PERUGINO
"Meglio maestro d’Italia"(*)
(*) Definizione data da Agostino Chigi in una lettera del novembre
del 1500.
Pietro Vannucci, detto il Perugino nasce a Castel
della Pieve, l’attuale Città della Pieve, tra il 1442 e il 1550; la data
non è certa perché i documenti che certificano l’anno di nascita sono
contradditori.
Il padre, Ser Cristoforo di Pietro Vannucci, un
personaggio importante in quanto priore della città e massima autorità
delegata al mantenimento della pace, e la madre, Lucia di Giacomo di
Nunzio Betti, misero al mondo una numerosa prole: ben otto figli di cui
Pietro era il maggiore.
Castel della Pieve, all’epoca, era considerata un
distretto di Perugia ed essendo, Pietro Vannucci, vissuto molto tempo
nella sua cittadina fu considerato da tutti perugino, donde il suo nome.
Formatosi a due grandi scuole, quella indiretta di
Piero della Francesca ad Arezzo – che aveva lasciato un segno tangibile
di sé nell’ambiente umbro-marchigiano – e quella fiorentina di Andrea
del Verrocchio, di cui il Perugino fu allievo nel periodo 1470-72,
l’opera del Perugino rappresenta uno dei punti più alti di quel
tentativo di sintesi dei maggiori risultati raggiunti dai maestri della
prima generazione rinascimentale.
Ragazzotto dall’aspetto rozzo, goffo ma molto
ambizioso, dal carattere rissoso e collerico ma sottomesso con i
potenti, artista bestemmiatore, ateo, agnostico - lo rimarcò il Vasari:
"… fu Pietro persona di assai poca religione …" - nella sua pittura si
manifestò disegnatore sublime e chiaroscurista accurato, abile e
raffinato, creò superbi angeli, santi e madonne di tipica espressione
dolcissima e calma, cui si ispirò Raffaello, suo discepolo.
Furono sue caratteristiche la grazia, la soavità e la
purezza del disegno, il fascino delle teste di giovani e di donne,
l’armonia degli atteggiamenti e dei movimenti, lo splendore del colore,
l’eleganza delle architetture.
Fosse indotto all’ipocrisia per avere una vita ricca,
comoda e facile? Se la risposta è affermativa è semplice dedurre che ci
riuscì molto bene perché Vasari scrisse: "… per denari arebbe fatto ogni
male contratto …" e Pietro Vannucci divenne benestante.
I dipinti giovanili (le Madonne dei musei di
Parigi, Londra, Berlino; alcuni dei pannelli con Storie di San
Bernardino, Perugia, Pinacoteca, ecc….) rivelano l’assimilazione
delle luminose, nitide atmosfere di Piero della Francesca in un gusto
più descrittivo e ornato (Presentazione di Gesù al Tempio,
Roma, Collezione Morandotti), sul quale agiscono anche gli insegnamenti
del Verrocchio sopratutto per quanto riguarda la dimensione che diventa
più monumentale e il trattamento della luce e della materia che
diventano più raffinate e sensibili.
La fama del Perugino si accrebbe notevolmente dopo
gli importanti incarichi ricevuti da Sisto IV alla corte papale a Roma,
dove fu presente dal 1478 per affrescare la cappella della Concezione in
San Pietro; dei dipinti rimangono solo alcuni frammenti.
Nel 1481-82 lavora alla decorazione ad affresco della
Cappella Sistina, accanto al Botticelli, al Ghirlandaio, al Rosselli (Storie
di Mosè, Storie di Cristo, tra cui la celebre Consegna
delle chiavi a Pietro, che ebbe valore propositivo non solo per il
giovane Raffaello ma per una parte notevole della cultura
contemporanea).
In quegli anni Perugino è un artista lanciato e la
sua fama è in costante crescita non solo in Italia ma anche all’estero,
in particolare in Francia e in Spagna.
Le richieste delle sue opere aumentano talmente da
non riuscire a rispettare gli impegni assunti e le scadenze
prestabilite, deludendo i committenti che molto spesso gli revocano
l’incarico riservandolo ad altri artisti.
La fama e la ricchezza fanno molto spesso riaffiorare
l’indole rissosa e rozza dell’artista tanto che in una notte d’inverno
del 1486, a Firenze, insieme ad un balordo, suo collega pittore di
Perugia, un certo Aulista d’Angelo picchiano un uomo. Entrambi saranno
condannati, Aulista, verrà frustato e imprigionato; Perugino, reo
confesso, artista di alta fama, ma soprattutto protetto dalla potente
famiglia dei Della Rovere se la caverà soltanto con una multa e senza
che la condanna sminuisca, in qualche modo, il giro delle sue commesse.
Presso Assisi dipinge nella cappella della
Porziuncola in Santa Maria degli Angeli la Crocifissione; a
Firenze realizza tre tavole per i frati di San Giusto alle mura; per le
monache di Foligno realizza Il Cenacolo nell’ex convento
di Sant’Onofrio e per la Chiesa di Santa Maria del Cestello la
Visione di San Bernardo (ora a Monaco, Alte Pinakothek).
Nel 1490 entra a far parte dell’équipe di Lorenzo il
Magnifico lavorando accanto a Botticelli, Ghirlandaio e Filippino Lippi,
nella Villa dello Spedaletto a Volterra; artisti, questi, che aveva già
incontrato a Roma, quando con loro aveva collaborato ai dipinti della
Cappella Sistina.
L’ambiente culturale mediceo rappresenta un polo
intellettuale di altissimo rango, vi partecipano i più alti nomi della
cultura, della letteratura, della lirica, … che insieme al Magnifico
imprimono un gusto raffinato, umanistico, sofisticato a tutto ciò che
ruota in quell’ambiente.
Il Perugino si adegua subito e con Apollo e Dafni
evade dal consueto repertorio religioso per dedicarsi alla perfetta
inquadratura prospettica e alla evocazione romantica del tenero
paesaggio umbro, collocando, con calibrata armonia, le figure assorte e
contemplative, atteggiate secondo ritmi di grazia ed eleganza.
Nel 1493 Perugino sposa Chiara la bellissima e
giovanissima figlia di Luca Fancelli, il famoso architetto fiorentino di
Palazzo Pitti.
La dote della moglie, rigorosamente depositata presso
il Monte delle Graticole a tassi di interesse di molto vantaggiosi, la
aumentata produzione di dipinti che Perugino diffonderà in tutta
l’Italia centrale, prima, e settentrionale, poi, lo arricchiscono sia
finanziariamente e sia stilisticamente fino a raggiungere una purezza di
forme e colori precorrente il classicismo del Cinquecento, quello di
Raffaello che di Perugino fu l’allievo più importante.
La vasta attività dell’artista nel periodo a cavallo
del secolo, aiutato anche dalla sua scuola che annoverava tra gli
allievi, oltre a Raffaello, anche Pinturicchio, Ghiberti, ecc., presenta
i massimi risultati della sua arte poetica (Apollo e Maria,
Parigi, Louvre; Visione di San Bernardo, Monaco, Alte Piakothek;
Affreschi del Collegio del Cambio a Perugina, 1497-1500, ecc…).
Anche la ritrattistica con figura a mezzo busto su
uno sfondo di paesaggio sfumato o di profilo su sfondo scuro dimostrano
le capacità altissime dell’artista di una pittura fine e meticolosa da
toccare la perfezione soprattutto nei dipinti di piccolo formato.
La grande fortuna di questo suo stile così
profondamente armonico, particolarmente evidente nelle composizioni
sacre ripetute all’infinito, inaridì l’attività successiva del Perugino
in una ripetizione invariata e costante di argomenti, da cui si stacca
solo qualche raro esempio, come il raffinatissimo pannello con la
Lotta tra Amore e Castità, eseguito per lo studiolo mantovano di
Isabella d’Este (e ora al Louvre) ma che per i ritardi di consegna, le
lunghe lettere, anche minatorie, gli equivoci e le prese di posizione
sia dell’artista e sia della marchesa mantovana risultò deludente per
Isabella perchè privo di quel fascino che incanta lo spettatore;
conseguenza fu che gli altri tre quadri dello studiolo andarono
commissionati a Lorenzo Costa e al Correggio.
Da questo momento inizia il periodo della stanchezza,
Perugino, si accorge che la sua fama sta declinando, altri nomi si
affacciano alla ribalta dell’arte: Fra’ Bartolomeo e Andrea del Sarto,
Leonardo che propongono opere nuove, anche i suoi allievi come il
Pinturicchio, Andrea d’Assisi detto l’Ingegno, Eusebio di San Giorgio e,
soprattutto, Raffaello.
Toccato nell’orgoglio, sposta la sua attività da
Firenze a Perugia dove apre una bottega ma i tempi e lo stile sono
cambiati; cercherà di produrre opere per riconquistare il terreno
perduto ma le commesse importanti non arrivano più; il gusto è cambiato
e la ripetizione illimitata è destinata a venire a noia.
Nel 1508, il Papa Giulio II, protettore da sempre di
Perugino, nel tentativo di reinserire l’ormai anziano pittore nella
decorazione di alcune stanze del palazzo papale, lo convoca a Roma per
inserirlo nell’équipe formata da Luca Signorelli, Baldassarre Peruzzi,
Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma, Bartolomeo Suardi detto il
Bramantino e altri ma il progetto svanisce per mancanza di un accordo
generale. Il Papa taglia corto: chiude i rapporti con tutti e
commissiona il lavoro a Raffaello.
Episodi analoghi, Perugino, ne subirà ancora; Firenze
ormai è diventata estranea, a volte anche ostile; vi si reca solo per
riscuotere gli interessi sulla dote della moglie; la sua vita è limitata
a Perugia, dove ricopre cariche pubbliche e, dopo aver chiuso la sua
bottega, si dedica alla compravendita immobiliare e alla ricerca di
commissioni presso confraternite e parrocchie di campagna per le quali
effettua numerose opere che ormai hanno perduto l’estro e l’ambizione
figurativa di un tempo.
A Fontignano, un borgo a pochi chilometri da
Perugina, nel 1523, viene colpito dalla peste e muore lasciando
incompiuti un dipinto dedicato alla Madonna con il Bambino e un
grande affresco dedicato al Presepe, entrambi per l’oratorio
dell’Annunziata; quest’ultimo, staccato nell’Ottocento, si trova ora al
Victoria and Albert Museum di Londra.
Malgrado avesse lasciato nel testamento la sua
volontà di essere sepolto nella tomba che aveva acquistato, nel luglio
del 1515, per sé e per i suoi famigliari, presso la Chiesa della
Santissima Annunziata a Firenze, essendo morto di peste, fu sepolto in
tutta fretta in aperta campagna.
Solo due anni più tardi la moglie si prodigherà per
traslare i resti nella Chiesa di Sant’Agostino a Perugia, ma ciò non
avverrà.
I SUOI MAGGIORI CAPOLAVORI
PERIODO TITOLO ALLOCAZIONE
Adorazione dei Magi
Perugia,
Galleria Nazionale dell’Umbria
1482 Consegna delle chiavi
Città del Vaticano, Cappella Sistina
1482 Battesimo di Cristo
Città del Vaticano, Cappella Sistina
1482 Viaggio di Mosè in Egitto
Città del Vaticano, Cappella Sistina
1485-90 Ultima cena
Firenze, ex convento
di Sant’Onofrio
1489 Annunciazione
Fano, Chiesa di Santa Maria Nuova
1490 Cristo in Pietà e santi
Firenze, Galleria degli Uffizi
1490 Orazione nell’orto
Firenze, Galleria degli Uffizi
1490-95 Madonna in trono con il Bambino
Parigi, Museo del Louvre
1490-95 San Sebastiano
Parigi, Museo del
Louvre
1490-95 Apollo e Dafni
Parigi, Museo del
Louvre
1493 Madonna in trono con il Bambino
Firenze, Galleria degli Uffizi
1493-96 Crocifissione e santi
Firenze,
Santa Maria Maddalena de’Pazzi
1494 Ritratto di Francesco Delle Opere
Firenze, Galleria degli uffizi
1494 Madonna in trono con il Bambino
Cremona, Chiesa di Sant’Agostino
1494-95 Madonna con Bambino
Parigi,
Museo del Louvre
1494-95 San Sebastiano
San Pietroburgo,
The State Hermitage Museum
1495 Compianto sul Cristo morto
Firenze, Palazzo Pitti – Galleria Palatina
1495-96 Madonna in trono con il Bambino
Città del Vaticano, Pinacoteca Vaticana
1495-96 Cristo morto nel sarcofago
Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria
1495-00 Madonna del sacco
Firenze,
Palazzo Pitti – Galleria Palatina
1496-98 Madonna della Consolazione
Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria
1497 Madonna in trono con Bambino
Fano, Chiesa di Santa Maria Nuova
1497-98 Trasfigurazione
Perugia,
Collegio del Cambio
1497-98 Natività di Gesù
Perugia,
Collegio del Cambio
1497-00 Madonna in gloria
Bologna,
Pinacoteca Nazionale
1498-00 Assunzione della Vergine e santi
Firenze, Galleria dell’Accademia
1498-00 Ritratto di Biagio Milanesi
Firenze, Galleria degli Uffizi
1498-00 Ritratto di Baldassarrre di Antonio di Angelo
Firenze, Galleria degli Uffizi
1498-00 La Fortezza, la Temperanza e sei eroi dell’antichità
Perugia, Collegio del Cambio
1498-00 Padre Eterno tra angeli, profeti e sibille
Perugia, Collegio del Cambio
1498-00 Decorazione della Volta del Cambio
Perugia, Collegio del Cambio
1499-00 Resurrezione di Cristo
Città del
Vaticano, Pinacoteca Vaticana
1500 Autoritratto Perugia, Collegio del Cambio
1500 Santa Maria Maddalena
Firenze, Palazzo Pitti – Galleria Palatina
1500-05 La Vergine in adorazione del Bambino
New York, The Pierpont Morgan Library
1500-05 Cristo crocifisso tra la Vergine e San Girolamo
Firenze, Galleria dell’Accademia
1500-09 Ascensione di Cristo
Sansepolcro,
Duomo
1500-10 San Giovanni Battista
Perugia,
Galleria Nazionale dell’Umbria
1501 Gonfalone della giustizia
Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria
1502-05 Incoronazione della Vergine
Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria
1503-05 Lotta tra Amore e Castità
Parigi, Museo del Louvre
1504 Adorazione dei Magi
Città della Pieve, Oratorio di Santa Maria dei
Bianchi
1505 Martirio di San Sebastiano
Panicale, Chiesa di San Sebastiano
1505-07 Assunzione della Vergine
Firenze, Santissima Annunziata
1507 Battesimo di Cristo
Foligno, Chiesa della Nunziatella
1510-20 Giovane santo con la spada
Parigi, Museo del Louvre
1515-23 Nozze di Cana Perugia,
Galleria
Nazionale dell’Umbria
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