MUNCH
Eduard Munch nacque a Loten, in Norvegia, nel 1863.
Il futuro pittore ebbe subito dei dispiaceri dalla vita: infatti già
in tenera età dovette sopportare il dolore per la perdita della
madre e della sorella maggiore.
Soprattutto per questa ragione, gli esordi pittorici di Munch
avevano come temi principali la malattia e la morte. Infatti
l‘angoscia e il disagio sociale che la morte di madre e sorella
causò nell’animo dell'artista, trovarono il loro sfogo sulla tela.
Questi forti sentimenti vennero espressi mediante l'uso di colori
violenti e irreali, linee sinuose e continue, immagini deformate,
come se fossero consumate da un male interiore.
Seguendo la sua passione per l’arte, il giovane Munch divenne
allievo del pittore realista Christian Krohg, ma questo non risultò
sufficiente per l’artista norvegese.
Per divenire un pittore affermato, Munch nel 1885 lasciò la Norvegia
per visitare e studiare nelle capitali europee. Da ricordare sono
soprattutto i soggiorni a Parigi e a Berlino.
Nella capitale francese, Munch venne fortemente impressionato
dall’arte di Manet, Toulouse-Lautrec e Van Gogh. Nel soggiorno
tedesco, invece, la pittura del norvegese destò talmente tanto
clamore che la mostra fu costretta a chiudere.
Anticipando di qualche tempo lo spirito che attraverserà, nei primi
anni del 900 l’Europa, quello che porterà, tra gli altri, Freud a
scrivere “l’interpretazione dei sogni”, l’arte di Munch rappresenta
i fantasmi dell’anima, i tormenti dell’essere i dubbi, le paure le
solitudini dell’uomo moderno. L’artista trasmette a chi guarda le
sue opere una tensione emotiva, che traspare grazie al sapiente
mescolare di colori brillanti e angoscianti.
Nel primi anni del 900, Munch fu colpito da una grave crisi
psichica, dalla quale uscì con una visione più ottimistica della
vita, che sulla tela si tradusse con un utilizzo di colori più
luminosi.
Nel 1937 in Germania, il regime nazista, giudica ottantadue sue
opere, "arte degenerata" e le rimuove dai musei.
Munch morì in Norvegia nel 1944.
Opere essenziali dell’Artista:
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La fanciulla malata
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Ritratto della sorella Inger (1884)
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Il mattino. Ragazza sul bordo del letto
(1884)
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Tête-à-tête (1885)
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Primavera (1889)
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Primavera sul viale Karl Johan (1890)
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Ritratto della sorella Inger (1892)
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Il Bacio con la Finestra (1892)
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Sera sul viale Karl Johan (1892)
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La roulette (1892)
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Malinconia (1892)
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L'urlo (1893)
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La morte nella stanza della malata (1893)
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La pubertà (1893)
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Notte a Saint-Cloud (1893)
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La voce (1893)
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Le mani (1893 circa)
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Vampiro (1893-1894)
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Angoscia (1894)
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La donna in tre fasi (la sfinge) (1894)
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Ceneri (dopo la caduta) (1894)
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Gli occhi negli occhi (1894)
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Madonna (1894-1895)
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Il giorno dopo (1894-1895)
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Chiaro di luna (1895)
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Autoritratto con sigaretta (1895)
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La bambina malata (1896)
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Separazione (1896)
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La madre morta e la bambina (1897-1899)
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Eredità (1897-1899)
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Henrik Ibsen al Grand
Café (1898)
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Vite vergine rossa (1898-1900)
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Malinconia, Laura (1899)
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Metabolismo (Adamo ed Eva) (1899)
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La danza della vita (1899-1900)
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Golgotha (1900)
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Ragazze sul ponte (1902 circa)
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Le signore sul ponte (1902)
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Autoritratto all'inferno (1903)
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Tempo di neve nel viale (1906)
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Malinconia (ragazza che piange sulla
spiaggia) (1906-1907)
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La morte di Marat I (1907)
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Gelosia II (1907)
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L'assassino (1920/1)
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Il sole II (1910-1916)
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Autoritratto a Bergen (1916)
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Agitazione interna (1919-1920)
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Modella accanto alla sedia di paglia
(1919-1921)
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Autoritratto tra l'orologio e il letto
(1940-1943)
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Litografie e Xilografie [modifica]
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Attrazione II (1896)
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Chiaro di luna I (1896)
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La donna (1899)
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Due persone sole (1899)
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Arpia (1899)
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