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Festival del cinema di Venezia

Nell’estate del 1932 nasce, in concomitanza con la XVIII Biennale di Venezia, la prima edizione dell’Esposizione Internazionale d'Arte Cinematografica.

La manifestazione viene accolta positivamente dal regime Fascista, che vede nella nascente mostra una eccellenza esclusivamente italiana, in quanto in quel periodo non esistevano altre manifestazioni cinematografiche internazionali.

Il primo direttore di quella che diverrà la Mostra del cinema di Venezia è Luciano De Feo, Segretario Generale dell'Istituto internazionale per il cinema educativo.

La manifestazione veneziana trova immediatamente la propria sede presso la terrazza dell’Hotel Excelsior.

L’Esposizione è subito un successo, divi e registi di tutto il mondo accettando di partecipare, mentre sono più di 25000 le persone che voglio partecipare come pubblico all’evento.

Non è ancora il periodo dei premi quindi, per sancire quale sarà il miglior film proiettato in laguna si ricorre ad una votazione del pubblico. Il vincitore risulta essere la pellicola “Putjova v zizn” (Il cammino verso la vita) del regista sovietico Nikolaj Ekk.

L’esposizione, per la seconda edizione, quella del 1934, conserva la cadenza biennale, per restare in concomitanza con la famosa manifestazione artistica.

La maggiore novità per l’edizione del 1934 è la presenza di un premio: la “Coppa Mussolini”, che verrà assegnata sia al miglior film italiano che al miglior film straniero. La scelta del vincitore avviene tramite la scelta dalla Presidenza della Biennale e dell’Istituto Internazionale della cinematografia educativa. 

Gli attori vengono invece premiati con la “Grande Medaglie d'Oro dell'Associazione Nazionale Fascista dello Spettacolo".

Tra i vincitori ricordiamo una vera icona del cinema come Katharine Hepburn, come interprete di Little Women di Cukor.

A partire dal 1935 la Mostra inizia a divenire un appuntamento annuale. Su questo appuntamento è da ricordare che la “Grande Medaglia” lascia il posto alla Coppa Volpi che inizierà a premiare gli attori dei film partecipanti. Si tratta di un premio che resterà in voga fino ad oggi, nel 2011, tranne che per alcune pause che poi racconteremo.

Negli anni ’30 la crescita dell’evento è evidente per una serie di migliorie che si aggiungono edizione per edizione. A partire dal 1936 che vede la comparsa della Giuria Internazionale proseguendo con la creazione del Palazzo del cinema, sede ufficiale della Mostra, costruito esclusivamente per ospitare l’evento.

Nel 1938 il clima politico incandescente e la forte alleanza tra l’Italia Fascista e la Germania Nazista influenza anche la Mostra: i film americani disertano il Lido e tra i vincitori si vedono due film di propaganda politica come il tedesco Olympia e l’italiano “Luciano Serra pilota”.

La seconda guerra Mondiale causa un blocco dell’attività della Mostra. In realtà dal 1940 al 1942 si prova a mettere in scena una manifestazione cinematografica, anche se lontano dal Lido di Venezia e avente come Paesi partecipanti esclusivamente quelli dell’Asse. Ma si tratta per lo piì di eventi di propaganda, poco legati alla crescita della filiera cinematografica. Infatti questi eventi non vengono calcolati tra quelli che fanno la storia della Mostra del Cinema di Venezia.

Nonostante il Palazzo del cinema sia in mano agli Alleati vincitori della guerra, nel 1946 ritorna la Mostra, dove, come simbolo di rinascita si vedono presenti, e giovanissimi, alcuni tra i più grandi registi italiani come Rossellini e Luchino Visconti.

La rassegna inizia a riprendere i connotati pre bellici nel 1947 quando ritorna la Giuria Internazionale e la nuova sede è il Palazzo Ducale.

Nel 1949 il premio per il miglior film di Venezia diviene il Leone d’Oro. La statuetta prende ad esempio l’animale simbolo della città lagunare.

La Mostra aumenta la propria importanza e vede la partecipazioni di industrie cinematografiche di tutto il Globo. Ad esempio il lancio della cinematografia giapponese arriva grazie alla vittoria del Leone d’Oro, il premio dato dalla Giuria al miglior film proiettato, da parte del regista nipponico Akira Kurosawa con Rashomon.

Per quanto riguarda l’Italia ricordiamo, tra i grandi registi che sono approdati al lido, Federico Fellini e Michelangelo Antonioni e Mario Monicelli che negli anni ’50 iniziano ad affermarsi dietro la cinepresa.

Enorme anche il parterre di divi che arrivano a Venezia, dai nostrani Sordi, Gassman, Masina e la Loren, agli stranieri come Brando e la Bardot.

Una svolta alla vita della mostra arriva con gli anni di direzione della Mostra da parte di Luigi Chiarini. Dal 1963 al 1968 la manifestazione si basa su una reale valutazione estetica delle pellicole cercando di lasciare fuori dal Lido le ingerenze di Politica e industria cinematografica.

Il fermento politico e culturale del ’68 causarono un calo evidente nella Mostra. Per 10 anni, dal 1969 al 1979, non ci saranno più premi per le pellicole e gli attori presentati al Lido. Si tratta di un decennio in cui si terranno organizzazioni collaterali, con retrospettive e convegni, causando quasi la morte della Mostra, che languiva come un inutile luogo di discussioni.

Il direttore designato per il 1979, Carlo Lizzani, riesce nell’impresa di rilanciare la manifestazione veneziana. Le sue tre edizioni, dal ’79 all’82, videro la presenza di grandi personalità nella giuria ma soprattutto un occhio attento alle nuove tecnologie e alla modernità.

Il Leone d’Oro, grazie a questa “cura ricostituente” torna a ruggire finalmente nel 1980.

Un altro direttore da ricordare è Guglielmo Biraghi, che gestirà le edizioni dal 1987 al 1991. La sua gestione verrà ricordata come “alternativa” nel senso che in questo periodo verranno cercati autori poco noti ed appartenenti a culture cinematografiche “emergenti”. 

Dal 2004 la direzione della Mostra è affidata da Marco Muller

 

Premi ai migliori film a Venezia dal 1934 al 2010

1934: Teresa Confalonieri di Guido Brignone (Coppa Mussolini per il miglior film italiano); Man of Aran (Gran Bretagna) di Robert Flaherty (Premio miglior film straniero)

1935: Casta Diva di Carmine Gallone (Coppa Mussolini per il miglior film italiano); Anna Karenina (Stati Uniti) di Clarence Brown (Premio miglior film straniero)

1936: Squadrone bianco di Augusto Genina (Coppa Mussolini per il miglior film italiano); Der Kaiser von Kalifornien (Germania) di Luis Trenker (Premio miglior film straniero)

1937: Scipione l'africano di Carmine Gallone (Coppa Mussolini per il miglior film italiano); Un carnet de bal (Francia) di Julien Duvivier (Premio miglior film straniero)

1938: Luciano Serra pilota di Goffredo Alessandrini e Olympia (Germania) di Leni Riefenstahl (ex aequo Coppa Mussolini per il miglior film)

1939: Abuna Messias di Goffredo Alessandrini (Coppa Mussolini per il miglior film)

[1940: L'assedio dell'Alcazar di Augusto Genina (Coppa Mussolini per il miglior film italiano); Der Postmeister (Germania) di Gustav Ucicky (Coppa Mussolini per il miglior film straniero)

1941: La corona di ferro di Alessandro Blasetti (Coppa Mussolini per il miglior film italiano); Ohm Krüger (Germania) di Hans Steinhoff (Coppa Mussolini per il miglior film straniero)

1942: Bengasi di Augusto Genina (Coppa Mussolini per il miglior film italiano); Der Grosse König (Germania) di Veit Harlan]

[…] edizioni contestate

1946: The Southerner (Stati Uniti) di Jean Renoir (miglior film per la commissione dei giornalisti)

1947: Sirena (Cecoslovacchia) di Karel Stekly (Gran Premio Internazionale di Venezia)

1948: Hamlet (Gran Bretagna) di Laurence Olivier (Gran Premio Internazionale di Venezia)

1949: Manon (Francia) di Henry-Georges Clouzot (Leone d'oro di San Marco, Gran Premio Internazionale di Venezia)

1950: Justice est fait (Francia) di André Cayatte (Leone d'oro di San Marco)

1951: Rashô-mon (Giappone) di Akira Kurosawa

1952: Jeux interdits (Francia) di René Clément

1954: Romeo and Juliet (Gran Bretagna) di Renato Castellani

1955: Ordet (Danimarca) di Carl Theodor Dreyer

1957: Aparajito (India) di Satyajit Ray

1958: Muhô-Matsu no Isshô (Giappone) di Hiroshi Inagaki

1959: Il generale Della Rovere di Roberto Rossellini e La grande guerra di Mario Monicelli

1960: Le passage du Rhin (Francia) di André Cayatte

1961: L'année dernière à Marienbad (Francia) di Alain Resnais

1962: Ivanovo detstvo (Urss) di Andrej Tarkovskij e Cronaca familiare di Valerio Zurlini

1963: Le mani sulla città di Francesco Rosi

1964: Deserto rosso di Michelangelo Antonioni

1965: Vaghe stelle dell'Orsa di Luchino Visconti

1966: La battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo

1967: Belle de jour (Francia) di Luis Buñuel

1968: Die Artisten in der Zirkuskuppel: ratlos (Germania) di Alexander Kluge

1980: Atlantic City di Louis Malle (Canada) e Gloria (Una notte d’estate) di John Cassavetes (Stati Uniti)

1981: Die Bleierne Zeit (Gli anni di piombo) di Margarethe von Trotta (Germania)

1982: Der Stand der Dinge (Lo stato delle cose) di Wim Wenders (Germania)

1983: Prénom Carmen di Jean-Luc Godard (Francia)

1984: Rol Spokojnego Slonca (L’anno del sole quieto) di Krzysztof Zanussi (Polonia)

1985: Sans toit ni loi (Senza tetto né legge) di Agnès Varda (Francia)

1986: Le rayon vert (Il raggio verde) di Eric Rohmer (Francia)

1987: Au revoir les enfants (Arrivederci ragazzi) di Louis Malle (Francia)

1988: La leggenda del santo bevitore di Ermanno Olmi (Italia)

1989: Beiqing shenghsi (Città dolente) di Hou Xiaoxian (Taiwan)

1990: Rosencrantz and Guildestern are dead (Rosencrantz e Guildestern sono morti) di Tom Stoppard (Gran Bretagna)

1991: Urga di Nikita Mikhalkov (URSS)

1992: Qui Ju da guansi (La storia di Qui Ju) di Zhang Yimou (Cina)

1993: Short Cuts (America oggi) di Robert Altman (Stati Uniti) e Trois couleurs. Bleu (Tre colori. Blu) di Krzysztof Kieslowski (Francia)

1994: Before the Rain (Prima della pioggia) di Milcho Manchevski (Macedonia) e Aiqing wansui - Vive l’amour di Tsai Ming-liang (Cina)

1995: Cyclo (Vietnam) di Tran Ahn Hung

1996: Michael Collins (Irlanda) di Neil Jordan

1997: Hana-bi (Giappone) di Takeshi Kitano

1998: Così ridevano (Italia) di Gianni Amelio

1999: Not One Less (Cina) di Zhang Yimou

2000: Dayereh (Iran) di Jafar Panahi

2001: Monsoon Wedding (Usa) di Mira Nair

2002: The Magdalene Sisters (Gran Bretagna) di Peter Mullan

2003: Vozvrashcheniye (Il ritorno) (Russia) di Andrei Zvyagintsev

2004: Vera Drake (Gran Bretagna) di Mike Leigh

2005: Brokeback Mountain (Usa) di Ang Lee

2006: Sanxia haoren (Still Life) (Cina) di Jia Zhangke

2007: Se, jie (Lussuria) (Usa/Cina/Cina, Taiwan) di Ang Lee

2008: The Wrestler (Usa) di Darren Aronofsky

2009: Lebanon (Israele, Francia, Germania) di Samuel Maoz

2010: Somewhere (Usa) di Sofia Coppola

 

Leoni d'oro alla carriera assegnati

1969: Omaggio per il complesso dell'opera a Luis Buñuel

1970: Omaggio per il complesso dell'opera a Orson Welles

1971: John Ford, Marcel Carné, Ingmar Bergman

1972: Charlie Chaplin, Anatoli Golovnia, Billy Wilder

1982: Alessandro Blasetti, Frank Capra, George Cukor, Jean-Luc Godard, Sergej Yutkevic, Alexander Kluge, Akira Kurosawa, Michael Powell, Satyajit Ray, King Vidor, Cesare Zavattini, Luis Buñuel

1983: Michelangelo Antonioni

1985: Federico Fellini

1986: Paolo e Vittorio Taviani

1987: Luigi Comencini, Joseph Leo Mankiewicz

1988: Joris Ivens

1989: Robert Bresson

1990: Miklos Jancsó, Marcello Mastroianni

1991: Mario Monicelli, Gian Maria Volontè

1992: Francis Ford Coppola, Jeanne Moreau, Paolo Villaggio

1993: Claudia Cardinale, Roman Polanski, Robert De Niro, Steven Spielberg

1994: Ken Loach, Suso Cecchi D’Amico, Al Pacino

1995: Woody Allen, Alain Resnais, Martin Scorsese, Giuseppe De Santis, Goffredo Lombardo, Ennio Morricone, Alberto Sordi, Monica Vitti

1996: Robert Altman, Vittorio Gassman, Dustin Hoffman, Michèle Morgan

1997: Gérard Depardieu, Stanley Kubrick, Alida Valli

1998: Warren Beatty, Sophia Loren, Andrzej Wajda

1999: Jerry Lewis

2000: Clint Eastwood

2001: Eric Rohmer

2002: Dino Risi

2003: Dino De Laurentiis, Omar Sharif

2004: Manoel de Oliveira, Stanley Donen

2005: Hayao Miyazaki, Stefania Sandrelli

2006: David Lynch

2007: Tim Burton

2008: Ermanno Olmi

2009: John Lasseter e i registi della Disney•Pixar

2010: John Woo

 

1985 Leone d’oro speciale a Manoel De Oliveira e John Huston

 

 

 

 

 

 

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