DOPPIATORE
Il doppiatore altri non è che un soggetto, con
particolari capacità vocali, spesso un attore, che presta la propria
voce ad altri attori, soprattutto stranieri per edizioni di prodotti audiovisivi in lingua non originale.
Lo strumento principale di lavoro
del doppiatore è dunque il microfono, con cui egli si deve saper
rapportare per valorizzare sempre al massimo la sua interpretazione. Da
quando negli anni 30 fu reso obbligatorio, per motivi politici da
Mussolini, il doppiaggio italiano espresse subito grandi talenti, i
quali diedero voce a tutti i più grandi divi di hollywood fino agli anni
60. Tra i primi ci fu Rosetta Calavetta (prima voce di Biancaneve nel
1938), Lidia Simoneschi che prestò la voce a Gloria Swanson, Mary
Pickford negli anni '30, Vivian Leigh e tutte le principali attrici
anche degli anni '50.
Da ricordare sono anche Tina Lattanzi, Andreina
Pagnani, Rina Morelli, Sandro Ruffini, Giulio Panicali, Romolo Costa (Clark
Gable, Gary Cooper e tutti i maggiori attori degli anni '30). Anche
Gianfranco Bellini, il computer Hal 2000 in "2001: Odissea nello
Spazio", esordiente come doppiatore nel 1936, ha conosciuto una
lunghissima carriera da cui si è ritirato solo nel 1998 dopo aver
doppiato un numero increibile di film, telefilm (Furia, George e
Mildred, Saranno Famosi. L'8 settembre 1943 caddero le restrizioni nei
confronti dei film americani ma, in attesa che gli studi di doppiaggio
in Italia si riformassero, i doppiati (termine che indica le opere
doppiate) vennero nuovamente prodotti negli U.S.A.
La seconda generazione dei doppiatori, attiva nella
seconda metà degli anni '40 e nel successivo decennio successivo vide
sorgere nuovi abili professionisti.
Il ruolo di doppiatore principe passò da Romolo Costa
a Emilio Cigoli (Clark Gable, John Wayne, Charlton Heston e vari
protagonisti maschili) che lo divise con Giulio Panicali; Lidia
Simoneschi raccolse a sua volta lo scettro di Tina Lattanzi e Rosetta
Calavetta, che come detto doppiò fino gli anni '70. Tra i giovani di
questi anni sono Vittoria Febbi (Alice nel film Disney), Ferruccio
Amendola (Sylvester Stallone, Dustin Offmann, Robert De Niro), Glauco
Onorato (Messala in Ben Hur, Bud Spencer negli anni '70 e '80), Pino
Locchi (Sean Connery, Roger Moore, Sandokan) e Maria Pia Di Meo (Meryl
Streep ne La mia Africa, Barbra Straisand).
Essi affiancano i più navigati Carlo Romano (Jerry
Lewis, Fernandel-Don Camillo, Alfred Hitchcock, il Grillo Parlante in
Pinocchio), Luigi Pavese (voce di Dio ne I dieci comandamenti,
colonnello Hati ne il libro della Giungla, Taca Banda nei Caroselli) e
Giuseppe Rinaldi (erede di Cigoli). Mauro Zambuto e Alberto Sordi
doppiano i nuovi film di Stanlio e Ollio (con Cesare Polacco a dare la
voce ai cattivi come Il Tigre) e ridoppiano quelli vecchi. Il lavoro
allora era molto elitario, ben remunerato e le Major volevano che fosse
fatto in maniera non veloce a tutto vantaggio della qualità. La cultura
del doppiaggio, diffusasi in Italia per ragioni politiche ma anche
sociali, era già così radicata che anche i film italiani venivano
doppiati.
Gli anni '60 vedono affiorare una terza generazione:
Corrado Gaipa (Spencer Tracy in Indovina chi viene a Cena, Baghera ne Il
libro della Giungla) e Anna Miserocchi (Katharine Hepburn e la nonna di
Clara in Heidi) si confrontano i vari Locchi e Rinaldi e, ora all’apice
di carriera. La quarta generazione conosce gli sconvolgimento causati
dall'avvento delle televisioni private che hanno moltiplicato le
esigenze di produzione, importazione e adattamento di film, telefilm e
cartoni animati.
A partire dagli anni '70 Il numero di attori e
doppiatori cresce in maniera molto sensibile.
Tra i migliori sono da citare Pino Colizzi
(protagonisti maschili dei principali film da Robin Hood di Disney a
King Kong, da Incontri Ravvicinati del terzo tipo a Superman), Natale
Ciravolo (il capitano Kirk di Star Trek), Claudio Sorrentino, (Richard
Cunningham in Happy Days, Coji in Mazinga Z), Antonio Guidi (il principe
Giovanni in Robin Hood), Giampiero Albertini (il tenente Colombo).
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