Cinema: Casting, recitazione, attori e attrici, case di produzione, registi rubrica di CORRERENELVERDEONLINE

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HOLLYWOOD

Hollywood è da sempre uno dei più importanti centri della cinematografia mondiale. Per lungo tempo, il noto distretto della fortunata città di Los Angeles, in California, ha rappresentato il centro della produzione cinematografica americana.

La fortuna di Hollywood inizia poco prima del primo conflitto mondiale; durante gli anni Dieci, le troupes provenienti da New York, che all'inizio del secolo scorso era il centro della cinematografia americana, trovano nel sobborgo di Los Angeles un luogo ideale per girare gli esterni dei film, grazie alle favorevoli condizioni climatiche e ad un ambiente non lontano dal mare, dalla montagna e dal deserto. La vicinanza con la frontiera messicana e la lontananza da New York hanno rappresentato un vantaggio enorme per i nuovi registi indipendenti che, a causa della cosi detta “guerra dei brevetti” e della violenta lotta ingaggiata dalla Motion Pictures Patent Company (nel 1909 la compagnia raggruppava le sette maggiori case di produzione americane, ossia Edison, Vitagraph, Biograph, Selig, Lubin, Essanay e Kalem), hanno trovato ad Hollywood il luogo ideale per un'industria cinematografica libera.

Nello stesso periodo giungono ad Hollywood alcuni dei principali protagonisti del cinema americano, tra cui si ricordano Adolphe Zukor, fondatore della Paramount Pictures Corporation, William Fox (Fox Film Corporation), Samuel Goldwyn (Goldwym Pictures Corp.), Carl Laemmle (fondatore della Universal Pictures); grazie a loro nascono le grandi major americane e si vengono a creare quelle strutture industriali, commerciali e tecniche che hanno permesso al cinema americano di affermarsi in tuttto il mondo.

Nel corso degli anni Venti Hollywood diventa un vero e proprio sistema dello spettacolo, in cui produttori, attori, registi, operatori e mestieranti di ogni tipo contribuiscono a dar vita ad un'industria dalle proporzioni gigantesce. Nello stesso tempo gli eccessi, le stravaganze, la ricchezza, il lusso, le feste, a volte anche i crimini, gli scandali che coinvolgono attori e registi riempiono i giornali e animano i dibattiti; attraverso un sapiente uso dei nuovi mezzi di comunicazione, nasce quel mito della Hollywood Babilonia, come è stato definito dal regista Kenneth Anger; l'arte cinematogafica e la vita privata dei professionisti del cinema si fondono in una sola dimensione in cui spesso risulta difficile distinguere tra realtà e finzione, storie reali e storie inventate. Il pubblico assiste alla nascita del nuovo divismo hollywoodiano, dove non soltanto i singoli, ma il cinema tutto diventa diventa un modello mitico. Non mancano i grandi modelli femminili e maschili, tra cui si ricordano sicuramente Rodolfo Valentino, Mary Pickford e Douglas Fairbanks.

In poco tempo le nuove case di produzione (Paramount, Fox, First National, Unoversal, Metro Goldwyn Mayer) danno vita ad un cinema di generi che ha come tratto comune qualità e cura dei prodotti. La libertà e l'eclettismo dei temi trattati ed il gran numero di sceneggiatori, registi e attori permettono di dar vita ad un'industria dello spettacolo che non ha pari in nessun luogo del mondo. Il risultato sono opere che si lasciano guardare ed ammirare come opere di intrattenimento ed evasione.

In questa produzione media si affermano alcuni autori di indubbbio valore, tra i quali si ricordano certamente Charles Spencer Chaplin (Luci della città, Il monello, Il Dittatore, etc) ed Erich Von Stroheim (La chiave del diavolo, Femmini folli, etc).

Nel corso degli anni Trenta, l'avvento del sonoro porta ad una nuova stagione del cinema americano; grazie alla brillante intuizione della Warner Brothers, una delle major hollywoodiane, il cinema musicato e parlato diventa la nuova strada della cinematografia mondiale.

L'industria americana cresce secondo le regole di una rigida organizzazione; il film diventa un prodotto confezionato secondo regole precise, con poche varianti e capaci di provocare negli spettatori determinate reazioni, prevedibili e previste. I generi classici americani, dal western al musical, dal melodramma alla commedia, trovano in Capra, Cukor, Lubitsch, Vidor, Ford etc., eccezionali rifinitori di film. Proprio in questo genere di lavoro prestabilito, in cui il produttore può essere considerato il vero organizzatore dell'industria cinematografica e dell'evento singolo in questione, molti registi riescono a tracciare una rappresentazione articolata della nouova società americana.

Superato il difficile periodo del maccartismo e la conseguente crisi culturale ed artistica, nonché la “caccia alle streghe” che ha portato all'allontanamento di molti nomi noti della cinematografia hollywoodiana, il cinema degli anni Sessanta, così come altre arti, vede la ripresa di una produzione incentrata su contestazione critica e provocazione; nello stesso periodo prende forma un nuovo gusto, non legato alle convenzioni classiche hollywoodyane, capace di giungere più tardi ai risultati del cinema underground.

La contestazione al sistema hollywoodiano arriva da circoli culturali sparsi nella Costa Orientale ed in quella Occidentale, dove i nuovi autori indipendenti animano una protesta contro il sistema e le sue strutture (Jonh Cassavetes, Andy Warhol, etc.). Ma nel momento stesso in cui queste opere e questi autori emergono, entrano in un sistema che trova nella spettacolarizzazione della visione il momento ultimo di un lungo processo.

Se a questi nuovi eventi si aggiunge anche la massiccia diffusione della televisione, nonché il profondo mutamento dei gusti popolari, si arriva nel corso degli anni Settanta ad un nuovo cinema, più attento ai cambiamenti, ai processi tecnologici, alle nuove cinematografie mondiali, capace di modificare i propri schemi senza però alterarne la struttura; un sistema, in definitiva, con regole proprie, che ha il compito di trasformare o riprodurre la realtà con prodotti che sono prima di tutto spettacoli. Accanto ai nuovi autori hollywoodiani, tra i quali ricordiamo Geroge Lucas, Steven Spielberg, Francis Ford Coppola, etc, continua a cresce una schiera di autori indipendenti lontani e contrari ad Hollywood.

Tutto questo porta Hollywood ad essere una delle industrie cinematografiche più efficienti e produttive del mondo. Il nome Hollywood è molto usato in tutto il mondo per bar, locali e altro esiste persino una variante (talvolta è la stessa) della dieta Californiana chiamata dieta Hollywood.

 

 

 

 

 

 

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