Gli anglosassoni conoscono questo genere sotto il nome
di “science-fiction” intorno agli anni cinquanta per mezzo dello stesso
genere però in ambito letterario.
All'inizio il genere fantascientifico non ebbe molta
presa e venne snobbato per via delle sue tematiche distanti dalla realtà
e quindi concettualmente ritenute troppo fantasiose per l'epoca; la poca
serietà ed importanza attribuita a questo genere lo resere inizialmente
un prodotto cinematografico destinato all'intrattenimento.
La fantascienza cinematografica coincide con i primi
passi della settima arte come testimonia la famosa pellicola di Georges
Méliès “Viaggio nella Luna” del 1902 con Victor André.
Il successo per questo genere giunse solo più in la
con gli anni e la complessità delle tematiche trattate designò il genere
fantascientifico come la categoria più adatta per descrivere il processo
evolutivo che investe la società odierna.
La concezione della fantascienza negli anni cinquanta
si incarnava nel timoroso desiderio di esplorare pianeti lontani o di
ingaggiare battaglie interplanetarie contro i cattivi extraterrestri di
turno intenti a conquistare il nostro pianeta.
Una delle pellicole che racchiude tutte queste
aspettative è sicuramente “La guerra dei mondi” (1953) di Byron Haskin
con Gene Barry e il suo remake di Steven Spielberg del 2005 con Tom
Cruise entrambi ispirati dall’omonimo romanzo di H.G. Welles.
Pellicole come “2001-Odissea nello spazio” (1968) di
Stanley Kubrick con Keir Duella, “ Fahrenheit 451” (1966) di François
Truffaut con Julie Christie, “Il dottor Stranamore, ovvero come imparai
a non preoccuparmi e ad amare la bomba” (1964) di Stanley Kubrick con
Peter Sellers incrementarono maggiormente la rilevanza del genere
fantascientifico all'interno del panorama cinematografico che ora non
veniva più considerato come un semplice passatempo filmico.
Lo scrittore Philip K. Dick con i suoi romanzi ispirò
molti registi del genere fantascientifico che realizzarono numerose
pellicole; Dick appartiene al popolo della corrente letteraria
denominata New Wave che poneva in risalto le sfaccettature umane e
sociali rispetto a quelle scientifiche e tecnologiche.
Film tratti dai romanzi dello scrittore furono: “Blade
runner” (1982) di Ridley Scott con Harrison Ford che prese spunto dal
romanzo “Il cacciatore di androidi”, “Atto di forza” (“Total recall” del
1990) di Paul Verhoeven con Arnold Schwarzenegger ispirato al racconto
breve “Ricordiamo per voi” (o anche conosciuto come “Chi se lo ricorda”
o “Ricordi per tutti” o “Ricordi in vendita”) tratto dalla raccolta “Le
presenze invisibili - Tutti i racconti” (in originale “The Collected
Stories of Philip K. Dick”), “Screamers-urla dallo spazio” (1995) di
Christian Duguay con Peter Weller tratto da “Modello due” (“Second
variety”) della raccolta “Le presenze invisibili - Tutti i racconti” (in
originale “The Collected Stories of Philip K. Dick”), “Minority report”
(2002) di Steven Spielberg con Tom Cruise ispirato dal racconto
“Rapporto minoritario” della raccolta “Le presenze invisibili - Tutti i
racconti” (in originale “The Collected Stories of Philip K. Dick”), “Paycheck”
(2003) di John Woo con Ben Affleck tratto dall'omonimo racconto (in
italiano “I labirinti della memoria” o “Labirinti della memoria) del
1953, “A scanner darkly-Un oscuro scrutatore” (2006) di Richard
Linklater tratto dal romanzo “Un oscuro scrutatore” del 1977, “Impostor”
(2003) di Gary Fleder con Gary Sinise tratto dal romanzo “Impostore” e “Next”
(2007) di Lee Tanahori con Nicolas Cage tratto dal romanzo “Non saremo
noi” (“The golden man”).
Le nuove innovazioni tecnologiche e i ritrovati
elettronici permisero ai registi di realizzare pellicole
fantascientifiche ricche di fascino e capaci di attrarre ed appassionare
un nuova generazione di pubblico.
I sorprendenti effetti speciali contribuirono ad
accrescere la popolarità del genere di fantascienza decretando un
successo mai riscontrato prima in campo cinematografico; intorno agli
anni settanta nacquero gli attuali blockbuster con film divenuti col
passare degli anni delle vere e proprie pietre miliari.
Sicuramente la saga più famosa di questo genere è
quella ideata da George Lucas che grazie a questo ciclo cinematografico
ha creato un vero e proprio impero.
Stiamo parlando di "Star wars" o anche conosciuto in
Italia come "Guerre stellari".
La saga produsse un numero esagerato di proseliti a
tal punto da spingere milioni di estimatori a fondare un numero
impressionante di fans club.
Le pellicole di Lucas come un fulmine a ciel sereno,
sconvolsero il panorama fantascientifico unendo sapienti effetti
speciali ad un'ottima trama che non ebbe niente da invidiare alle
sceneggiature dei telefilm odierni.
Inoltre l'intera saga, vista con un occhio
introspettivo, risulta non solo ricca di effetti speciali impensabili
per l'epoca ma anche pregna di una buona dose di aspetti riflessivi; il
rapporto padre-figlio cardine di tutte e sei le pellicole e l'eterna
contrapposizione tra bene e male ne sono un concreto esempio.
E' proprio l'aspetto conflittuale del rapporto tra
padre e figlio che colpisce ed appassiona milioni di fans; inoltre è
proprio la curiosità nell'indagare sulle cause e le motivazioni che
hanno guidato le azioni di molti protagonisti della saga a far crescere
ammirazione e critiche positive nei confronti di una delle storie più
belle mai realizzate.
Anche la ricerca del perché dell'iniquità e del
mutamento caratteriale di Dark Vader portano lo spettatore a non
giudicare la stessa figura in modo negativo ma a capire e a volte
accettare le ragioni del cambiamento causato da enormi drammi
esistenziali caduti sulla testa del protagonista come una spada di
Damocle.
La saga si suddivide nelle seguenti sei pellicole:
“Guerre stellari” (o anche conosciuto come “Star Wars IV-Una nuova
speranza”) del 1977 di George Lucas con Mark Hamill ed Harrison Ford,
“L'impero colpisce ancora” (1980) di Irvin Keirshner con Mark Hamill ed
Harrison Ford, “Il ritorno dello jedi” (1983) di Richard Marquand con
Mark Hamill ed Harrison Ford, “La minaccia fantasma” (1999) di George
Lucas con Liam Neeson e Ewan McGregor, “L'attacco dei cloni” (2002) di
George Lucas con Hayden Christensen (Anakin Skywalker) e Natalie Portman
(Padmè Amidala) e “La vendetta dei Sith” (2005) di George Lucas con
Hayden Christensen (Anakin Skywalker) e Natalie Portman (Padmè Amidala).
La pellicola del 1999 “La minaccia fantasma”, anche se
uscito successivamente nelle sale rispetto alle prime tre pellicole, nel
contesto cronologico della saga è il primo film poiché questo film e
“L'attacco dei cloni” e “La vendetta dei Sith” sono dei veri e propri
prequel di Guerre Stellari.
L'ordine all'interno della saga delle pellicole quindi
sarebbe il seguente: “La minaccia fantasma”, “L'attacco dei cloni”, “La
vendetta dei Sith”, “Guerre stellari”, “L'impero colpisce ancora” ed
infine “Il ritorno dello jedi”.
Altra saga molto famosa degli anni ottanta di genere
fantascientifico sicuramente è “Ritorno al futuro” composta dalle
seguenti pellicole: “Ritorno al futuro” (1985) di Robert Zemeckis con
Michael J. Fox, “Ritorno al futuro parte II” (1989) di Robert Zemeckis
con Michael J. Fox e “Ritorno al futuro parte terza” (1990) di Robert
Zemeckis con Michael J. Fox.
Anche questa saga venne accolta in maniera
sorprendente dal pubblico affascinato dalla storia, dalle
interpretazioni di Michael J. Fox e Christopher Lloyd e dalla
meravigliosa DeLorean (mezzo per compiere il salto temporale).
Quadrilogia altrettanto famosa è sicuramente “Alien”
composta da “Alien” (1979) di Ridley Scott con Sigurney Weaver, “Alien
scontro finale” (1986) di James Cameron con Sigurney Weaver, “Alien 3”
(1992) di David Fincher con Sigurney Weaver e “Alien la clonazione”
(1997) di Jean-Pierre Jeunet con Sigurney Weaver.
Altre pellicole divenute famose negli anni ottanta
furono “Incontri ravvicinati del terzo tipo” (1977) di Steven Spielberg,
“Blade runner” (1982) di Ridley Scott con Harrison Ford, “E.T. -
L’extraterrestre” (1982) di Steven Spielberg con Drew Berrymore e la
saga di Terminator composta da “Terminator” (1984) di James Cameron con
Arnold Schwarzenegger, “Terminator 2 il giorno del giudizio” (1991) di
James Cameron con Arnold Schwarzenegger, “Terminator 3 le macchine
ribelli” (2003) di Jonathan Mostow con Arnold Schwarzenegger e
“Terminator salvation-L'inizio della fine” (2009) di McG con Christian
Bale.
La fantascienza conquista in maniera globale il
mercato cinematografico a tal punto da intensificare la produzione con
un conseguente degrado della qualità; però negli anni successivi si
registra una ripresa del genere fantascientifico che subisce nuove
influenze traducendosi in nuove forme di mutazione.
“L’esercito delle 12 scimmie” (1995) di Terry Gilliam
con Bruce Willis, “Gattaca – la porta dell’universo” (1997) di Andrew
Niccol con Uma Thurman, “Minority report” (2002) di Steven Spielberg con
Tom Cruise ed “Equilibrium” (2002) di Kurt Wimmer con Christian Bale
rappresentano quelle tipologie di film in cui l'utilizzo degli effetti
speciali sono funzionali allo svolgimento della trama della pellicola.
Tali film mescolano la base di un ambiente
fantascientifico che fa da contorno a tematiche sociologiche, umane e
sociali atte ad indagare sui quesiti più esistenziali che turbano
l'animo umano.
Nel 1999 fu realizzata una delle pellicole di maggior
impatto nel genere fantascientifico: “Matrix” (1999) di Andy Wachowski e
Larry Wachowski con Keanu Reeves.
Il film è famoso per l'utilizzo, mai visto prima,
dell'effetto speciale del “bullet time”, che permette di ammirare ogni
momento della scena rallentato con l'effetto slow-motion con
l'inquadratura che ruota intorno alla scena principale a velocità
normale.
In realtà questa tecnica è il miglioramento di un
vecchio procedimento fotografico noto come “fotografia time-slice”
(“fetta di tempo”) in cui si utilizzano un determinato numero di
telecamere poste attorno all'oggetto che vengono azionate
contemporaneamente.