.
Questo tipo di genere ricorda vagamente le opere di
matrice impressionista di Fritz Lang o di Friedrich Wilhelm Murnau.
“Film di spionaggio” o conosciuti come spy story
trattano delle intrigate vicende legate allo spionaggio internazionale;
famose sono le pellicole con protagonista James Bond, l'agente 007 più
conosciuto del mondo e creato dalla penna di Ian Fleming.
Solitamente nel film giallo l'identità dell'assassino
viene rivelata solo all'ultimo in un'atmosfera pregna di suspense e
colpi di scena; proprio il clima di tensione che si viene a creare
accomuna il genere mistery ad altri generi affini come il poliziesco, il
noir e il thriller.
Oltre ai colpi di scena, ciò che aumenta il pathos
durante la visione di un film giallo sono diversi elementi come
inquadrature specifiche e angoscianti e ridondanti colonne sonore.
Questo genere cinematografico ha il pregio di avere
costi minimi in fase di produzione e di realizzazione poiché non
richiede costi elevatissimi di scenografie ed effetti speciali; l'unico
aspetto che viene curato nei minimi dettagli e messo in risalto è la
caratterizzazione del protagonista, che in alcuni casi è talmente
particolare da costituire delle vere e proprie saghe incentrate su una
determinata figura investigativa.
La tipologia mistery o gialla è stata una delle prime
ad essere utilizzata in campo cinematografico come testimoniano le prime
pellicole su Sherlock Holmes datate intorno ai primi anni del novecento
(1903); però il boom di questo genere si verificò negli anni trenta
sempre con pellicole incentrate sul personaggio di Sherlock Holmes
ideato da Arthur Conan Doyle e interpretato prima da Arthur Wontner e
successivamente da Basil Rathbone.
Il primo incarnò lo scaltro detective in “The sleeping
cardinal” (1931) di Leslie S. Hiscott, “The missing Rembrandt” (1932) di
Leslie S. Hiscott, “The Sign of Four: Sherlock Holmes' Greatest Case”
(1932) di Graham Cutts, “The Triumph of Sherlock Holmes” (1935) di
Leslie S. Hiscott, “Silver blaze” (1937) di Thomas Bentley mentre
Rathbone si rese protagonista di “The Hound of the Baskervilles” (1939)
di Sidney Lanfield, “Le avventure di Sherlock Holmes” (1939) di Alfred
L. Werker, “La voce del terrore” (1942) di John Rawlins, “L'arma
segreta” (1943) di Roy William Neill, “Sherlock Holmes in Washington”
(1943) di Roy William Neill, “Sherlock Holmes di fronte alla morte”
(1943) di Roy William Neill, “La donna ragno” (1944) di Roy William
Neill, “L'artiglio scarlatto” (1944) di Roy William Neill, “La perla
della morte” (1944) di Roy William Neill, “La casa del terrore” (1945)
di Roy William Neill, “La donna in verde” (1945) di Roy William Neill,
“Destnazione Algeri” (1945) di Roy William Neill, “Terrore nella notte”
(1946) di Roy William Neill, “Il mistero del carillon” (1946) di Roy
William Neill.
Di notevole importanza anche i gialli di Charlie Chan
interpretati dall'attore Werner Oland, i mistery di Dashielle Hammett
con la coppia Nora e Nick Charles incarnati sul grande schermo da Myrna
Loy e William Powell con il film “L'uomo ombra” del 1934 di W.S. Van
Dyke.
Il noir intorno agli anni quaranta determinò nel
giallo il crearsi di figure investigative private imponenti come Sam
Spade e Philip Marlowe; l'interprete più famoso di questa categoria
rimane comunque Humphrey Bogart che fu il protagonista di pellicole
mistery come “Il grande sonno” (1946) di Howard Hawks e “Il mistero del
falco” (1941) di John Huston.
Il detective Harper, impersonato da Paul Newman in
“Detective Harper: acqua alla gola” (1975) di Stuart Rosenberg divenne
il simbolo del genere giallo intorno agli anni sessanta.
Queste figure investigative furono molto influenza dal
genere letterario hard boiled caratterizzato dall'indurimento del
personaggio del detective privato che diventa il simbolo della massiccia
risposta all'inondazione di iniquità e crudeltà che sta investendo la
società.
I metodi duri dei vari Humphrey Bogart, Sam Spade e
Philip Marlowe introducono il nuovo paladino della giustizia all'interno
di un mondo condito da pura azione e perenne violenza che a volte lascia
sul corpo e sul volto dei temerari eroi di turno segni indelebili di
tali aspri scontri.
A volte il genere mistery si mescola con quello
parodistico come in “ Invito a cena con delitto” (1976) di Robert Moore
con Truman Capote mentre uno degli ultimi gialli ben realizzato è
sicuramente “ Gosford Park” (2001) di Robert Altman con Kristin Scott
Thomas.
Il più grande artefice di trame gialle e misteriose di
tutti i tempi rimane sicuramente l'indiscusso re Alfred Hitchcock vero
maestro nell'intelaiare atmosfere ricche di suspense e tensione tali da
inchiodare letteralmente gli spettatori alla poltrona.
Tra le sue pellicole di maggior successo ricordiamo
“Caccia al ladro” (1955) con Cary Grant, “La signora scompare” (1938)
con Margaret Lockwood, “La finestra sul cortile” (1954) con James
Stewart e il famosissimo “Psycho” (1960) con un'indimenticabile Anthony
Perkins.
La più grande ispiratrice di pellicole di tipo “whodunit”
ovvero costituite da un omicidio, una serie di possibili indiziati ed un
investigatore è la scrittrice Agatha Christie; grazie ai sui romanzi
furono realizzati film come “Testimone d'accusa” (1957) con Tyrone Power
di Billy Wilder, “Dieci piccoli indiani” (1945) di René Clair con Walter
Houston, “ Dieci piccoli indiani” (1965) di George Pollock con Hugh O'Brien,
“ Dieci piccoli indiani” (1989) di Alan Birkinshaw.
Negli anni sessanta ben cinque pellicole furono
dedicate a Miss Marple (interpretata sempre dall'attrice Margaret
Rutherford), una delle sue eroine più famose: “Assassinio sul treno”
(1961) di George Pollock, “Assassinio al galoppatoio” (1963) di George
Pollock, “Assassinio sul palcoscenico” (1964) di George Pollock,
“Assassinio a bordo” di George Pollock e “Poirot il caso Amanda” (1965)
di Frank Tashlin con la presenza, non sicura, dell'attrice Margaret
Rutherford nei panni di Miss Marple.
In questi anni il genere giallo tende a spostarsi su
un orientamento tipico della spy story mentre dagli anni settanta in poi
assume tinte di terrore e tensione tipiche delle pellicole thriller.
Altro personaggio simbolo del mistery anni settanta
inventato da Agatha Christie fu Hercule Poirot, protagonista di due
pellicole: “Assassinio sull’Orient-Express” (1974) di Sidney Lumet con
Albert Finney, e “Assassinio sul Nilo” (1978) di John Guillermin con
Peter Ustinov.
Oltre alla Gran Bretagna e agli Stati Uniti , il
genere mistery ha saputo conquistare anche la patria della Torre Eiffel
grazie al personaggio del commissario Jules Maigret ideato dallo
scrittore Georges Simenon.
L'astuto commissario è stato interpretato dall'attore
Jean Gabine nelle pellicole “Il commissario Maigret” (1958) di Jean
Dellannoy, “Maigret e il caso Saint Fiacre” (1959) di Jean Dellannoy e
“Maigret e i gangsters” (1963) di Gilles Grangier.
Anche il grande regista francese François Truffaut si
cimentò con il mistery con la pellicola “Finalmente domenica!” (1983)
con Fanny Ardant; non fu da meno il regista François Ozon con il film “8
donne e un mistero” (2002) con Catherine Deneuve.
Altro regista molto apprezzato per il genere giallo è
Claude Chabrol che realizzò moltissime pellicole gialle incentrate su
tematiche psicologiche ambientate in atmosfere prettamente borghesi.
Nella nostra penisola, anche non essendoci una grande
tradizione di film mistery, esistono alcune pellicole che omaggiano
questo genere come “Un maledetto imbroglio” (1959) con Claudia Cardinale
di Pietro Germi, “La donna della domenica” (1975) con Marcello
Mastroianni di Luigi Comencini e “Fantasma d'amore” (1981) di Dino Risi
con Marcello Mastroianni.
Negli anni settanta e ottanta si sono diffusi dei
sottogeneri anche nel nostro territorio:
il “Giallo all'italiana”, mix tra il genere giallo
nostrano e quello thriller e componenti horror con sfumature splatter e
slasher; i registi che diedero linfa nuova al giallo all'italiana furono
Dario Argento, Mario Bava e Sergio Martino.
“Film poliziottesco” che si basa su una componente
puramente poliziesca che sviluppa fatti realmente accaduti di cronaca
nera in maniera impetuosa e violenta come nelle pellicole interpretate
da Maurizio Merli che impersonava il commissario Betti; in altre,
l'atmosfera diventa più ironica come nei film incentrati sulle vicende
de “Er monnezza” o del commissario “Nico Girardi” interpretati entrambi
da Thomas Milian o più spietata come nei film del boss Fernando Di Leo.