Cinema: Casting, recitazione, attori e attrici, case di produzione, registi rubrica di CORRERENELVERDEONLINE

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Lee Strasberg

Lee Strasberg, nato a Budaniv (si trova nell'odierna Ucraina e anticamente era conosciuta come Budzanów) il 17 novembre 1901 e morto a New York il 17 febbraio 1982, ha lasciato il segno in campo teatrale per il suo operato come regista, attore, insegnante di recitazione e produttore, era di origini austro-ungariche ma naturalizzato statunitense.

Nel 1908 la sua famiglia si trasferì a New York e qui visse le prime esperienze che lo indirizzarono verso una brillante carriera nel campo della recitazione, anche se inizialmente non aveva molta attrattiva per quel mondo.

L'iniziazione come attore avvenne grazie ad un suo cognato di professione commerciante che nel tempo libero svolgeva il lavoro di truccatore presso un circolo culturale del Lower East Side della città che si occupava essenzialmente dell'organizzazione teatrale di varie opere.

Grazie al cognato, Lee poté prendere parte ad un'opera di Arthur Schnitzler recitata in lingua Yiddish in cui impersonava un semplice figurante; subito dopo aumentò il suo interesse per la recitazione interpretando, nell'arco di tempo che gli rimaneva dopo i suoi lavori come contabile in un'azienda che si occupava di capelli e l'attività di spedizioniere marittimo, ruoli minori all'interno delle rappresentazioni drammatiche dei vari circoli ebraici cittadini.

Però, non pienamente persuaso dalla possibilità di poter far carriera come attore teatrale, egli scelse il ruolo momentaneo di osservatore delle opere di teatro fino a quando la sua vita “artistica” non ebbe una notevole scossa grazie all'analisi, da spettatore, di talenti puri come Giovanni Grasso, Pauline Lord, Eleonora Duse, Laurette Taylor e Jeanne Eagle.

Finalmente si rese conto che la vera recitazione non si otteneva con momenti fugaci di sentimento e sensazioni ma allenandosi costantemente rispettando ferrei canoni per non svelare comportamenti ed espressioni forzate e poco convincenti.

Questa visione di vedere l'arte recitativa sotto una nuova luce, diede a Strasberg un'iniezione enorme di fiducia tale da convincersi che il teatro poteva diventare la sua più grande passione; così frequentò nel 1924 la Clare Tree Major School of the Theatre, scuola di recitazione che servì a Lee per imparare gli elementi chiave dell'arte interpretativa.

Comunque un ruolo fondamentale per la scelta di intraprendere questa carriera la giocò la tournée degli attori del Teatro d'Arte di Mosca a New York che si svolse nel 1923; l'influenza di questo evento su Strasberg ebbe l'effetto di un uragano che lo colpì in pieno cancellando ogni dubbio ed ostacolo tra lui e il teatro.

Però si accorse immediatamente che la modalità di percepire il teatro insegnato dalla scuola Clare Tree Major School of the Theatre non era in sintonia con il suo modo di vedere quest'arte; egli considerava questa visione troppo radicata al passato e al conservatorismo.

Questa motivazione lo spinse a rinunciare agli insegnamenti della Clare Tree Major School of the Theatre dalla quale si tolse per iscriversi al Laboratory Theatre (i fondatori furono Richard Boleslavskij e Maria Uspenskaja allievi di Stanislavski da cui appresero tutti i segreti della recitazione).

I metodi del Laboratory Theatre fecero nascere nel giovane Strasberg nuovo fervore che riversò nello studio delle tecniche di Stanislavski affiancate a quelle dei grandi del passato gettando uno sguardo sulle opere drammatiche (come “Il Paradosso sull'attore” di Denis Diderot) per interpretare la tematica ricorrente del “vivere sulla scena”; le ricerche effettuate da Strasberg avevano come unico obiettivo quello di trovare un percorso che spiegasse la modalità per poter realmente sentire emozioni vere sul palcoscenico e poterle “riprodurre” indifferentemente dallo stato emotivo del momento che avrebbe potuto modificare l'efficacia e la veridicità dell'interpretazione.

Metodo, applicazione ed allenamento erano canoni  che insieme costituivano la vera essenza della recitazione e l'inflessibile dottrina russa era un' ottimo viatico per testare i progressi del metodo Stanislavskij.

Insieme a Harold Clurman e Cheryl Crawford nel 1931 fondò il  Group Theatre, un organismo composto da 28 attori con il compito di gettare le fondamenta per un progetto  teatrale, atto a modernizzare il teatro statunitense che si rifaceva alle idee formulate da Stanislavski.

Strasberg rimase solo quattro anni all'interno del Group Theatre per via di incomprensioni legate all'arte.

Strasberg nel 1950 prese  la direzione artistica dell'Actor's Studio che tenne fino alla fine dei suoi giorni, fine che giunse dopo 32 anni nel 1982; non solo il teatro fu il campo di “battaglia” di Strasberg che si cimentò anche in  vari ruoli cinematografici come testimonia l'interpretazione del  gangster Hyman Roth nel film “Il padrino – Parte II” diretto da Francis Ford Coppola; la parte gli fu offerta da uno dei suoi più brillanti allievi e cioè Al Pacino nel 1974.

Dal secondo matrimonio con Paula Miller (attrice) nacquero Susan Strasberg e John Strasberg; quest'ultimo seguì le orme del padre divenendo anch'egli insegnante di recitazione.

Filmografia nel ruolo di attore

  • Patrizia e il dittatore (Storm in a Teacup), regia di Ian Dalrymple e Victor Saville (1937)

  • Parnell, regia di John M. Stahl (1937) - Non accreditato

  • Il terzo uomo (The Third Man), regia di Carol Reed (1949) - Non accreditato

  • Avventura in Cina (China Venture), regia di Don Siegel (1953)

  • Agguato ai Caraibi (The Gun Runners), regia di Don Siegel (1958)

  • Macbeth, regia di Paul Almond (1961) - Film TV

  • Il padrino - Parte II (The Godfather: Part II), regia di Francis Ford Coppola (1974)

  • Cassandra Crossing (The Cassandra Crossing), regia di George Pan Cosmatos (1976)

  • The Last Tenant, regia di Jud Taylor (1978) - Film TV

  • ...e giustizia per tutti (...And Justice for All), regia di Norman Jewison (1979)

  • Boardwalk, regia di Stephen Verona (1979)

  • Vivere alla grande (Going in Style), regia di Martin Brest (1979)

  • Skokie, regia di Herbert Wise (1981) - Film TV

Filmografia nel ruolo di regista

  • Story with Two Endings (1945) - Cortometraggio

Fimografia nel ruolo di sceneggiatore

  • Il bandito senza nome (Somewhere in the Night), regia di Joseph L. Mankiewicz (1946)

 

 

 

 

 

 

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