ENERGIA EOLICA
L'energia eolica è una cosiddetta fonte energetica
rinnovabile, ovvero una sorgente di energia potenziale che è
praticamente inesauribile in quanto non proviene da un deposito naturale
di un bene, ma dalla forza inestinguibile del vento.
Lo sfruttamento di questo tipo di energia, negli anni
tra la fine del XX e l'inizio del XXI secolo, diventa un importante
argomento di discussione in quanto le energie rinnovabili hanno un
impatto, in termini di inquinamento ambientale, nettamente inferiore
rispetto all'energia ottenuta dai combustibili fossili (ovvero petrolio,
metano ed altri gas naturali).
Ovviamente anche lo sfruttamento dell'energia eolica
ha delle criticità: oltre all'impatto visivo (con la presenze di alti
pilastri e di grandissime pale rotanti), rumore costante, problemi di
elettromagnetismo con conseguenti danni anche alle telecomunicazioni.
L'impatto visivo può essere diminuito tramite la
costruzione di torri o a traliccio o tubolari. Oppure la colorazione con
colori neutri dell'intera struttura.
La decisione di recuperare la forza del vento per
ottenere energia elettrica trova le sue prime applicazioni intorno agli
anni 80 del XX secolo. Da allora lo sfruttamento di questa fonte
energetica è in costante aumento, anche grazie alle decisioni di molti
Paesi del Mondo, come ad esempio il Protocollo di Kyoto o il progetto
"202020" dell'UE.
Il procedimento utilizzato per convogliare l'energia
eolica è, come principio, il medesimo utilizzato per gli antichi mulini
a vento.
Una volta, ovvero nei mulini, l'energia cinetica
prodotta dalle pale veniva trasformata in energia meccanica per macinare
qualcosa, ora la conversione avviene da energia cinetica a quella
elettrica.
Il macchinario utilizzato è chiamato aerogeneratore
ed è composto da una grande pala posta sopra un alto pennone. Le pale,
fatte ruotare dal vento, producono energia cinetica che viene
direttamente trasmessa ad un generatore che la converte in energia
elettrica. La dimensione media di un aerogeneratore è quella che porta
ad avere l'altezza del pennone di circa 50 metri e le pale che ruotano,
in genere 3, della lunghezza di 20 metri. Un impianto di questo genere
riesce a produrre una energia pari a poco meno di 600 chilowatt al
giorno, pari circa al consumo, sempre giornaliero, di circa 500
famiglie. Attualmente, negli anni successivi al 2000, si è cercato di
realizzare delle strutture maggiormente performanti, in grado di
riuscire ad accumulare fino ad 1 megawatt al giorno.
La durata, in termini di tempo, di una rotativa è di
poco più di venti anni, e la sostituzione di un impianto con un altro è
semplice ed ha poche controindicazioni dal punto di vista
dell'inquinamento, in quanto si tratta di strutture realizzate quasi
completamente in alluminio.
In ogni caso si costruiscono due specifici tipi di
aerogeneratori: quelli che hanno l'asse di rotazione verticale e quelli
con asse di rotazione orizzontale (ovviamente l'asse viene calcolato
rispetto al vento). Vengono solitamente preferiti questi ultimi impianti
in quanto garantiscono un migliore accumulo di energie e soprattutto,
con queste strutture, è possibile cambiare l'angolo di rotazione delle
pale, rendendo la raccolta energetica maggiormente performante.
Il vero problema per il conseguimento dell'energia
eolica è che l'approvvigionamento non è sempre costante. Anche nell'arco
di una stessa giornata ci possono essere dei momenti in cui non viene
immagazzinata alcune energia, mentre in altri si vede arrivare una
produzione superiore alla capacità di accumulamento dei generatori.
Per cercare di ovviare a questa difficoltà, alcuni
studiosi ritengono che potrebbe essere utile realizzare impianti a
potenza mista: eolica assieme all'idrogeno (procedimento realizzato
grazie all'elettrolisi dell'acqua).
Ovviamente raramente è possibile vedere un solo
pennone, di solito si trovano sempre in gruppo, realizzando dei veri e
propri parchi eolici (questi agglomerati, in inglese, sono noti come
"Wind Farm").
Queste postazioni possono essere situate praticamente
in ogni luogo, anche in mare aperto. In questo caso si parla di impianti
offshore.
Al contrario definiamo onshore le istallazioni che
vengono realizzate su colline o montagne, lontano dalle coste. Vengono
realizzati del parchi eolici in questa posizione per sfruttare la
velocità del vento che soffia sopra le montagne.
I parchi nearshore, invece, sono quelli realizzati
sulla costa, costruiti per sfruttare la corrente che viene creata
naturalmente a causa del differente riscaldamento della spiaggia e del
mare.
Esiste anche la possibilità di realizzare dei mini
impianti eolici in casa, ma la loro realizzazione, con la tecnologia
attuale, non permette di realizzare reali guadagni per chi le
costruisce.
In generale per scegliere un terreno dove installare
un impianto eolico si valuta la cosiddetta classe di rugosità. Esistono
4 livelli, dallo 0 al 3:
- Classe di rugosità 0 indica un terreno piano, come
ad esempio la spiaggia o le distese di neve perenne.
- Classe 1: terreni sempre piatti ma su cui cresce
una vegetazione di arbusti.
- Classe 2: aree sfruttate a livello agricolo con
presenza di alberi e abitazioni distanti.
- Classe 3 terreno "rugoso" con la presenza di alberi
e paesi nelle vicinanze, terreno con vari sali e scendi.
Solitamente, per costruire un parco fotovoltaico si
scelgono terreni con una rugosità compresa tra lo 0 e l'1, con una
pendenza minima del terreno. In questo spazio il vento deve soffiare
mediamente a circa 5 metri per secondo, senza avere grandi picchi di
intensità.
Nonostante le grosse opportunità che l'Italia avrebbe
per sfruttare l'energia eolica, il nostro non risulta tra i primi Paesi
per l'utilizzo di questa forza: tra le varie difficoltà si trovano la
ricchezza culturale e paesaggistica, che potrebbe venire deturpata dalla
realizzazione dei vari parchi, e dalla grande densità di abitanti nelle
varie città.
I leader mondiali in questo ambito, ovvero nella
produzione di energia eolica, sono comunque riscontrabili in Europa,
nella Penisola Iberica (Portogallo e Spagna) e in Germania. La nazione
che invece ha registrato, nel corso del XXI secolo, maggiore crescita
nella produzione dell'energia eolica è l'India.
In ogni caso la produzione di energia eolica,
attualmente (2012) non supera il 2% del fabbisogno mondiale, ma è in
rapida ascesa.
Secondo i dati del 2011 in Italia l'eolico copre poco
più del 4% del fabbisogno nazionale, mettendo il nostro Paese al 12°
posto in Europa per lo sfruttamento di questa forma di energia.
In testa a questa speciale classifica troviamo la
Danimarca, con poco più di un quarto dell'intero fabbisogno energetico
coperto dall'eolico.
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