L’ARTE PREISTORICA
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Nel
corso del Paleolitico Superiore (l’antica età della pietra grezza
che copre il periodo che va da circa 40.000 a 15.000 anni a.C.) l’uomo
inizia ad avvertire il bisogno di esprimersi e di rappresentare – con la
sua vaga intelligenza – delle forme che fossero in grado di riprodurre
la realtà in cui viveva. Lo stimolo a lasciare traccia della sua
esistenza non sembra essere quello artistico ma più un senso
magico-religioso; dapprincipio si hanno incisioni fatte premendo le mani
su pareti morbide di creta , si sono trovati anche fregi, spirali, rozze
rappresentazioni di animali; in alcune località sono state rinvenute
grossolane "statuine" raffiguranti il corpo femminile con accentuazione
di alcuni particolari anatomici come le natiche, il bacino e le parti
alte delle gambe.
Lungo e faticoso il cammino percorso dall’uomo
primitivo da queste iniziali e grezze esperienze alle sorprendenti
pitture rupestri, che risalgono a circa 15.000 anni a. C., trovate nelle
grotte di Lascaux, in Francia o nelle grotte di Altamira in Spagna: sono
disegni o incisioni di animali come bisonti, cavalli; i colori impiegati
sono il rosso, il nero, il marrone.
Durante il Mesolitico (che copre il periodo
che va da circa 15.000 a circa 8.000 anni a. C.) non si hanno
rappresentazioni che si discostano da graffiti e pitture rupestri simili
ai modelli preesistenti.
Nel periodo detto Neolitico (che copre il
periodo che va da circa 8.000 a circa 3.500 anni a. C.) la forma
artistica di maggior rilievo è quella della ceramica che viene
localizzata nel Mediterraneo orientale per poi svilupparsi anche verso
l’Africa settentrionale, l’Italia, la Grecia, la penisola balcanica, la
Francia meridionale, la Spagna.
Nell’Egitto predinastico vengono scavate le prime
tombe, mentre in Mesopotamia vengono eretti i primi templi.
Nel
periodo che va dal 3.500 a circa 2.000 anni a. C. l’Europa conosce le
prime manifestazioni architettoniche e la scultura monumentale acquista
una precisa e particolare fisionomia nelle due prime grandi civiltà
della storia: l’egizia e la mesopotamica; nella prima predominano le
tombe dei primi faraoni; in seguito – tra il 2.680 e il 2.400 – verranno
edificate le grandi piramidi; il tema della scultura e dell’architettura
pone in rilievo la celebrazione religiosa e politica; anche in
Mesopotamia i temi votivi e religiosi emergono sui templi, fortezze,
torri, regge, stele.
In Europa, nel frattempo, vengono edificate quasi
dappertutto le costruzioni a pietre gigantesche (megalitiche)
dette dolmen (dol = tavola, men = pietra) se su due pietroni
verticali se ne posa orizzontalmente un terzo o menhir (men =
pietra,hir = lunga) se si drizzano a isolata guglia.
Si tratta di opere legate a culti primitivi, forse
naturalistici,di cui si ignorano le caratteristiche; sono giganteschi
complessi di poderosi blocchi di pietra, rizzati in verticale, che
possono raggiungere diversi metri in altezza o un allineamento per
diversi chilometri o, ancora, un serramento a cerchio di diversi metri
quadrati come a Stonehenge in Inghilterra.
Anche in Italia esistono complessi architettonici
caratteristici, sono localizzati in Sardegna ed hanno la struttura di un
piccolo villaggio agricolo, sono i "nuraghi", costruzioni tronco-coniche
a base circolare, costruite con immani pietre sovrapposte; all’interno
hanno sale a base circolare cui si accede con porte architettoniche e
coperte con rozze volte cupoliformi a cerchi concentrici di pietre che
si restringono.
L’avvento dell’età del bronzo in Europa, soprattutto
dopo il 2.000 a. C. ha ripercussioni storiche e sociali di grandissima
portata in quanto rompe la stagnazione primitiva, l’isolamento in tribù;
favorisce i contatti, gli scambi, la diffusione di prodotti; in altre
parole, il bronzo diventa il fattore che chiude il capitolo della
preistoria per aprire il capitolo delle grandi civiltà storiche del
Mediterraneo orientale.
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