LA MAGICA
ATMOSFERA DELLA CITTA’ DEI PAPI
Difficile
da raccontare, facile da vivere: è la magica atmosfera della medioevale
Viterbo, moderno capoluogo laziale dello straordinario patrimonio archeologico,
Artistico, architettonico, destinato ad un visitatore attento, che sappia
gustare fino in fondo le peculiarità.
Non c’è stagione
particolare per visitare Viterbo: in tutti i periodi dell’anno, la Città
si offre per un tranquillo e piacevole week-end, immersi in una atmosfera
che le grandi metropoli hanno dimenticato e che sa affascinare chiunque.
In inverno,
il ghiaccio forma straordinari merletti candidi sull’austero peperino delle
fontane, in cui il leone, simbolo di Viterbo, è spesso protagonista; in
estate, le caratteristiche viuzze del quartiere medioevale accolgono e confortano
con il loro fresco e complice silenzio il visitatore.
Conoscere
Viterbo significa passeggiare nella storia: dallo splendido Palazzo dei
Papi, risalente alla seconda metà metà del XIII sec. , che domina la parte
più antica città del Colle del Duomo di San Lorenzo, alle strette e tortuose
vie del quartiere medioevale di San Pellegrino, dove il tempo sembra essersi
magicamente fermato; dalla Piazza del Gesù, nella cui chiesa si consumò
nel 1271 l’uccisione di Enrico di Cornovaglia, nipote del sovrano d’Inghilterra,
alla Piazza del Plebiscito, dominata dalla Torre dell’Orologio e dal Palazzo
dei Priori, risalente al XIII secolo, sede dell’Amministrazione Comunale,
che conserva tesori di straordinaria bellezza, come la Sala Regia, ricca
di pregevoli affreschi che raccontano, tra realtà e legenda, le vicende
salienti della storia cittadina; dal grande edificio ottocentesco del Teatro
Unione, alla Basilica di Santa Rosa, che conserva il corpo intatto dalla
santa giovinetta di Viterbo, che ancora oggi viene celebrata con grande
devozione ogni 3 settembre con il trasporto della Macchina di Santa Rosa,
una torre illuminata alta circa 30 metri, del peso di 5 tonnellate, portata
per le vie della città da 100 uomini, detti Facchini, in divisa bianca e
rosa.
Fuori dagli
itinerari "tradizionali", tuttavia la città offre la possibilità di vivere
momenti indimenticabili, alla entusiasmante scoperta di angoli e scorci
particolari e suggestivi: piazza, fontane, strette vie e palazzi nobiliari
si offrono agli occhi del visitatore in tutta la loro bellezza, come uno
scrigno che sveli i suoi millenari tesori.
In questo
contesto, ben si inserisce e si tramanda un pregevole tradizione enogastronomia,
che soddisfa, attraverso la presenza di locali tipici, i palati più esigenti.
La vicinanza del gruppo montano dei Cimini incide sulla specificità culinaria
locale con la produzione di nocciole e funghi, mentre la tradizione agroalimentare,
vivacissima sul territorio, porta alle tavole verdure e legumi elaborati
in gustose zuppe, la cui ricetta risale al Medioevo.
Per coloro
che guardano alla vacanza come occasione di ritrovare il benessere, Viterbo
offre un polo termale di tutto rispetto: la sorgente del Bulicante, poco
distante dalla città e citata anche da Dante Alighieri nella sua Commedia,
fornisce acqua sulfurea delle grandi proprietà curative alle vicine strutture
alberghiere, in cui è possibile effettuare cure termali o più semplicemente,
regalarsi qualche ora all’insegna del relax.
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