Energia solare
Lo sfruttamento dell'energia solare da
parte degli esseri viventi avviene quasi a partire dalla comparsa della
stessa vita sulla terra.
La presenza di piante o degli altri
organismi eterotrofi ha infatti sancito l'inizio, tramite il processo di
fotosintesi, di questo sfruttamento.
In epoca moderna, lo sfruttamento
dell'energia solare o fotovoltaica, da parte del genere umano, entra con
pieno diritto all'interno del dibattito in relazione della scelta tra le
energie rinnovabili rispetto ai combustibili fossili.
Come molte altre energie alternative, il
fotovoltaico non garantisce un uguale approvvigionamento di energia
durante il tempo, perché, oltre al fatto del normale passaggio da giorno
e notte,quindi dalla presenza o meno del sole nel cielo, la fornitura di
energia dipende anche dalla presenza o meno di nubi in cielo che
oscurano il sole. In pratica la fornitura energetica non arriva
costantemente nell'arco delle 24 ore, quanto piuttosto varia con picchi
differenti nell'arco di circa 12 ore.
L'idea di utilizzare il sole per
rifornirci di energia deriva dal fatto che la potenza energetica della
nostra stella è davvero enorme, se si riuscisse a riunirla tutta in un
unico punto si potrebbe raccogliere una quantità di energia pari a circa
50 milioni di Gigawatt. Si tratta di una quantità di energia superiore a
quella che l'umanità attualmente consuma.
Ovviamente si tratta di un puro dato
statistico, in quanto si calcola l'irradiamento energetico che arriva
sull'intero globo, dunque si parla di una raccolta praticamente
impossibile da fare.
In ogni caso, e con tutte le difficoltà
di cui abbiamo parlato, si tratta comunque di una fonte energetica che
ha enorme potenzialità, e che sta facendo passi da gigante per quanto
riguarda il progresso tecnologico, iniziando a divenire davvero una
alternativa credibile ai combustibili fossili. Questi ultimi, ai giorni
nostri (2012) occupano tranquillamente il 40% dell'approvvigionamento
energetico mondiale.
Quali sono le ragioni per cui potrebbe
essere utile servirsi dell'energia solare? Le risposte hanno una matrice
sia economica che ecologica: infatti questi impianti, che vengono
realizzati con materiali conduttori di energia, non hanno bisogno di
alcun combustibile per funzionare, quindi non inquinano. Inoltre, a
fronte di un costo di partenza piuttosto elevato, non hanno alcuna
necessità di manutenzione e hanno molti anni di rendimento (la durata
dei pannelli varia tra i 25 e i 30 anni) dunque la spesa può facilmente
venire ammortizzata nel tempo.
Inoltre, mentre i pannelli lavorano, non
emettono né rumori né radiazioni, avendo praticamente un impatto sonoro
ed ambientale effettivamente nullo.
Attualmente lo sfruttamento dell'energia
solare è diviso in due branche: la conversione dei raggi solari in
energia elettrica, o sfruttamento fotovoltaico, o l'uso di questa forza
mirato a realizzare del riscaldamento idraulico (ovvero acqua calda e
termosifoni), ovvero il cosiddetto solare termico.
Parte fondamentale, qualsiasi sia la
destinazione d'uso, per la raccolta di energia solare, è il pannello. Si
tratta di una specie di grande specchio che, raccogliendo i raggi solari
converte la loro forza o in energia elettrica o la utilizza per
riscaldare l'acqua contenuta in un serbatoio tramite o un convertitore
da calore ad energia elettrica, o con una serpentina riscaldante.
Questi specchi sono realizzati con
materiali particolari, come ad esempio il silicio cristallino, materiale
con i quali sono realizzati la maggior parte dei pannelli, oppure con i
Film Sottili, una tecnologia che deve però ancora crescere per poter
competere con il silicio.
Ovviamente una centrale fotovoltaica non
è composta solamente da un pannello, ma da una serie di questi che
lavorano insieme.
Il mercato attualmente punta
principalmente sul fotovoltaico, ovvero sulla conversione dell'energia
solare in elettricità. Al mondo il Paese leader nella produzione di
energia fotovoltaica è la Germania (il fotovoltaico copre l'1% del
fabbisogno nazionale), seguita da vicino dal Giappone.
La leadership tedesca deriva anche
dall'impegno dell'UE che, fin dagli anni '70 del XX secolo, hanno
puntato sul fotovoltaico come fonte energetica alternativa. Questo
soprattutto perché, per lo meno in ambito energetico, potesse nascere
una possibile nuova guida mondiale di marca europea.
In pratica l'energia fotovoltaica è stata
vista sia come una risorsa economica che sociale (in termini di posti di
lavoro). Il lavoro a livello europeo ha avuto talmente tanti buoni
risultati che nel 2003 è stata fondata una Piattaforma Tecnologia
Europea per il fotovoltaico, con lo scopo di rendere l'Europa guida
mondiale per l'energia rinnovabile.
Proprio in direzione di questi obiettivi
ricordiamo le indicazioni date nel 1997 e nel 2000 sempre dall'UE, con
rispettivamente il libro bianco e il libro verde che mettono ai vari
Paesi l'obiettivo di installare 3 gigawatt di energia fotovoltaica e di
far aumentare il contributo delle rinnovabili del 12%. Entrambi i
risultati erano da raggiungere entro il 2010.
Ricordiamo inoltre che nel 2007 sempre
l'UE ha dato vita al progetto 202020 da realizzare entro il 2020. Il
progetto prevede di ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra,
portare al 20% il risparmio energetico e aumentare al 20% il consumo di
fonti rinnovabili, il tutto avendo come valori di riferimento i dati del
1990.
In Italia la regione in cui si realizzano
maggiormente impianti fotovoltaici è la Sardegna con una serie di
progetti partiti nel 2011 tra cui è da ricordare quello di Villasor (CA)
dove è stata creata la più grande serra fotovoltaica al mondo che, oltre
a contribuire alla coltivazione di alcuni prodotti, garantisce la
fornitura di energia elettrica a numerose famiglie, dato che produce 20
megawatt di energia giornalmente.
Invece è ancora la Germania che detiene
il record di parco fotovoltaico più grande al mondo. Per ora (2012) non
è al pieno della propria potenzialità, produce infatti "solo" 78
megawatt di energia al giorno ma, a pieno regime, arriverà a
166megawatt. Interessante è anche il luogo dove si è deciso di
installare i pannelli: si tratta di una ex cava a cielo aperto. In
questa maniera è stato scelto un terreno brullo ed ormai improduttivo
dandogli però una nuova vita.
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