Intervista a
Giorgio De Matteis
Assessore alla Protezione Civile
della Regione Abruzzo
La Protezione Civile in Abruzzo
ha dei vasti ed importanti settori di attività oltre alla responsabilità
di essere capofila a livello nazionale. Fra i primi ambiti che mi vengono
in mente ci sono proprio la prevenzione delle valanghe e quella degli incendi
boschivi. Vista la presenza di ben 3 Parchi Nazionali nel vostro territorio
immagino che abbiate bisogno di un’ottima collaborazione e di uno stretto
contatto tra Regione e , per esempio, Corpo Forestale. Quali sono i primari
obbiettivi in comune ed i passi da svolgere?
Certo di obbiettivi in comune ne
abbiamo molti: intanto quello di educazione e di formazione che è preliminare
e fondamentale. In questo senso la collaborazione con il Corpo Forestale
si concretizza a vari livelli: per la formazione utilizziamo la scuola allievi
sottufficiali che è qui in Abruzzo a Raiano Terme, dove vengono formati
gli uomini della Protezione Civile e gli aderenti al volontariato, in particolare
sul settore della prevenzione degli incendi boschivi.
C’è poi un’attività di informazione
che viene svolta sempre in collaborazione con il Corpo Forestale e che ha
luogo nelle scuole, cosa che completa l’attività di prevenzione degli incendi
boschivi, opera che viene concretamente svolta insieme ai suoi uomini anche
sul campo. Sempre in tema di collaborazione, questa possiamo trovarla espletata
in altri campi, come quello del controllo e della sicurezza sulle piste
di sci ed in genere in alta montagna. Da questo punto di vista la Protezione
Civile ha una struttura abbastanza complessa: da qui a qualche giorno verranno
presentati i cosiddetti Centri Funzionali in Italia, che sono strutture
utilizzate e finalizzate per l’acquisizione dei dati meteorologici e per
l’informazione e la trasmissione degli stessi agli Enti locali. In questo
senso vogliamo fornire strumenti di base agli Enti locali sia per prepararsi
eventualmente alle emergenze sia dal punto di vista semplicemente informativo.
Si tratta di un sistema piuttosto complesso da realizzare che vede coinvolte
diverse strutture dello Stato, una delle quali è rappresentata proprio dal
Servizio Meteomont del Corpo Forestale. Oltre a questo prevediamo delle
ulteriori aree di collaborazione, come la realizzazione di un Centro Logistico
in Abruzzo per la Protezione Civile che possa usufruire delle unità mobili,
ossia degli elicotteri, posizionati nell’aeroporto dell’Aquila, che diventa
in tal modo l’aeroporto dei Parchi. Questo è un progetto che si inserisce
in un quadro più vasto riguardante le aree protette, quali il Parco Nazionale
del Gran Sasso, quello della Maiella e quello Nazionale d’Italia, oltre
al Parco Regionale del Velino-Sirente, quindi come iniziativa si viene a
collocare all’interno di un contesto già esistente e predefinito.
La Legge 363 del 2003 in materia
di sicurezza nella pratica degli sport invernali lascia una grossa libertà
a livello regionale. Qual è la sua opinione in tal senso?
L’opinione nei confronti di un
provvedimento di tal tipo non può essere che positiva. Le Regioni hanno
senz’altro una grossa autonomia gestionale, che però lascia aperta un’altra
serie di problemi, come quelli del coordinamento e delle sinergie. Già oggi
abbiamo avuto un insieme di informazioni molto complesse e sovrapponibili
da parte di più istituzioni dello Stato sugli stessi aspetti. Ma la sfida
sarà quella di ottimizzare le energie per capirsi su come si debbano utilizzare
le risorse in base a quello che cerchiamo e al perché. Molti sono infatti
i fornitori di dati, ma vanno piuttosto interpretati in maniera univoca
per non disperdere sforzi e risorse umane ed economiche, al fine di evitare
quella sovrapponibilità e l’ingolfarsi di dati che ancora spesso avviene.
La difficoltà quindi resta nell’analisi stessa, perché il dato non interpretabile
è inutile e fine a sé stesso: le Regioni quindi devono lavorare perché questo
obbiettivo ossa raggiungersi in tempi brevi. Ora vedremo appunto con la
presentazione ufficiale il 10 marzo di questi Centri Operativi Funzionali
di fronte al Dipartimento Nazionale, dove si svolgerà un’azione molto complessa
di raccolta ed acquisizione dati e di informazione. Soprattutto in Abruzzo,
che è la Regione di coordinamento a livello nazionale in questo settore,
sono stati installati due radar meteorologici, uno dei quali con delle funzioni
speciali, e tramite questi collaboreremo anche in sinergia, oltre che con
le istituzioni dello Stato, con Telespazio, con il Centro di Meteorologia
Regionale della facoltà di Fisica dell’Università dell’Aquila, che fornisce
indicazioni a livello nazionale su attività di ricerca e di analisi dei
dati, e con l’Istituto Idromareografico ed il Parco Scientifico e Tecnologico
d’Abruzzo: un insieme di strutture tecniche di altissima competenza per
avere oltre ad un enorme insieme di dati anche una completezza di analisi
approfondita ed efficace. Tutto questo perché altrimenti il compito delle
Regioni, che è quello di coordinarsi nelle fasi di emergenza, verrebbe perso
in un mare di numeri senza alcuna conseguenza logica.
Alessandra Giordani
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