PARCO DEL GRAN SASSO E MONTI DELLA LAGA
Distretto della Valle Siciliana
Tra le varie
zone in cui si suddivide il parco del Gran Sasso e Monti della Laga, una
delle più caratteristiche e più antiche è la Valle Siciliana. Questa zona
è ricca di avvenimenti di importante significato storico. Il territorio
fu feudo della potente famiglia dei Mendoza, nobili di Spagna, che ricevettero
in premio la valle da Carlo V nell'opera di organizzazione del Regno di
Napoli.
Il Distretto
del parco è protetto dalle poderose e dolomitiche pareti del Corno Grande
e dei monti Prena e Camicia. All’interno il territorio si suddivide tra
i comuni di Castelli, famosa nel mondo per l’arte ceramica, Isola del Gran
Sasso che ha nel suo territorio l’importante Santuario di San Gabriele,
Tossicia, che era la capitale dei possedimenti dei Mendoza, infine Arsita,
nota per una brillante attività agrituristica.
I grandi boschi
di faggio creano una vegetazione compatta lungo le pendici montane, in modo
tale da rendere il territorio molto indicato per attività escursionistiche
a piedi e a cavallo. Molti sono infatti i sentieri che attraversano i paesi
e le valli.
La presenza del
casello autostradale di Colledara fa di questo Distretto uno dei pochi godibili
anche da un turismo giornaliero.
Le strutture
del Parco presenti nella zona sono il Polo del Patrimonio Culturale a Isola
e il Centro per le Acque a San Pietro.
Tra gli interventi
posti a migliorare la fruibilità del territorio ricordiamo: i sentieri ed
itinerari equituristici nel Comune di Arsita, gli arredi urbani nelle frazioni
del Comune di Isola del Gran Sasso, i sentieri escursionistici e il Centro
Visite nel Comune di Tossicia, il restauro dell’altare ligneo di S. Leonardo,
l’arredo urbano del centro storico di Castelli.
Nel parlare del
territorio non possiamo non citare il comune di Castelli: questi è posto
ai piedi del Monte Camicia, il paese è un borgo circondato da un scenario
agricolo e da calanchi argillosi.
E’ proprio la
presenza dell’argilla, insieme a quella dell’acqua e della legna che portò
verso l’anno mille una confraternita di monaci benedettini ad iniziare la
fabbricazione della ceramica.
Questi monaci
in seguito indirizzarono gli abitanti del paese ad utilizzare l’argilla
per realizzare oggetti di ceramica.
Da allora il
paese è vissuto di ceramica, fino ad arrivare al ‘600 e al ‘700, quando
grandi maestri hanno fatto di questo articolo un’arte veramente raffinata,
apprezzata anche nelle corti dei re.
Alla scuola delle
famiglie dei Grue, dei Gentile e dei Cappelletti si devono oggetti di singolare
bellezza. Ancora oggi lungo il territorio di Castelli ci sono numerosissime
botteghe dove si producono e si vendono tanti oggetti di ceramica.
Tra le bellezze
artistiche del paese, è piacevole visitare la chiesa di San Giovanni
Battista che conserva una pala d’altare in ceramica realizzata nel 1647
da Federico Grue.
Subito sopra
il paese troviamo l’ex Convento dei Minori Osservanti, che oggi è sede del
Museo della
Ceramica, in cui possiamo ammirare alcuni interessanti oggetti della scuola
delle famiglie Grue, Gentile e Cappelletti.
Non si sa molto
sulla data di costruzione di questo convento, l’unica notizia certa è che
fu soppresso nel 1866 e diventò poi proprietà del comune. All’interno
è presente nel chiostro un bel ciclo di affreschi di cui però non conosciamo
l’autore.
A circa un chilometro
da Castelli, si può ammirare la chiesetta di San Donato.
Questa chiesa
fu eretta al posto di una cappella agreste edificata verso la fine del XV
secolo. La cappella originale venne adornata sul soffitto con mattoni maiolicati.
I mattoni originali
sono oggi conservati nel Museo delle Ceramiche.
La chiesa che
possiamo ammirare oggi è stata ricostruita nei primi anni del 1600 ed è
anch’essa decorata con mattoni maiolicati sul soffitto, dipinti secondo
lo stile dell’epoca.
F.A.B.
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