UMBERTO BOCCIONI
Umberto Boccioni è uno tra i principali esponenti italiani della
pittura futurista. È un artista di origine calabrese, infatti è nato
a Reggio Calabria nel 1882, che successivamente si sposterà al nord
della penisola per avere fortuna.
Lasciata la Calabria, a cercare fortuna come artista, il Boccioni si
reca inizialmente a Roma dove diviene allievo di Balla e seguendo la
tecnica divisionista.
Il futuro teorico dell’arte futurista prosegue la sua avventura con
un viaggio in Francia nel quale non riesce ad ottenere buoni
risultati, così, nel 1907, il Boccioni arriva a Milano dove nutre la
sua mente della pittura simbolista e delle litografie di Munch.
Proprio partendo dalla conoscenza di queste tecniche, la pittura dei
Boccioni svaria da tendenze vicine allo stile espressionista di
Munch arrivando ad avvicinarsi alle tendenze simboliste più vicino
all’arte di Van Gogh e Gauguin. La prerogativa dell’arte del
Boccioni è quella per la quale lo stile è segnato da veloci colpi di
pennello e dalla scelta di colori molto accesi.
La pittura di questo artista è davvero esemplificativa di quell’arte
futurista che verrà descritta dai Manifesti del 1910.
Il Boccioni infatti è uno dei fautori di questa avanguardia, quando
incontrò il Marinetti decise di aderire al Futurismo, diventandone
anche uno dei maggiori teorizzatori dello stile pittorico.
L’obiettivo che l’artista si porrà, una volta entrato nella
mentalità futurista, sarà quello di trovare il modo di rappresentare
la velocità della modernità su tela.
La crescita di Boccioni come artista, necessaria per raggiungere il
suo scopo. passa per un nuovo viaggio a Parigi nel 1911 dove studia
in maniera approfondita lo stile cubista.
Da questo momento si nota nelle opere del pittore italiano un
tentativo di superare le tecniche di arte che esiste per esprimere
solo le idee dell’anima, ma con una rivisitazione della storia
dell’impressionismo e del cubismo, cerca una pittura che racchiuda
la spinta veloce che il simbolo rappresentato riceve dalla società
moderna.
Quindi dalla scuola cubista l’artista prende il concetto di solidità
degli oggetti rappresentati, da questo punto Boccioni decide di
aggiungere qualcosa di suo, un concetto di dinamismo di qualsiasi
interno, anche quello che sembra immobile.
Si tratta di un tentativo di rendere coerente una pittura che in
realtà doveva unire tendenze opposte tra loro, ciò causa una certa
eterogeneità delle opere dell’artista italiano, che a volte si
avvicina più al Simbolismo ed altre più all’Espressionismo.
Nel 1911 il Boccioni decise di rivolgersi anche alla scultura per
cercare una tecnica rappresentativa ideale della sua idea di arte,
anche se il suo lavoro principale resterà quello di pittore.
Nelle varie scelte che porteranno alla definizione dell’arte di
Boccioni è importante la conoscenza delle opere da lui scritte come
“Manifesto tecnico della pittura futurista”, del 1912 e “pittura e
scultura futuriste” del 1914, dove cerca di dare una concretezza
teorica al suo lavoro.
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